ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16111

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16111
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   BASILIO, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, BARONI, SPADONI, ALBERTI, COMINARDI e CORDA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   a notizie provenienti da organi di stampa locali e nazionali, emerge che All'ospedale «Menino Mellini» di Iseo, in provincia di Brescia, negli ultimi quindici anni non è stata praticata alcuna interruzione volontaria di gravidanza;
   in particolare, sembrerebbe che su 29 unità mediche preposte, tra ginecologi, infermieri ed anestesisti, soltanto uno non è obiettore di coscienza e, di conseguenza, non sarebbe possibile indurre tale personale a porre in essere simili pratiche;
   il direttore sanitario della struttura, dottor Mario Colombo, interpellato di recente sull'argomento, avrebbe confermato l'impossibilità di praticare interruzioni volontarie di gravidanza, specificando tuttavia che tali prestazioni verrebbero comunque erogate presso la vicina struttura ospedaliera di Chiari;
   dal momento che la legge n. 194 del 1978 nel regolamentare l'interruzione volontaria di gravidanza consente a tutte le donne di accedere a tale trattamento sanitario sul territorio nazionale, un nosocomio dove di fatto, secondo gli interroganti, non si applica la legge, non garantisce la parità di accesso alle terapie, ponendosi così in contrasto con gli articoli 3 e 32 della Costituzione;
   l'ospedale di Iseo rappresenta, infatti, un presidio pubblico ed è opportuno che, anche in tale sede ospedaliera, i cittadini possano ricevere analoghi trattamenti previsti negli altri ospedali italiani;
   nelle osservazioni sulla condizione della sanità in Italia, presentate nei giorni scorsi, il Comitato per i diritti umani dell'Onu ha evidenziato la difficoltà dei cittadini italiani ad accedere all'aborto legale, proprio a causa dell'elevato numero di medici che si rifiutano di praticare l'interruzione di gravidanza per motivi di coscienza;
   secondo il Comitato dell'Onu, inoltre, tale anomalia favorirebbe in Italia il ricorso a pratiche di aborto clandestine, illegali oltre che particolarmente pericolose per la salute delle donne che vi si sottopongono –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se, valutata la gravità degli stessi, non ritenga opportuno assumere iniziative di competenza, in collaborazione con la regione Lombardia, finalizzate a promuovere un trasferimento di personale non obiettore di coscienza presso l'ospedale di Iseo, ovvero l'indizione di nuovi concorsi per unità mediche e infermieristiche per far fronte alle criticità sopra richiamate;
   se non ritenga opportuno assumere iniziative affinché sia stabilita una percentuale massima, da suddividere su base regionale, di medici ginecologi obiettori di coscienza abilitati ad esercitare all'interno delle strutture sanitarie pubbliche, al fine di favorire l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza da parte delle donne che ne facciano richiesta. (4-16111)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aborto

diritto alla salute

diritti umani