ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16283

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 779 del 12/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAROTTA ANTONIO
Gruppo: ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Data firma: 12/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/04/2017
Stato iter:
04/07/2017
Fasi iter:

RITIRATO IL 04/07/2017

CONCLUSO IL 04/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16283
presentato da
MAROTTA Antonio
testo di
Mercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   MAROTTA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in ambito forense si definisce equo compenso la «corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto, alle caratteristiche della prestazione legale»;
   la liberalizzazione delle prestazioni professionali sulle professioni, contenuta nel decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, ha disposto in merito alle tariffe professionali prevedendo l'abrogazione dell'inderogabilità dei minimi. Successivamente, con il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, è stata prevista la soppressione delle tariffe anche come semplice riferimento;
   la riforma dell'ordinamento forense, introdotta con legge n. 247 del 2012, intervenendo nuovamente sulla materia dei compensi, prevede ai sensi dell'articolo 13, comma 2, che il compenso spettante al professionista sia pattuito di regola per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale anche tenuto conto dei compensi previsti dal decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi del comma 6, del medesimo articolo 13 ed aggiornati periodicamente;
   il Consiglio nazionale forense da anni segnala l'esistenza di Convenzioni che presentano un eccessivo squilibrio contrattuale in favore del committente e non rispettose della proporzione tra compenso pattuito e qualità e quantità del lavoro svolto dal legale su mandato;
   tali Convenzioni sono proposte dagli iscritti all'ordine degli avvocati dai cosiddetti «clienti forti»: banche assicurazioni, grandi gruppi economici, Equitalia, nonché taluni bandi «al ribasso» promossi da alcuni comuni, poi rigorosamente bloccati dai giudici amministrativi, e presentano clausole di natura vessatoria e compensi irrisori, in particolare a danno dei giovani avvocati;
   già dai primi mesi del 2017 il Ministro interrogato ha proposto un disegno di legge «sull'equo compenso», il cui punto focale del provvedimento è il rapporto dei professionisti con i grandi committenti: in particolare sarebbe prevista la possibilità di pretendere un compenso adeguato, senza tuttavia perdere la commessa, affidando al giudice il compito di accertare la nullità di qualsiasi patto teso a garantire un compenso non equo all'avvocato e di determinare giudizialmente il compenso corretto, tenendo conto dei parametri fissati dal ministero della giustizia;
   il contenuto del disegno di legge è il risultato del tavolo di lavoro avviato tra il Ministero e il Consiglio nazionale Forense. In particolare, esso prevede che saranno ritenute vessatorie nonché nulle, anche su eccezione rilevabile dal giudice, le modifiche unilateralmente le condizioni, l'attribuzione al committente della facoltà di: 1) recedere dal contratto senza congruo preavviso; 2) di rifiutare la stipulazione in forma scritta degli elementi essenziali del contratto; 3) di pretendere prestazioni aggiuntive gratuite; 4) di prevedere l'anticipazione delle spese della controversia a carico dell'avvocato o l'esclusione dal rimborso spese;
   giova altresì ricordare che la sentenza dell'8 dicembre 2016 n. c-532/15 della Corte di Giustizia UE, che ha affermato la legittimità in ambito europeo dei minimi tariffari inderogabili;
   il disegno di legge sopra illustrato non risulta al momento approvato dal Consiglio dei ministri e quindi presentato alle Camere. Architetti, Ingegneri e Avvocati hanno organizzato una manifestazione che si svolgerà a Roma il 13 maggio 2017, prevedendo di «di unire le voci dei professionisti per chiedere al Governo l'introduzione di una normativa sul giusto compenso per la qualità delle prestazioni e su altri temi importanti, quali l'equità fiscale e il diritto/dovere a una formazione qualificata di alto livello» –:
   quali intendimenti abbia il Ministro interrogato sulla questione evidenziata in premessa. (4-16283)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ordine professionale

organizzazione della professione

consiglio dei ministri