ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15970

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 762 del 20/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/03/2017
Stato iter:
23/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2017
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/05/2017

CONCLUSO IL 23/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15970
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Lunedì 20 marzo 2017, seduta n. 762

   PAGLIA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   con decreto ministeriale 8 febbraio 2017 il Ministero dello sviluppo economico ha conferito a Po Valley Operations Pty Ltd il permesso di ricerca idrocarburi denominato «Torre del Moro»;
   il permesso di ricerca in esame riguarda un'area di circa 111 chilometri quadrati nel territorio dei comuni di Forlì, Forlimpopoli, Cesena, Bertinoro e Meldola, a fronte di un canone annuo di 573 euro;
   il programma dei lavori prevedrebbe: l'acquisto e la rielaborazione, entro 12 mesi dal conferimento del permesso, di circa 50 chilometri di linee sismiche 2D esistenti; l'esecuzione, a valle dell'attività precedente, di una campagna di acquisizione sismica 2D per circa 50 chilometri; la perforazione, entro 48 mesi dal conferimento del permesso, di un pozzo esplorativo di profondità massima circa 4.500 metri; la perforazione, entro 60 mesi dal conferimento del permesso ed in caso di esito positivo del primo, di un secondo pozzo contingente di profondità circa 4.500 metri;
   la popolazione interessata non è stata messa nella condizione di partecipare al processo decisionale e ad esprimere un parere consapevole, manifestando preoccupazione e forte mobilitazione alle prime notizie di stampa tanto da suscitare la richiesta di uno stop al progetto da parte dei sindaci di Bertinoro Gabriele Fratto, di Cesena Paolo Lucchi, di Forlì Davide Drei, di Forlimpopoli Mauro Grandini, di Meldola Gianluca Zattini tramite una lettera inviata all'attenzione del Ministro interrogato;
   i numerosi studi eseguiti negli ultimi decenni, anche dalla regione, hanno consentito di consolidare valori di subsidenza molto elevati, registrati soprattutto nei territori della pianura emiliano-romagnola, ed attribuibili al massiccio prelievo di fluidi dal sottosuolo (acqua e idrocarburi) che è stato protratto in tutto il secondo dopoguerra fino ad oggi; più in generale sulle evidenze dei rischi è sufficiente fare riferimento alla struttura geomorfologica (nonché colturale-agricola) del territorio, del suolo e degli acquiferi sotterranei nonché alla collocazione in un'area a rischio sismico elevato;
   ciò nonostante, né la delibera di giunta regionale n. 725 del 10 giugno 2013, con la quale è stata riconosciuta la compatibilità ambientale del progetto di ricerca, né la delibera di giunta regionale n. 2124 del 21 dicembre 2015, con la quale è stata espressa l'intesa della regione Emilia Romagna per la concessione del permesso di ricerca di idrocarburi, riportano alcuna prescrizione al proponente in ordine ad eventuali danni derivanti da un aggravamento dei fenomeni di subsidenza nel territorio interessato; seppure, a seguito delle critiche di cittadini ed enti locali, gli stessi assessori regionali competenti predichino adesso cautela; va inoltre specificato, per onestà intellettuale e memoria storica, come rappresentanze tecniche di alcuni degli stessi comuni che adesso si dimostrano contrari al permesso, abbiano partecipato a due distinte conferenze dei servizi tenutesi nel corso del 2013, propedeutiche all'emanazione della delibera di Giunta regionale di approvazione dell'istanza delle multinazionale (la 725 del 10 giugno 2013 di cui sopra), non esprimendo particolari riserve –:
   se non ritenga di dover immediatamente adottare ogni iniziativa di competenza per ritirare o revocare il titolo autorizzativo relativo al progetto di ricerca «Torre del Moro», visti i rischi ambientali e sociali e l'evidente opposizione di cittadinanza e amministratori locali. (4-15970)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 802
4-15970
presentata da
PAGLIA Giovanni

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame, per quanto di competenza, rappresentando ciò che segue.
  Il permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi «Torre Del Moro» è stato conferito con decreto ministeriale 8 febbraio 2017, emanato a valle dell'acquisizione della delibera di Giunta della regione Emilia Romagna (n. 725) del 10 giugno 2013, con la quale è stata riconosciuta la compatibilità ambientale del programma dei lavori relativo al richiesto permesso di ricerca, e a valle della delibera di giunta della regione Emilia Romagna (n. 2124) del 21 dicembre 2015, con la quale è stata espressa l'intesa favorevole della stessa regione.
  In particolare, il rilascio di un permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, avviene a seguito di un procedimento unico al quale, ai sensi della legge n. 239 del 2004, come modificata dall'articolo 27, comma 34 della legge n. 99 del 2009, partecipano le amministrazioni statali e regionali interessate. All'interno dello stesso vengono acquisiti i pareri delle amministrazioni, l'esito della procedura di valutazione di impatto ambientale e, per la terraferma, l'intesa della regione.
  L'esito della valutazione ambientale e il rilascio di intesa da parte della regione competente hanno valore vincolante per ogni attività del Ministero dello sviluppo economico ai fini del successivo conferimento dei titoli minerari.
  Si fa presente che i comuni interessati sono stati sentiti in primo luogo dalla regione Emilia Romagna. Infatti, dai contenuti della citata delibera di Giunta della regione Emilia Romagna (n. 725) del 10 giugno 2013 si rileva che la stessa regione ha provveduto a dare compunzione dell'avvio del procedimento inerente all'istanza della Società PO Valley Operations mediante avvisi pubblicati presso la regione stessa, la provincia di Forlì ed i Comuni di Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli, Forlì e Meldola, nonché, con un'ulteriore pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale.
  Evidenzio altresì che la stessa regione, ai fini dell'emanazione della precitata delibera, ha indetto una conferenza di servizi formata da propri rappresentati da quelli della provincia di Forlì e da quelli dei comuni interessati citati.
  Il Ministero dello sviluppo economico con nota del 9 febbraio 2017 ha dato comunicazione ai detti comuni, dell'avvenuta emanazione del decreto di conferimento del permesso di ricerca Torre Del Moro.
  Con il decreto di conferimento è stato approvato il programma dei lavori che, in base alle vigenti norme minerarie, deve prevedere in via solo programmatica la perforazione di un sondaggio esplorativo consequenziale previo svolgimento di un'attività, di indagine geologica e geofisica che si concluda con esito positivo in relazione all'effettuazione dei sondaggio.
  Allo stato, quindi, la società non può procedere alla perforazione di alcun sondaggio esplorativo, la cui esecuzione potrà avvenire solo a valle di uno specifico procedimento istruttorio che prevede, tra l'altro, l'acquisizione della valutazione d'impatto ambientale e l'intesa della regione.
  Al riguardo, si rappresenta che, per gli aspetti di competenza del Ministero dello sviluppo economico nell'eventuale fase autorizzatoria del pozzo esplorativo, gli enti locali saranno ulteriormente pienamente coinvolti nella decisione, come previsto dalla stessa legge n. 99 del 2009 e dal regolamento di cui al decreto direttoriale 15 luglio 2015 che contempla, tra le amministrazioni comunque interessate al procedimento unico volto all'autorizzazione alla perforazione in terraferma, oltre alla regione interessata, alla provincia e alle Soprintendenze anche i comuni.
  L'autorizzazione alla perforazione del pozzo esplorativo previsto nel programma lavori del permesso di ricerca e di tutte le infrastrutture indispensabili all'attività di perforazione, è accordata con provvedimento dell'ufficio territoriale competente dei Ministero dello sviluppo economico, a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali e locali interessate svolto nel rispetto dei principi di semplificazione di cui alla legge n. 241 del 1990.
  Ciò premesso si precisa che, nell'ambito dell'ulteriore procedura di autorizzazione, compresa quella di Via, finalizzata alla perforazione del sondaggio esplorativo si terrà conto di tutte le problematiche ambientali eventualmente rilevate, nonché delle opposizioni alla perforazione medesima avanzate dalle istituzioni e/o dai comitati locali e dai comuni medesimi.
  Si evidenzia, inoltre, in merito alla regolarità dell'attività di perforazione che, le attività di ricerca e di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma e in mare, sono svolte sotto il controllo continuo del Ministero dello sviluppo economico, in conformità alle disposizioni normative di settore vigenti e sulla base delle prescrizioni imposte dalla competente regione.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonio Gentile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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