ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15982

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 763 del 21/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: MISTO-UDC
Data firma: 21/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC 21/03/2017
CERA ANGELO MISTO-UDC 21/03/2017
DE MITA GIUSEPPE MISTO-UDC 21/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI delegato in data 21/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15982
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Martedì 21 marzo 2017, seduta n. 763

   BINETTI, BUTTIGLIONE, CERA e DE MITA. — Al Ministro per gli affari regionali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   i dati relativi al calo demografico in Italia sono stati quest'anno più volte all'attenzione del Parlamento, coinvolgendo l'opinione pubblica in una riflessione che interessa l'intero sistema Paese. Al 1o gennaio 2017 i residenti in Italia erano 60 milioni 579 mila, 86 mila persone in meno rispetto all'anno precedente. Continua il calo delle nascite: nel corso del 2016 è stato battuto il record negativo che risaliva all'anno precedente, il 2015, quando le nuove vite erano state 486 mila, mentre ora si è scesi a 474 mila;
   in questo scenario si è sollecitato spesso il Governo durante l'attuale legislatura, affinché predisponesse misure adeguate ad incrementare il numero delle nascite. Tra queste rientravano anche il cosiddetto bonus mamma domani e il bonus bebé, che secondo il Ministro per gli affari regionali con delega in materia di politiche per la famiglia Enrico Costa, sarebbero dovuti servire per le prime spese legate al lieto evento: gli esami pre parto, i farmaci, il passeggino, la culla, i vestitini. Tutto a partire dal 1o gennaio 2017. La differenza tra i due bonus è legato all'Isee, mentre il bonus mamma domani dovrebbe essere indipendente dal reddito. Ma ad oggi, dei moduli necessari per fare domanda, non c’è neanche l'ombra;
   i fondi stanziati nella legge di bilancio 2016, legge 11 dicembre 2016, n. 232, articolo 1, comma 353, per la misura «Mamma Domani» sono importanti: 600 milioni di euro per il 2017, che dovrebbero garantire il bonus di 800 euro a 750 mila famiglie, una misura di tipo universalistico perché dovrebbe essere corrisposta senza che sia richiesto un reddito sotto una certa soglia;
   moltissime le giovani mamme che si sono rivolte al servizio INPS, ottenendo risposte sostanzialmente negative: «Lei faccia conto che il bonus non ci sia», ha detto recentemente l'operatore del call center ad una ragazza all'ottavo mese di gravidanza. Dell'attuazione dello stanziamento per «Mamma domani» non ci sono tracce, nonostante si tratti di una di quelle misure a sostegno della famiglia che dovevano entrare in vigore con l'arrivo del nuovo anno e che proprio per questo avevano acceso grande interesse nelle future mamme, soprattutto all'approssimarsi del giorno della nascita dei bambini;
   a fine febbraio 2017 sull’home page dell'Istituto di previdenza e spuntata una prima circolare che definiva nel dettaglio la platea dei beneficiari. Cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie con permesso di soggiorno, residenti nel nostro Paese. Silenzio però su come presentare la domanda;
   dall'Inps, incalzati dall'ondata di proteste delle future mamme, dicono che servono tre mesi di tempi tecnici per rendere operativa la piattaforma online e che il lancio è «imminente»;
   questo approccio ambiguo sta provocando un comprensibile scetticismo, anche perché sarebbe bastata una norma transitoria che prevedeva la possibilità di presentare una domanda cartacea, in attesa di avere la piattaforma in perfetta funzione;
   su una cosa almeno l'Inps è stato chiaro: una volta avviata, la misura sarà retroattiva. Le mamme che sono entrate nell'ottavo mese di gravidanza o hanno partorito in questo primo trimestre dell'anno, ma non hanno potuto presentare richiesta, non perderanno i soldi. Ma chi pensa che questo ritardo sia senza conseguenze sbaglia, perché dopo un'iniziale speranza, nelle future mamme sta aumentando il livello di ansia e la sensazione di sentirsi defraudate di un diritto su cui avevano cominciato a contare –:
   quando diventerà operativa la misura «Mamma domani», stanziata nella legge di bilancio e annunziata per il 1o gennaio 2017 e in che modo le future madri potranno beneficiarne concretamente, evitando la delusione di promesse prive di contenuto reale e l'amarezza di mettere al mondo un figlio in un contesto istituzionale inaffidabile. (4-15982)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica familiare

cittadino straniero

cittadino della Comunita'