ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16086
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   FANTINATI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   La Rocca Vecchia, situato nel comune di Garda, in provincia di Verona, è un rilievo collinare roccioso proteso verso il lago, la cui massa risulta in equilibrio instabile in caso di terremoto o eventi atmosferici avversi;
   le aree maggiormente a rischio sono ai piedi della Rocca, lungo la strada Gardesana (arteria regionale), dove si trovano una spiaggia e un campeggio ma, soprattutto, la passeggiata lungolago, frequentata quotidianamente da migliaia di persone;
   le criticità dell'area erano rilevate dall'Autorità di bacino del Po che aveva provveduto ad inserirlo nella cartografia Pai (Piano stralcio per l'assetto idrogeologico), con il grado più alto, frana attiva (Fa) con divieto assoluto di edificazione;
   l'articolo 18 del Pai, fissando gli indirizzi alla pianificazione urbanistica, prevede che siano le regioni ad emanare disposizioni concernenti l'attuazione del Piano nel settore urbanistico conseguenti alle condizioni di dissesto delimitate nell’«Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici – Inventario dei centri abitati montani esposti a pericolo» e alle corrispondenti limitazioni d'uso del suolo;
   il medesimo articolo stabilisce che siano i comuni, in sede di formazione e adozione degli strumenti urbanistici o di loro varianti, a conformare le loro previsioni alle delimitazioni e alle relative disposizioni del Pai, effettuando, inoltre, una verifica della compatibilità idraulica e idrogeologica delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto presenti o potenziali rilevate dalla cartografia del Pai;
   in un'area della Rocca, classificata «zona frana attiva» dal Pai, l'amministrazione comunale aveva adottato, con una variante e di concerto con la regione Veneto, un programma integrato di riqualificazione urbanistica ed ambientale (Piruea), consentendo alla proprietà dell'area la realizzazione del 30 per cento della cubatura esistente;
   approvando il Piruea, la regione Veneto, nel 2005, aveva accolto anche la richiesta del declassamento dell'area interessata che era passata da zona attiva (Fa) a Frana stabilizzata (Fs), a condizione di predisporre un monitoraggio annuale della zona;
   il 6 febbraio del 2009, nell'area del Purea, con i lavori di scavo per la costruzione di immobili già avanzati, si è verificato un evento franoso con conseguente ordinanza di evacuazione della popolazione residente, la chiusura prolungata nel tempo del passaggio sulla Gardesana e dell'accesso pedonale alla spiaggia;
   a seguito del distacco del masso dalla sommità della Rocca, la messa in sicurezza di quest'ultima era stata inserita nella classifica ministeriale al nono posto tra le dieci località italiane più a rischio;
   ripristinata la situazione precedente la frana, la proprietà aveva chiesto di riprendere i lavori e, senza tener conto della certificata pericolosità dell'area, la richiesta veniva accolta dal comune che concedeva due proroghe al piano casa originario –:
   se, alla luce di quanto esposto in premessa, si ritengano sufficienti le opere di mitigazione e di messa in sicurezza previste per ridurre la vulnerabilità del territorio e se queste siano state sottoposte all'esame e all'approvazione dell'Autorità di bacino del Po;
   quali iniziative di competenza s'intenda adottare al fine di verificare la conformità degli interventi di edificazione rispetto agli strumenti di pianificazione del bacino. (4-16086)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 agosto 2017
nell'allegato B della seduta n. 847
4-16086
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa a criticità relativo al rilievo collinare roccioso «La Rocca Vecchia» nel comune di Garda (VE), sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Secondo quanto riferito dal segretario generale della soppressa Autorità di bacino (AdB) del Po, per il tramite della competente direzione generale, è stato fatto presente che l'articolo 18 delle Norme di attuazione del piano di assetto idrogeologico (PAI) dell'AdB Po stabilisce che siano le regioni ad emanare le disposizioni concernenti l'attuazione del Pai nel settore urbanistico ed i comuni in sede di formazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici sono tenuti a conformarsi alle disposizioni dettate dalla regione. Il comune deve eseguire la verifica di compatibilità idraulica ed idrogeologica delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto rilevate nel Pai. Quindi all'atto di approvazione degli strumenti urbanistici o delle loro varianti dovrà essere riportata la verifica di compatibilità idraulica e idrogeologica che eventualmente aggiornerà le prescrizioni del piano.
  Pertanto, secondo quanto riferito dal predetto Segretario generale dell'AdB del Po, l'accertamento relativo alla conformità tra gli interventi di edificazione e gli strumenti di pianificazione di bacino, nonché la valutazione dell'adeguatezza delle opere di mitigazione previste nell'ambito dello strumento urbanistico, non ricadono nelle competenze dell'Autorità di Bacino.
  La regione Veneto ha fatto presente altresì che la direzione difesa del suolo della regione stessa ha, a suo tempo, espresso un parere in relazione alla compatibilità idrogeologica, effettuando una propria istruttoria, su specifica richiesta dell'Unità periferica genio civile di Verona. Inoltre, ha rilevato che la modifica della pericolosità geologica, da frana attiva (Fa) a frana stabilizzata (Fs), così come approvata nel Programma di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale (Piruea), non si è concretizzata. A tal riguardo la pericolosità geologica (frana attiva – Fa) di quell'area risulta confermata nel piano di assetto del territorio (Pat) approvato con Dgrv n. 253 del 2013.
  La stessa regione segnala che l'amministrazione comunale, a seguito di interventi già eseguiti o in fase di progettazione, intende sottoporre all'amministrazione regionale una richiesta di revisione della pericolosità geologica ai sensi dell'articolo 18 delle norme di attuazione del Pai. A tal proposito, gli uffici regionali stanno mettendo a punto un documento, da sottoporre all'Autorità di bacino del fiume Po, con l'obiettivo di fornire una procedura per la riclassificazione della pericolosità geologica a seguito di progettazione o realizzazione di opere, che dovranno essere collaudate, monitorate e sottoposte a regolare manutenzione.
  In relazione alla verifica di conformità degli interventi l'autorità regionale precisa, altresì, che, all'interno della procedura di approvazione dello strumento urbanistico comunale (Pat), il parere fornito dagli uffici regionali riguarda la valutazione tecnica delle condizioni di pericolosità geologica del territorio esaminato, mentre le conseguenti valutazioni di congruità urbanistica vengono effettuate dalle amministrazioni provinciali (legge n. 11 del 2004).
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare continuerà a tenersi informato e a mantenere alto il livello di attenzione sulla questione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

equilibrio ecologico

idrogeologia

utilizzazione del terreno