ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16241

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 777 del 10/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: MARZANA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/04/2017
Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2017
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16241
presentato da
MARZANA Maria
testo di
Lunedì 10 aprile 2017, seduta n. 777

   MARZANA, D'UVA, VACCA, BRESCIA, DI BENEDETTO, LUIGI GALLO, SIMONE VALENTE, CHIMIENTI e CANCELLERI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   con delibera Cipe n. 112/2012, il Ministero dell'interno è stato individuato quale amministrazione responsabile del Programma nazionale servizi di cura con una dotazione finanziaria di 730 milioni di euro;
   la strategia del Piano d'azione per i servizi di cura intende dare un contributo per rafforzare nelle regioni del Mezzogiorno i servizi per la prima infanzia (i bambini al di sotto dei 3 anni) che presentano divari significativi rispetto al resto del Paese;
   dall'ultima rilevazione Istat del novembre 2016 relativa agli anni 2013/2014 le differenze territoriali nella quota di bambini presi in carico dai servizi pubblici sono ancora forti: oltre il 17 per cento dei bambini del Centro-Nord è accolto in servizi comunali o finanziati dai comuni, mentre nel Mezzogiorno non si raggiunge neppure il 5 per cento;
   appare evidente come siamo lontanissimi dagli obiettivi fissati nel 2002 dal Consiglio europeo di Barcellona secondo il quale: «(...) gli Stati membri devono fornire, entro il 2010, un'assistenza all'infanzia per almeno il 33 per cento dei bambini di età inferiore ai 3 anni»;
   anche la Corte costituzionale nella sentenza 467/2002 ha ricordato che «il servizio fornito dall'asilo nido non si riduce ad una funzione di sostegno alla famiglia nella cura dei figli, ma comprende anche finalità formative, essendo rivolto a favorire l'espressione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali del bambino»;
   sempre in ambito europeo, è intervenuta anche la comunicazione 66 del 17 febbraio 2011 della Commissione europea e la raccomandazione 2013/112/UE che ha rilevato: «l'importanza (...) dei servizi di educazione e accoglienza per la prima infanzia in materia di inclusione sociale e di sviluppo, facendone un investimento sociale volto a limitare le disuguaglianze e le difficoltà di cui soffrono i minori svantaggiati»;
   per quanto riguarda i servizi per l'infanzia, il Piano, con 400 milioni di euro, è finalizzato all'espansione dell'offerta in asili nido e servizi integrativi e innovativi, per un totale di circa 18.000 nuovi posti, coprendo una parte consistente del fabbisogno necessario per raggiungere l'obiettivo del 12 per cento dei bambini al di sotto dei 3 anni e accelera la presa in carico di 40 mila nuovi bambini;
   i 201 ambiti/distretti territoriali, che raggruppano 1.608 comuni, hanno presentato più di 200 piani di intervento per il settore Infanzia;
   il primo riparto si è concluso con l'approvazione di ben 197 piani di intervento per un importo di circa 115,95 milioni di euro riguardanti l'Infanzia;
   con decreto n. 214/PAC del 7 ottobre 2014, l'Autorità di gestione ha adottato il secondo atto di riparto del programma, con il quale sono stati assegnati 238 milioni di euro per i servizi di cura all'infanzia;
   in relazione al disposto dell'articolo 1, commi 122 e 123, della legge di stabilità per il 2015, in data 3 aprile 2015 l'Agenzia per la coesione territoriale ha comunicato la rideterminazione della dotazione finanziaria del programma, passata dagli originari 730 milioni di euro a 627 milioni di euro;
   con il decreto 104/PAC dell'8 luglio 2014 è stato adottato il manuale per il sistema di controllo grazie al quale l'Autorità di gestione ha avviato il monitoraggio delle risorse finanziarie, dei servizi e delle procedure di rendicontazione proposti per la diffusione del programma –:
   per il primo riparto, quali siano i risultati raggiunti dal Piano di azione e coesione per i servizi d'infanzia;
   quali iniziative intenda adottare per rifinanziare la dotazione del Programma, ridotta dalla legge di stabilità per il 2015;
   quali iniziative intenda promuovere per superare il forte squilibrio tra Nord e Sud del Paese riguardo ai servizi per la prima infanzia e come intenda garantire l'avvicinamento agli standard europei fissati al 33 per cento per i bambini di età inferiore ai 3 anni. (4-16241)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 novembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 894
4-16241
presentata da
MARZANA Maria

  Risposta. — Il programma nazionale servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti (P.N.S.C.I.A.) è uno strumento di programmazione strategica e di innovazione di metodo che si colloca, quale azione aggiuntiva rispetto alla filiera ordinaria dei servizi, nell'ambito del più ampio piano d'azione coesione (Pac) avviato nel 2013 dal Ministero per la coesione territoriale; la sua finalità, tra le altre, è quella di potenziare l'offerta dei servizi alla prima infanzia (0-3 anni) nelle quattro regioni comprese nell'obiettivo europeo «Convergenza» – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – per riuscire a ridurre l'attuale divario di offerta di servizi esistente in quei territori rispetto al resto del Paese.
  Il P.N.S.C.I.A. è affidato con delibera CIPE n. 113 del 26 ottobre 2012 al Ministero dell'interno (individuato quale amministrazione responsabile) e viene gestito da un'apposita autorità di gestione; è riservato ai 201 ambiti/distretti sociali (1608 comuni) delle menzionate regioni e finanzia, tra l'altro, la gestione dei servizi (nidi pubblici e privati, servizi integrativi) destinati all'infanzia, oltre a quelli rivolti a individui ultrasessantacinquenni non autosufficienti.
  Le risorse finanziarie relative ai piani d'intervento presentati dagli ambiti/distretti sociali delle quattro regioni sono state oggetto di due differenti atti di riparto, attraverso i quali l'autorità di gestione ha assegnato gli stanziamenti a favore dei soggetti beneficiari.
  Con il primo atto di riparto, adottato nel giugno 2013, sono stati destinati 120 milioni di euro a iniziative per l'infanzia; ciò ha permesso di finanziare 195 piani d'intervento comprendenti 1.055 schede/progetti (rispetto ai 201 piani presentati entro il 16 dicembre 2013) per un importo complessivo pari a circa 112 milioni di euro.
  Di questi, circa 66 milioni sono stati già utilizzati per l'erogazione dei servizi previsti, mentre la cifra rimanente è stata spostata, su richiesta degli stessi beneficiari, sui fondi del secondo atto di riparto, andando ad integrarsi con le risorse in esso contenute.
  In tal modo, si è voluto consentire ai titolari dei finanziamenti di riprogrammare quanto non ancora utilizzato e di implementare i servizi pianificati nel secondo atto di riparto; la «flessibilità» del programma viene incontro, infatti, alle necessità dei soggetti beneficiari, permettendo di modulare l'offerta dei servizi sulla base delle reali e dinamiche esigenze dell'utenza e del territorio.
  I dati finanziari relativi agli interventi realizzati con le risorse finanziarie del primo riparto infanzia – frutto di specifiche indagini qualitative e quantitative dell'autorità di gestione – sono disponibili nei sistemi informativi del programma; la situazione fotografata alla data del 31 agosto 2017 quantificava in 11.095 unità i posti-bambino effettivamente sostenuti, 7.740 dei quali in asili nido e 3.355 in servizi integrativi (ludoteche, spazi gioco, eccetera).
  Si stima inoltre che con le predette risorse siano stati creati complessivamente circa 6.220 posti aggiuntivi, pari a quasi il 56 per cento del totale dei posti finanziati dal programma.
  Sono stati poi realizzati, complessivamente, oltre 290 interventi in conto capitale finalizzati a finanziare ristrutturazioni e adeguamenti delle strutture, nonché l'acquisto di arredi e attrezzature.
  Il processo rendicontativo è, comunque, in continuo aggiornamento e sarà concluso entro il 31 ottobre 2017; pertanto, solo dopo quella data si potrà disporre di un dato certificato sul numero dei posti-utente che hanno effettivamente fruito dei servizi a valere delle risorse finanziarie del primo riparto.
  Con il secondo atto di riparto, adottato nell'ottobre 2014 e successivamente rideterminato, da ultimo con il decreto n. 1723 del 2017, sono stati destinati circa 257 milioni di euro per i servizi di cura all'infanzia. Sono stati approvati e finanziati 192 piani d'intervento, sui 196 piani presentati entro il termine del 18 maggio 2015, per un importo complessivo pari a circa 208 milioni di euro. Il processo di attuazione dei piani relativi al secondo atto di riparto è in fase di realizzazione.
  Si informa infine che su richiesta dell'autorità di gestione – unanimemente sostenuta dagli organismi di
governance del programma, dalle ANCI nazionale e regionali e dai rappresentanti del partenariato economico e sociale – il termine di conclusione del programma nazionale servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti è stato differito al 30 giugno 2020, consentendo in tal modo ai soggetti beneficiari di poter erogare ulteriori servizi alla collettività e concorrere a ridurre, almeno in parte, il gap esistente tra le regioni settentrionali e quelle meridionali in materia di servizi alla prima infanzia, coprendo una parte consistente del fabbisogno necessario per raggiungere il target del 12 per cento di presa incarico dei bambini al di sotto dei 3 anni.
  

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

integrazione sociale

protezione dell'infanzia

prima infanzia