ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16214

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 775 del 06/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/04/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/04/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16214
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Giovedì 6 aprile 2017, seduta n. 775

   LAFFRANCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   nel corso del mese di aprile del 2014 è stato presentato a Bruxelles il cosiddetto «Piano d'azione per le libere professioni», promosso dall'allora vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani;
   tale Piano prevede l'inquadramento e la valorizzazione dei servizi professionali, per sfruttarne appieno il potenziale attraverso nuove misure, quali: la formazione all'imprenditorialità, l'accesso ai mercati, la riduzione dell'onere amministrativo, l'accesso al credito, la partecipazione delle libere professioni ai programmi e ai progetti europei;
   l'iniziativa, che ridisegna il ruolo delle professioni in Europa prende le mosse dal «Piano d'azione imprenditorialità 2020», presentato all'inizio del 2013 dalla Commissione per rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa;
   il Piano d'azione è stato recepito dallo Stato italiano con la legge di stabilità per il 2016 (articolo 1, comma 821, della legge n. 208 del 2015) ed attuato dalla quasi totalità delle Regioni, eccezion fatta per l'Umbria;
   così, ad oggi, i professionisti umbri sono impossibilitati ad essere ammessi ai bandi europei (Por, Fse e Fesr 2014-2020), cosa che invece accade nelle restanti 19 regioni italiane;
   questo, a parere dell'interrogante, è un fatto gravissimo e non tollerabile, in primis perché non in linea con una legge dello Stato che, ancorché non preveda sanzioni, deve essere assolutamente rispettata dalle regioni e poi perché fonte di incomprensibile discriminazione e penalizzazione per i professionisti della regione Umbria;
   l'esclusione dai bandi europei di avvocati, commercialisti, medici, geometri, ingegneri, architetti, geologi e via discorrendo umbri costituisce una grave perdita per l'economia della regione e per i valori di condivisione dello spirito europeo –:
   di quali elementi disponga il Governo in merito alla scelta della regione Umbria di non attuare quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2016 (articolo 1, comma 821, legge n. 208 del 2015) che ha recepito in Italia le disposizioni del piano europeo per le libere professioni;
   se il Governo non intenda, nell'immediato, adoperarsi, per quanto di competenza affinché sia data piena attuazione al «Piano d'azione per le libere professioni» sopra richiamato, in modo tale che non risultino ulteriormente penalizzati i liberi professionisti appartenenti ad alcune aree territoriali, come quella descritta in premessa. (4-16214)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

libera professione

accesso al mercato

economia regionale