ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 766 del 24/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAVETTO LAURA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 24/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 24/03/2017
VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 24/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/03/2017
Stato iter:
23/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2017
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/05/2017

CONCLUSO IL 23/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16041
presentato da
RAVETTO Laura
testo di
Venerdì 24 marzo 2017, seduta n. 766

   RAVETTO, BRUNETTA e VITO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen, ha svolto, mercoledì 22 marzo 2017, l'audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania, Carmelo Zuccaro;
   il dottor Zuccaro ha affermato che, a partire dai mesi di settembre ed ottobre 2016, si è registrato un improvviso proliferare di unità navali delle piccole organizzazioni non governative (Ong) che accompagnerebbero fino alle coste italiane i barconi dei migranti. Tale situazione rappresenterebbe una sorta di «scacco» all'attività di contrasto degli organizzatori del traffico di migranti, il cui lavoro di accompagnamento, sino al territorio italiano, dei barconi sarebbe stato sostituito dalle attività svolte da tali navi;
   il dottor Zuccaro ha proseguito affermando che la procura di Catania, nel mese di febbraio, avrebbe aperto un'indagine conoscitiva allo scopo di approfondire non solo l'evoluzione del fenomeno ma, soprattutto le cause di una proliferazione così intensa delle unità navali, nonché degli ingenti costi giornalieri, ovvero mensili da queste sostenuti a fronte di un mancato ritorno in termini di profitto economico, che porterebbe ad interrogarsi sulle fonti di provenienza del denaro necessario per fronteggiare tali costi;
   secondo il procuratore, poi, vi sarebbe la necessità di comprendere la reale volontà delle Ong di collaborare con le autorità giudiziarie, soprattutto alla luce del fatto che esse spesso lavorano in prossimità del territorio e delle coste libiche. Secondo i dati forniti, è stato calcolato che, negli ultimi quattro mesi del 2016, il 30 per cento dei salvataggi con approdi a Catania è stato effettuato dalle citate Ong mentre, nei primi mesi del 2017, tale percentuale è salita ad almeno il 50 per cento, a fronte di una mancata diminuzione del numero dei morti;
   nell'ambito della citata audizione sono stati ufficializzati ulteriori dati, sulla base dei quali il numero di morti in mare, nel 2016, ammonterebbe a 5000 e, nel triennio 2013-2015, le vittime di cui si è occupata la procura di Catania sarebbero state 2000; ciò lascerebbe intendere che la presenza di queste organizzazioni, a prescindere dagli intenti per i quali operano, non ha contribuito ad attenuare il numero delle tragedie in mare;
   le informazioni trasmesse nell'ambito dell'audizione svolta dal dottor Zuccaro confermano dunque la presenza, in acque internazionali vicino alle coste libiche, di navi riconducibili a piccole Ong che, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra, condurrebbero i migranti salvati in mare sulle cose italiane, e non verso il porto sicuro più vicino;
   tali informazioni determinano numerosi dubbi circa l'applicabilità della Convenzione di Dublino da parte dell'Italia che, sotto tale aspetto, non dovrebbe essere costretta a sostenere gli onerosi compiti attribuiti dalla Convenzione di Dublino, non trattandosi infatti di reale Stato di primo approdo, ma di approdo deciso a discrezionalità dei comandanti delle navi nella disponibilità delle Ong;
   da ultimo si fa notare che, dal punto di vista strettamente legale, atteso che le navi nella disponibilità delle Ong, secondo quanto affermato dal dottor Zuccaro, sono battenti bandiere straniere anche di altri Stati europei, secondo il diritto internazionale, i migranti raccolti da dette navi dovrebbero ritenersi approdati negli Stati di bandiera portati dalle navi stesse –:
   quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano intraprendere rispetto alla vicenda esposta in premessa, anche nelle opportune sedi europee ed internazionali, e se intendano fornire gli opportuni chiarimenti in merito alle rotte marittime effettuate dalle navi delle organizzazioni non governative nonché in merito ai rapporti delle stesse con la Guardia costiera e gli scafisti. (4-16041)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 802
4-16041
presentata da
RAVETTO Laura

  Risposta. — L'interrogazione richiama l'attenzione su un tema che, nel contesto delle complesse problematiche legate ai fenomeni migratori, riveste particolare delicatezza.
  Esso si inquadra in uno scenario che, a fronte di flussi che non accennano a diminuire – anzi, palesano evidenti indicatori di incremento –, vede un impegno deciso e determinato dell'Esecutivo per governarne i molteplici aspetti, che hanno ricadute sul piano interno, sull'applicazione delle convenzioni internazionali e sui rapporti con gli altri Stati.
  Con riferimento a quest'ultimo aspetto, lo stesso Ministro dell'interno ha in più occasioni evidenziato come il governo dei flussi migratori richieda soprattutto un'attività proiettata sull'altra sponda del Mediterraneo.
  Ne è testimonianza il memorandum siglato con la Libia il 2 febbraio 2017, volto a contenere i flussi e a contrastare la tratta degli esseri umani che, nella concreta attuazione, registra in questi giorni l'impegno del nostro Paese a contribuire a un progetto di rafforzamento della capacità di controllo del mare da parte della Guardia costiera libica, anche attraverso la fornitura di mezzi e le attività di formazione degli equipaggi. Nello scorso mese di aprile due motovedette sono state consegnate alla guardia costiera libica, con l'obiettivo di arrivare entro la fine di giugno al numero di dieci. Contemporaneamente, vi è un impegno molto forte per quanto riguarda la sicurezza e il controllo dei confini sud della Libia. Si rammenta, al riguardo, che dalla Libia passa almeno il 90 per cento dei migranti che arrivano nel nostro Paese.
  L'obiettivo è dunque fermare i flussi e vincere la sfida posta dai trafficanti di esseri umani, che non tengono in alcun conto il rispetto della vita umana. L'evoluzione più recente del fenomeno vede infatti l'utilizzo sempre più frequente di mezzi leggeri per il trasporto dei migranti.
  Tale circostanza rappresenta un elemento di incremento del rischio per l'incolumità dei migranti stessi. In questo scenario si svolge l'attività di Sophia, di Frontex, della Guardia costiera italiana e delle organizzazioni non governative.
  L'evoluzione più recente del fenomeno vede, peraltro, l'utilizzo sempre più frequente di mezzi leggeri per il trasporto dei migranti. Tale circostanza rappresenta un elemento di accrescimento del rischio per l'incolumità dei migranti.
  Appare evidente che le attività di ricerca e soccorso non possano prescindere dal rispetto del principio fondamentale della salvaguardia della vita umana, nonché di altri principi importanti, come quello di non «refoulement». Altri obblighi giuridici e morali derivano dalle tre più significative Convenzioni internazionali in materia, cioè quella per la sicurezza della vita in mare (SOLAS), quella delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) e quella sul soccorso in mare (SAR).
  Le questioni sollevate con l'interrogazione non possono essere certamente sottovalutate.
  Tuttavia, per evidenti ragioni di principio, occorre evitare generalizzazioni o giudizi affrettati, attenendosi quindi ad una rigorosa valutazione degli atti.
  In questa fase, il Governo ha aperto un canale di scambio informativo con la Commissione europea, l'agenzia Frontex e il Servizio diplomatico dell'Unione europea per condividere ogni elemento utili alla definizione di un quadro di valutazione aggiornato.
  D'altra parte, sono ancora in corso indagini da parte di alcune procure della Repubblica.
  Inoltre, il comitato parlamentare Schengen, nell'ambito di un'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio, ha recentemente rivolto la sua attenzione allo specifico tema, attraverso audizioni programmate.
  La Commissione difesa del Senato ha a sua volta deliberato una indagine conoscitiva sull'impatto delle attività delle organizzazioni non governative sui flussi migratori, svolgendo una serie di audizioni rivolte anche ad esponenti di ONG.
  Il Governo segue lo sviluppo di tali attività parlamentari, considerando di particolare importanza acquisirne gli esiti finali, che verranno valutati con grande attenzione.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mortalita'

organizzazione non governativa

nave