ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15902

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 758 del 13/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 30/05/2017

SOLLECITO IL 28/07/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

SOLLECITO IL 18/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15902
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Lunedì 13 marzo 2017, seduta n. 758

   LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   sin dal 2002 le attività di customer care del gruppo SDA/Poste Italiane vengono svolte dalla società Uptime (di proprietà per il 70 per cento Gepin e per il 30 per cento Poste Italiane);
   la vertenza GepinContact esplode nel febbraio 2016, dopo un cambio di appalto sui servizi di customer care che Poste Italiane decide di mettere a gara dopo quasi 15 anni;
   nel 2015, la gara vede vincitrice l'azienda System House che si aggiudica la fornitura del servizio al prezzo di 0,29 centesimi di euro al minuto al di sotto del 30 per cento del costo minimo del lavoro stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro delle telecomunicazioni;
   in seguito alla perdita della commessa e al recesso unilaterale del contratto, comunicato dal committente in data 31 dicembre 2015, l'azienda licenzia 100 lavoratori di Uptime e 352 di Gepin di cui 132 a Roma e 220 a Napoli, decretando di fatto la chiusura del sito napoletano di Casavatore;
   secondo quanto segnalato all'interrogante, la responsabilità di tale dramma occupazionale è da imputarsi al capitolato d'appalto predisposto con il criterio del massimo ribasso;
   nel frattempo, mentre la vicenda dei dipendenti licenziati da Uptime si conclude felicemente nel maggio 2016, con la sottoscrizione di un accordo che li fa rientrare nel perimetro della partecipata statale, quella dei lavoratori ex Gepin è ancora, a tutt'oggi, senza soluzione;
   nel febbraio 2016, il Governo modifica le norme del codice sugli appalti, introducendo la clausola sociale di salvaguardia e dichiarando di fatto superate le gare al massimo ribasso; nel frattempo, un'azienda partecipata dello Stato affida i propri servizi con il suddetto criterio del massimo ribasso, che andrebbe considerato superato;
   nel marzo 2016 presso il Ministero dello sviluppo economico si insedia un tavolo di crisi per cercare di trovare una soluzione ai licenziamenti;
   dopo diversi confronti, a maggio 2016, si raggiungono alcuni risultati: vengono bloccati i licenziamenti e viene estromessa System House dall'aggiudicazione della gara di Poste Italiane perché dichiarata al massimo ribasso. Tale decisione verrà impugnata presso il tribunale amministrativo regionale del Lazio: il 27 gennaio 2017 il giudice amministrativo dà ragione a System House, avallando così la legittimità della gara al massimo ribasso. Ora si attende il Consiglio di Stato, mentre si avvicina la data di scadenza dei primi ammortizzatori sociali per il prossimo mese di luglio;
   nel frattempo, il 5 settembre 2016 presso il Ministero dello sviluppo economico, alcune organizzazioni sindacali avevano sottoscritto un accordo – vanificato dalla successiva sentenza del Tar – con le aziende subentrate a System House (ECare, Abramo e 3G), che prevedeva la riassunzione di tutto il bacino dei licenziati ex Gepin da parte delle tre aziende, con il mantenimento di tutti i profili orari, nel rispetto del vincolo della territorialità;
   in seguito alla sentenza del Tar del Lazio, il 6 febbraio 2017 i sindacati hanno unitariamente fatto pervenire al Ministero dello sviluppo economico una richiesta di convocazione urgente di un tavolo, con il coinvolgimento del committente Poste Italiane, che il Governo torni a fare propri e più incisivi i passaggi verso la dirigenza di Poste italiane affinché si trovi una soluzione giusta e stabile, anche alla luce del fatto che non si è mai presentata al tavolo di trattativa, nonostante gli inviti del Governo;
   a distanza di oltre un mese, la richiesta sindacale non ha ancora avuto riscontro –:
   quali iniziative il Ministro dello sviluppo economico intenda porre in essere urgentemente affinché la vertenza di cui in premessa si risolva e i livelli occupazionali siano tutelati, in considerazione dell'approssimarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali;
   quali iniziative il Ministro dell'economia e delle finanze intenda porre in essere, per quanto di competenza, in qualità di azionista di Poste Italiane, affinché si adoperi per il mantenimento dei livelli occupazionali. (4-15902)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro