ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 768 del 28/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/03/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/04/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16062
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Martedì 28 marzo 2017, seduta n. 768

   MANNINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il comma 2-bis dell'articolo 41 della legge 24 dicembre 2012, n. 234 riporta «nel caso di violazione della normativa europea accertata con sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea di condanna al pagamento di sanzioni a carico della Repubblica italiana, ove per provvedere ai dovuti adempimenti si renda necessario procedere all'adozione di una molteplicità di atti anche collegati tra loro, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente per materia, sentiti gli enti inadempienti, assegna a questi ultimi termini congrui per l'adozione di ciascuno dei provvedimenti e atti necessari. Decorso inutilmente anche uno solo di tali termini, il Consiglio dei ministri, sentito il soggetto interessato, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro competente per materia, adotta i provvedimenti necessari, anche normativi, ovvero nomina un apposito commissario. Alla riunione del Consiglio dei ministri è invitato il Presidente della Giunta regionale della regione interessata al provvedimento. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche agli inadempimenti conseguenti alle diffide effettuate in data anteriore alla data di entrata in vigore della presente disposizione che si fondino sui presupposti e abbiano le caratteristiche di cui al primo periodo»;
   nella legge 7 agosto 2016, n. 160 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio) v’è l'articolo 22 che al comma 1 dispone: «Al fine di garantire la dotazione finanziaria necessaria per la realizzazione degli interventi attuativi della sentenza di condanna della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 relativa alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077, tutte le risorse finanziarie statali destinate, a qualsiasi titolo, alla messa a norma delle discariche abusive oggetto della sentenza di condanna, e non impegnate alla data di entrata in vigore del presente articolo, ancorché già trasferite alle amministrazioni locali e regionali o a contabilità speciali, sono revocate e assegnate al commissario straordinario nominato ai sensi del comma 2-bis dell'articolo 41 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, su specifico conto di contabilità speciale; intestato al commissario straordinario, presso la sezione di Tesoreria provinciale dello Stato di Roma, ai sensi degli articoli 8 e 10 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367»;
   è il generale dell'Arma dei carabinieri Giuseppe Vadalà il commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessaria, all'adeguamento alla normativa vigente di 58 discariche abusive oggetto di diffida i cui termini sono infruttuosamente scaduti; lo ha stabilito il Consiglio dei ministri del 24 marzo 2017, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti;
   il Generale Vadalà arriva in sostituzione del Generale di Brigata Donato Monaco, dimessosi nel mese di gennaio 2017 per motivi personali;
   dopo le varie interlocuzioni con la Commissione europea e in attesa degli esiti della verifica della documentazione trasmessa in data 2 dicembre 2016, rimangono in procedura di infrazione 133 discariche abusive, pari a una sanzione semestrale di 27.800.000 euro, per 58 di queste sarà operativo il Commissario straordinario –:
   se il commissario Giuseppe Vadalà avrà a disposizione una struttura – necessaria alla redazione di progetti, bandi di gara e avanzamento lavori ovvero contabilità – di tecnici provenienti anche dai Ministeri interessati, al fine di adempiere al suo mandato ossia di intervenire con celerità ed efficienza per ottemperare a quanto stabilito dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella sentenza del 2 dicembre 2014 contro l'Italia. (4-16062)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-16062
presentata da
MANNINO Claudia

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche evidenziate nell'interrogazione in esame sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, si osserva che il caso relativo alla mancata esecuzione della prima sentenza di condanna del 26 aprile 2007 riguarda la violazione della direttiva rifiuti 75/442/CEE (modificata dalla direttiva 91/156/CEE), della direttiva 91/689/CEE e della direttiva 1999/13/CE in riferimento a 200 discariche presenti sul territorio di 18 regioni italiane. Si tratta, in particolare:

   di n. 198 discariche dichiarate non conformi agli articoli 4, 8 e 9 della direttiva 75/442/CEE e all'articolo 2, paragrafo 1 della direttiva 91/689/CEE per le quali sono necessarie operazioni di messa in sicurezza e/o bonifica;

   di n. 2 discariche dichiarate non conformi all'articolo 14, lettere da a) a c) della direttiva 1999/31/CE, per le quali si rendeva necessario dimostrare l'approvazione di piani di riassetto oppure l'adozione di decisioni definitive di chiusura.

  Il 2 dicembre 2014 la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia al pagamento, per le suddette violazioni, di una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro e di una penalità semestrale di 42, 8 milioni di euro da pagarsi fino all'esecuzione completa della sentenza.
  La sentenza ha una determinazione digressiva della sanzione pecuniaria: si prevede, infatti, la riduzione di 400.000 euro per la messa a norma di ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi e di 200.000 euro per la messa a norma di ciascuna discarica contenente rifiuti non pericolosi. Inoltre, la Commissione europea ha chiarito che, per dare esecuzione alla sentenza, non basta garantire che nei siti oggetto della condanna non siano più depositati rifiuti o che i rifiuti già depositati siano gestiti in conformità alla normativa UE in materia, ma occorre altresì verificare che i rifiuti non abbiano inquinato il sito e, in caso di inquinamento, eseguire le attività di messa in sicurezza o bonifica del sito ai sensi dell'articolo 240 del Codice dell'ambiente.
  L'elenco completo delle discariche oggetto del procedimento di esecuzione della sentenza è stato trasmesso informalmente dalla Commissione europea nel marzo 2015 per il tramite della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea. Tali discariche erano così ripartite sul territorio nazionale:

   Abruzzo 28;

   Basilicata 2;

   Calabria 43 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Campania 48 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Emilia Romagna 1 di rifiuti pericolosi;

   Friuli Venezia Giulia 3;

   Lazio 21 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Liguria 6 di cui 4 di rifiuti pericolosi;

   Lombardia 4 di cui 2 di rifiuti pericolosi;

   Marche 1 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Molise 1;

   Piemonte 1 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Puglia 12;

   Sardegna 1;

   Sicilia 12 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Toscana 6;

   Umbria 1 di cui 1 di rifiuti pericolosi;

   Veneto 9.

  A seguito all'attività istruttoria svolta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono stati notificati, alle regioni e agli enti locali interessati, 161 decreti di diffida del Presidente del Consiglio ai sensi dell'articolo 8, commi 1 e 2 della legge 5 giugno 2003, n. 131, in vista dell'eventuale esercizio del potere sostitutivo straordinario di cui all'articolo 120, secondo comma, della Costituzione.
  I termini imposti nelle diffide del Presidente del Consiglio dei ministri non sono tutti scaduti e la situazione è quotidianamente monitorata dal Ministero.
  L'elenco completo delle discariche abusive e lo stato delle attività di bonifica è riportato sul sito istituzionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare al seguente indirizzo:
http://www.minambiente.it/pagina/discariche-abusive.
  Si rappresenta, inoltre, che in data 24 marzo 2017 il Consiglio dei ministri ha nominato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale il Generale di brigata dell'Arma dei carabinieri Giuseppe Vadalà.
  L'elenco dei siti commissariati inizialmente contava 58 discariche, oggi ridotto a 51 per l'esclusione, ad aprile 2017, con la decisione SG- Greffe(2017) D/6030 del 18 aprile 2017 del sito di Sernaglia della Battaglia (Veneto) e dei siti di Rotondi, Durazzano e Cusano Mutri (Campania), di Isola del Giglio (Toscana) e dei siti di Monte San Giovanni Campano e Patrica (Lazio) con la decisione SG-Greffe (2017) D/13722 del 4 settembre 2017.
  Alla data odierna permangono quindi in procedura di infrazione sotto l'egida del Commissario Vadalà le 51 discariche riportate di seguito con specificazione dei comuni e delle località dove sono ubicate:
  

   Abruzzo: Casalbordino (CH) – San Gregorio;

   Calabria: Davoli – Vasi, Longobardi (Cs) – Tremoli Tosto, Mormanno (Cs) – Ombrelle, San Calogero (Vv) – Papaleo, Tortora – Sicilione, Belmonte calabro (Cs) – Manche, Belmonte calabro (Cs) – Santa Caterina, Martitrano (Cz) – Ponte del soldato, Pizzo (Vv) – Marinella, Sangineto (Cs) – Timpa di civita, Verbicaro – Acqua dei bagni, Amantea (Cs) – Grassullo, Joppolo (Vv) – Calafatoni (Colantoni), Magisano (Cz) – Finoieri, Taverna (Cz) – Torrazzo, Arena (non Gerocarne) (VV) – Lapparni, Badolato (Cz) – San Marini, Petronà (Cz) – Pantano Grande, Sellia (Cz) – Aria;

   Campania: San Lupo (Bn) – L. Defenzola, Castelvetere di Valfortore (Bn) – Lama Grande, Tocco Caudio (Bn) – Paudone, Puglianello (Bn) – Marrucaro; Pescosannita (Bn) – Lame, Sant'Arcangelo Trimonte (Bn) – Nocecchia Pianella, Sant'Arsenio (Sa) – Loc. Difesa, Benevento – Ponte Valentino;

   Lazio: Filettino (Fr) – Cerreta, Oriolo Romano – Ara San Baccano, Riano (Rm) – Piana Perina, Trevi nel Lazio – Carpineto, Trevi nel Lazio – Casette Caponi (alias Fornace);

   Puglia: Lesina (Fg) – Pontone Pontonicchio/Coppa Faccio Olive, Sannicandro di Bari (Ba) – Pezze Pescorosso; Binetto (Ba) – Pezze di Campo, San Pietro Vernotico (Br) – Marciaddare, Ascoli Satriano (Fg) – Mezzana La Terra, Santeramo in Colle (Ba) – Montefreddo;

   Sicilia: Cammarata (Ag) – San Martino, Cerda (Pa) – Caccione, Leonforte – Tumminella, Monreale (Pa) – Zabbia, Paternò (Ct) – C.da Petulenti, San Filippo del Mela (Me) – C. da Sant'Agata, Augusta – Campo Sportivo;

   Veneto: Venezia – Marghera (Malcontenta C), Chioggia (Ve) Borgo San Giovanni, Mira (VE) – Borbiago, via Teramo, Salzano (Ve) – Sant'Elena di Robegano, Venezia – Marghera (area Miatello).

  In data 22 novembre 2017 l'incarico del Commissario Vadalà è stato esteso alle seguenti n. 22 ulteriori discariche:

   Abruzzo: Bellante (Te) – Sant'Arcangelo Bellante, Pizzoli (Aq) – Caprareccia, Castel di Sangro (Aq) – Pera Papera-Le Pretare, Celenza sul Trigno (CH) – Difesa, Lama dei Peligni (CH) – Cieco, Ortona dei Marsi (Aq) – Fosso San Giorgio, Palena (CH) – Carrera, Penne (Pe) – Colle Freddo, San Valentino in Abruzzo Citerione (Pe) – Il Fossato, Taranta Peligna (CH) – Colle di M; Vasto (Ch) – Cantalupo, Vasto (Ch) – Lota;

   Calabria: Colosimi (CS) – Colle Frantantonio, Acquaro (Vv) – Carrà, Reggio-Calabria (Rc) – Malderiti;,

   Campania: Andretta (AV) – Frascineto, Castelpagano (BN) – Campo della Corte, Pagani (SA) – Torretta;

   Lazio: Villa Latina – Camponi;

   Sicilia: Siculana – C.da Scalilli, Mistretta – C.da Muricello;

   Veneto: Venezia – Moranzani B.

  Tutte le informazioni inerenti l'attività del Commissario Vadalà sono disponibili sul seguente sito istituzionale: http: presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente /Organizzazione/CommissariStraordinari/CS Vadala.html .
  Ad ogni buon fine si rappresenta che per quanto riguarda la redazione di progetti, bandi di gara e avanzamento lavori e contabilità, l'Ufficio del Commissario si sta avvalendo, attraverso la stipula di appositi protocolli, di 8 differenti stazioni appaltanti (Provveditorati alle oo.pp. di Sicilia e Calabria, di Lazio, Abruzzo e Sardegna, di Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige, di Sogesid S.p.A.:, di Invitalia spa; dell'Anbi, di Veneto Acque e di Aspo) e di 3 diverse centrali uniche di committenza — Cuc – dei comuni di Paternò (CT), Lesina (FG), Sannicandro di Bari (BA), Binetto (BA), Santeramo in Colle (BA) e del comune di Vasto (CH), che hanno aderito all'avviso pubblico pubblicato nello scorso mese di luglio, secondo quanto previsto dall'articolo 10, comma 4 del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91.
  L'ufficio del Commissario si avvale, inoltre, del personale messo a disposizione dall'Arma dei carabinieri.
  In conclusione si rassicura l'interrogante che, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a monitorare le attività in corso nonché a svolgere un'attività di sollecito nei confronti di tutti i soggetti istituzionali interessati e coinvolti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sentenza della Corte CE

violazione del diritto comunitario

procedura CE d'infrazione