ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16361

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 782 del 20/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16361
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Giovedì 20 aprile 2017, seduta n. 782

   FANTINATI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   le cronache riferiscono quotidianamente di sequestri di aree adibite a discariche illegali;
   in provincia di Verona, negli ultimi mesi, le forze dell'ordine hanno individuate decine di discariche abusive che stanno deturpando aree di grande pregio;
   è notizia di questi giorni l'ennesimo sequestro di un'area di 4000 metri quadrati, da parte della Guardia di finanza di Verona, dove sono stati trovati cumoli di rifiuti misti, anche di natura pericolosa, provenienti da attività di demolizioni e costruzioni, container, veicoli fuori uso, materiale ferroso, legname, fusti in ferro contenenti residui di resine e catrame;
   l'area situata a Verona, in via Legnago, è riconducibile ad una società a responsabilità limitata scaligera, specializzata nella costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali, ed è stata scoperta dai finanzieri grazie al controllo di un furgone che trasportava rifiuti senza il documento previsto dalla specifica normativa;
   l'intera superficie è stata posta sotto sequestro e il proprietario, nonché rappresentante legale della società, è stato denunciato alla procura della Repubblica per gestione di rifiuti non autorizzata, in violazione della normativa ambientale;
   la Corte di giustizia dell'Unione europea, il 2 dicembre 2014, ha dichiarato l'inadempimento generale e persistente dell'Italia alla prima sentenza di condanna avvenuta nell'aprile 2007 per inadempienza alle direttive comunitarie sui rifiuti. L'Italia avrebbe dovuto adottare provvedimenti idonei per imporre l'identificazione e la catalogazione dei rifiuti, lì dove rinvenuti, nonché l'adozione di tutte le attività necessarie a verificare lo stato di contaminazione delle aree;
   con il comunicato stampa n. 163 del 2014, la Corte di giustizia dichiara che «nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l'Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare, le 218 discariche ubicate in 18 delle 20 regioni italiane non erano conformi alla direttiva “rifiuti”; inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva “rifiuti pericolosi”; infine, l'Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o di chiusura ai sensi della direttiva “discariche di rifiuti”»; inoltre, «secondo le informazioni più recenti, 198 discariche non erano ancora conformi alla direttiva “rifiuti” e che, di esse, 14 non erano conformi neppure alla direttiva “rifiuti pericolosi”. Inoltre, sarebbero rimaste due discariche non conformi alla direttiva “discariche di rifiuti”»;
   la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia al pagamento d'ingenti sanzioni pecuniarie, nello specifico sono state imposte: una sanzione forfettaria una tantum che ammonta a 40 milioni di euro e una penalità semestrale determinata in 42.800.000 euro, fino all'esecuzione completa della sentenza del 2007;
   nel tentativo di sanare il contenzioso aperto dopo la suddetta sentenza è stato istituito, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica dei siti, così come previsto dal decreto-legge n. 133 del 2014 – il cosiddetto decreto «Sblocca Italia»;
   nel 2016, il decreto-legge n. 113 (sugli enti locali), all'articolo 22, comma 7-bis, prevede di estendere l'utilizzo delle risorse del Fondo menzionato «alle bonifiche nei siti non oggetto della procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077»;
   secondo l'elenco completo delle discariche ancora oggetto del procedimento di esecuzione della sentenza, in Veneto ci sono 9 discariche illegali –:
   in merito al fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive citato in premessa, quale sia lo stato di avanzamento delle attività di bonifica, come siano state effettivamente impiegate le somme messe a disposizione e quali i beneficiari.
   (4-16361)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

discarica abusiva

esecuzione della sentenza