ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16115

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16115
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   CAPARINI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   grazie al contributo di un advisor board, formato dalla Sigo, Società italiana di ginecologia ed ostetricia (Sigo), dalla Società italiana di neonatologia (Sin), dalle associazioni dei genitori dei bambini nati prematuri e con il patrocinio dell'Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e con il contributo di aziende private, l'Italia è stato il primo Paese al mondo che, recependo le indicazioni dell'Oms, Organizzazione mondiale della sanità sulla strategia globale della salute della donna e del bambino, ha progettato, redatto e promosso la Carta dei diritti del bambino nato prematuro, presentata al Senato, nel dicembre del 2010, che tra le altre cose ha sancito il diritto del neonato prematuro al contatto immediato e continuo con la propria famiglia, dalla quale deve essere accudito. A tal fine, nel percorso assistenziale, deve essere sostenuta la presenza attiva del genitore accanto al bambino, evitando ogni dispersione tra i componenti il nucleo familiare;
   l'Inps ha precisato che la riforma del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità di cui al decreto legislativo n. 151 del 2001, interessa soltanto i casi di parto «fortemente» prematuro: solo quando la nascita si verifica prima dei 2 mesi antecedenti alla data presunta del parto. La nuova disciplina prevede la possibilità che il congedo possa avere una durata complessiva maggiore dei mi previsti, potendo aggiungere ad essi tutti i giorni compresi tra la data del parto prematuro e l'inizio del congedo di maternità calcolato secondo la data presunta del parto. La formula per calcolare l'astensione obbligatoria è: tre mesi più due mesi, più i giorni che vanno dalla data del parto «fortemente» prematuro alla data prevista di inizio del congedo obbligatorio;
   capita sovente però che, sia in caso di parto «fortemente» prematuro, che in caso di parto prematuro, il neonato necessiti di cure mediche che ne impongono il ricovero nel reparto di Terapia intensiva neonatale per molte settimane;
   in caso di ricovero del neonato in una struttura pubblica o privata, la madre può sospendere, in tutto o in parte, il congedo post partum (articolo 16-bis, comma 1, del Testo unico sopra richiamato), riprendendo però nel frattempo l'attività lavorativa e differendo la fruizione del periodo di congedo residuo a partire dalla data di dimissioni del bambino. Tale diritto può essere esercitato una sola volta per ogni figlio subordinatamente alla sussistenza della compatibilità, comprovata da attestazione medica, della ripresa dell'attività lavorativa con il proprio stato di salute (comma 2 dell'articolo 16-bis del Testo unico);
   appare evidente come l'obbligo di riprendere l'attività lavorativa, contrasti fortemente con il diritto del neonato prematuro al contatto immediato e continuo con la propria famiglia, dalla quale deve essere accudito;
   per ovviare a questo basterebbe disporre che in caso di ricovero in terapia intensiva del neonato, ai 5 mesi previsti (fatti salvi eventuali periodi di interdizione anticipata), si possano aggiungere tutti i giorni compresi tra la data del parto e la data di dimissioni del neonato; non è una questione economica, i numeri sono fortunatamente bassi, è una questione etica e morale: una madre ha il diritto di stare vicino al proprio bambino fragile senza la paura di perdere il lavoro o di non trovare più il lavoro che faceva ed un figlio ha il diritto alla presenza dell'affetto dei propri genitori –:
   quali iniziative normative intenda assumere il Ministro interrogato per integrare il decreto legislativo n. 151 del 2001, già oggetto di opportuna riforma con il decreto n. 80 del 2015, apportando le importanti modifiche di cui in premessa al congedo di maternità in caso di parto prematuro. (4-16115)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

prima infanzia

diritti del bambino