ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 30/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 30/03/2017
BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 30/03/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 30/03/2017
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 30/03/2017
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16120
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE, PASTORINO, PANNARALE e PAGLIA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che il Ministero degli affari esteri e della in virtù di interventi motivati dal recupero del gettito programmato nella tabella VI del bilancio dello Stato, ha cominciato ad alienare beni demaniali all'estero rimasti vuoti in seguito alla chiusura di sedi di rappresentanza consolare e di istituti di cultura, come le sedi consolari di Monaco di Baviera, di Lugano, di Marsiglia, della casa d'Italia di Lucerna e di ulteriori immobili sparsi nel mondo e contenuti in una lista, che ne prevede oltre quaranta, dove sarebbero presenti anche immobili pienamente utilizzati e considerati veri e propri «gioielli di famiglia», come la storica e splendida maison de maître, sede dell'Istituto Italiano di Cultura e del Consolato di Bruxelles, in rue de Livourne 38;
   mentre l'operazione di dismissione dei numerosi immobili all'estero, prevista nell'arco di tre anni, porterebbe allo Stato un'entrata di circa 20 milioni di euro annui, per un solo edificio di proprietà di, Monte dei Paschi di Siena, dove trasferire a Bruxelles l'Istituto Italiano di Cultura, il Consolato è l'Ambasciata, lo Stato italiano avrebbe speso l'esorbitante cifra di 13,5 milioni di euro;
   l'acquisto è già stato bollato come un «soccorso rosso» a Monte dei Paschi e funzionale al reperimento della quantità di capitale necessaria, provvisoriamente fissata dalla Bce in 8,8 miliardi, per il salvataggio della banca, per la quale il Governo con il decreto Salvarisparmio ha previsto la ricapitalizzazione preventiva, ma che deve essere ovviamente utilizzata in base a regole europee molto chiare. Tra queste, come riporta un articolo pubblicato il 21 marzo (http://worldnewz.altervista.orgicategory/monte-dei-paschi-di-siena/), in seguito al recente incontro tra la Commissaria europea alla Concorrenza e il Ministro dell'economia, occorre evitare in tutti i modi che l'intervento pubblico nel capitale dell'istituto senese possa configurarsi come un aiuto di Stato e introdurre dunque elementi distorsivi della concorrenza;
   la diffusione della notizia della vendita dell'Istituto Italiano di Cultura ha portato alla reazione indignata di stampa, intellettuali e connazionali che si sono subito attivati con diverse petizioni per chiedere al Ministro degli esteri di salvare il più importante istituto culturale estero di Bruxelles e di evitare questa operazione «gravemente lesiva dell'immagine del nostro Paese, oltre che dell'offerta culturale destinata ai nostri connazionali e ai tanti amici della cultura italiana, di ogni nazionalità» –:
   se il Governo non ritenga opportuno rivedere la decisione di cedere la sede dell'istituto italiano di cultura a Bruxelles, al fine di evitare un obiettivo depauperamento del patrimonio storico, artistico e culturale italiano nel mondo;
   se intenda riferire quali siano state, le motivazioni che abbiano indotto all'acquisto dell'immobile di proprietà del Monte dei Paschi di Siena e come sia stato quantificato il corrispettivo della cessione.
(4-16120)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-16120
presentata da
MAESTRI Andrea

  Risposta. — Si coglie l'occasione per fornire chiarimenti sulla situazione riguardante il programma di dismissione delle proprietà immobiliari dello Stato all'estero, con particolare riguardo ai beni demaniali situati a Bruxelles.
  Razionalizzare le proprietà immobiliari dello Stato all'estero è una delle priorità che la legge ha assegnato alla Farnesina. Una priorità che comporta obiettivi impegnativi che coinvolgono il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel raggiungimento dei previsti saldi di finanza pubblica e nella riduzione del debito, imponendo esplicitamente una revisione della politica sugli immobili demaniali.
  Dapprima, la legge di stabilità 2016 ha stabilito che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale versi all'entrata del bilancio dello Stato 20 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni di euro sia per il 2017 sia per il 2018, tramite operazioni di dismissione immobiliare di beni non più utili per le finalità istituzionali. Successivamente, la legge di bilancio 2017 ha incrementato tali cifre, stabilendo che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dovrà conseguire dalle dismissioni immobiliari proventi per 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, mentre per il 2019 è stato inserito un target di 16 milioni di euro. La manovra deve essere accompagnata, in un'ottica di riduzione delle spese fisse, da una politica di razionalizzazione degli immobili demaniali attraverso accorpamento di uffici, condivisione di servizi, inclusi quelli relativi alla sicurezza, e realizzazione di aree comuni.
  Con le medesime disposizioni, la legge ha altresì previsto che, nel caso di mancato raggiungimento dei suddetti obiettivi, siano decurtati i fondi, per un ammontare corrispondente, destinati all'Agenzia italiana per la cooperazione alla sviluppo. Poiché a nessuno sfugge l'importanza che l'attività di cooperazione ha per la politica di questo ministero, si comprende come la dismissione del patrimonio immobiliare abbia conseguenze ben più ampie di quanto si possa immaginare.
  Per quanto riguarda l'istituto italiano di cultura di Bruxelles, esso è ospitato in rue de Livourne 38, nello stesso edificio demaniale che ospita anche la Cancelleria consolare dell'ambasciata. L'edificio non è in vendita, come risulta dal sito istituzionale della Farnesina, dove nella sezione amministrazione trasparente sono consultabili le aste pubbliche in corso.
  L'immobile, costruito nel 1890, necessita di importanti interventi di recupero, messa a norma e sicurezza, poiché presenta oggettive carenze logistiche (accesso pedonale e carraio unificato), funzionali (impianti obsoleti, percorsi e vie di fuga a rischio, mancanza di accesso per disabili) e strutturali.
  Per quanto riguarda il complesso immobiliare di Rue Joseph II, il ministero lo ha acquistato dalla banca Monte Paschi Belgio, una banca di diritto belga del gruppo Monte dei Paschi di Siena. Il decreto di approvazione del contratto è stato registrato dalla Corte dei conti il 28 marzo 2017 e l'amministrazione entrerà in possesso dell'immobile nella sua interezza nel marzo 2018. L'immobile è adiacente a quello che già ospita la rappresentanza permanente presso l'Unione europea, in rue du Marteau. Con il suo acquisto si intende creare un «polo Italia», ove insediare vari uffici dell'amministrazione pubblica nella capitale belga, con significativi risparmi sui costi di gestione e funzionamento. Il nuovo complesso immobiliare che deriverà dall'accorpamento dei due edifici è ispirato alla logica del «sistema Paese», posto che al suo interno potranno trovare spazio, oltre agli uffici del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale anche altre amministrazioni dello Stato, attratte dalla vicinanza alle istituzioni europee e dalle ottime condizioni dell'edificio.
  Il prezzo dell'operazione è di 13.500.000 euro, da pagare in tre rate, per circa 5.000 metri quadrati. Una perizia indipendente ha stimato il valore del complesso tra 14.976.000 euro e 15.765.000 euro per cui si tratta di un buon investimento immobiliare, peraltro ammortizzabile nell'arco degli anni grazie ai predetti risparmi.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleVincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

acquisto della proprieta'

aiuto di Stato

concorrenza