ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16313

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 780 del 18/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 18/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 18/04/2017
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 18/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/04/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16313
presentato da
BORGHESI Stefano
testo di
Martedì 18 aprile 2017, seduta n. 780

   BORGHESI, GRIMOLDI e GUIDESI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'Unione europea chiede agli Stati membri, con il regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio approvato il 22 ottobre 2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, di intervenire per l'eradicazione e il controllo delle specie aliene invasive, considerate una grave minaccia per la conservazione della biodiversità nel territorio dell'Unione europea;
   in seguito il 13 luglio 2016, la Commissione europea con il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 adotta un elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio;
   tra le specie vi è la nutria, già oggetto di precedenti interrogazioni, lo scoiattolo grigio, numerose piante e altri e animali. Tra questi vi è l'Ibis Sacro (Threskiornis aethiopicus), diffuso ormai con migliaia di soggetti in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna;
   questo uccello esotico compete con gli Ardeidi per i luoghi riproduttivi, scacciando le specie autoctone, e con altri uccelli acquatici nelle aree di alimentazione come risaie, marcite e prati;
   la presenza dell'Ibis Sacro sta quindi danneggiando le specie di uccelli europei e italiani, tra i quali molti sono inclusi nell'allegato 1 della direttiva 147/2009/CE;
   a oggi, nessun provvedimento di controllo numerico, né di eradicazione per questa specie è in atto nelle regioni sopra citate. Questo configura una violazione degli obblighi comunitari, che prevedono interventi degli Stati membri per l'eradicazione o il controllo numerico delle specie aliene invasive, insieme alla tutela e conservazione delle specie autoctone;
   i regolamenti sopra citati prevedono la preparazione di un Piano nazionale per il controllo e l'eradicazione di queste specie –:
   quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intenda intraprendere per mettere in pratica i dettami dei regolamenti comunitari, tenuto conto che le disposizioni sono obbligatorie a tutti gli effetti onde evitare di incorrere in eventuali procedure di infrazione europea.
(4-16313)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-16313
presentata da
BORGHESI Stefano

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla diffusione di specie esotiche invasive, tra cui, l'Ibis Sacro, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Il regolamento (UE) 1143/2014 e il regolamento di esecuzione 2016/1141 della Commissione del 13 luglio 2016, recante il primo elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, individua l'Ibis Sacro (Threskiornis aethiopicus) tra le specie invasive di rilevanza unionale; sono stati infatti accertati impatti significativi sulla avifauna autoctona sia in Francia sia in tempi più recenti nel Nord Italia, ove la specie, dopo un periodo di relativa rarità, ha visto aumentare significativamente la sua consistenza numerica divenendo col tempo una vista familiare nelle zone umide e durante il periodo della nidificazione nelle aree di nidificazione coloniale degli ardeidi, con problemi di competizione per le risorse trofiche, per il sito di nidificazione e per la possibile predazione di pulli.
  Il recente aumento degli effettivi di Ibis Sacro impone di attivare al più presto ogni utile iniziativa per un primo controllo della specie ed una sua successiva rimozione dall'ambiente naturale. Le azioni di eradicazione in Francia, iniziate nel 2005-2006, hanno prodotto buoni risultati. Tale esperienza operativa potrà essere ripresa in Italia, dove la specie fino a tempi recenti era in numero ridotto e non destava particolari preoccupazioni.
  In relazione agli obblighi comunitari e a quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, della legge n. 157 del 1992, con il supporto tecnico di Ispra, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sta avviando i contatti con le regioni, affinché vengano messe in atte le necessarie misure di eradicazione dell'Ibis Sacro, in conformità a quanto previsto dall'articolo 19 della citata legge n. 157 del 1992.
  Il Ministero, per quanto di competenza, continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

uccello

protezione della fauna

Unione europea