Legislatura: 17Seduta di annuncio: 757 del 10/03/2017
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018 GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018
CONCLUSO IL 23/03/2018
ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
L'articolo 4 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ha istituito l'obbligo per i gestori di discariche di prestare adeguate garanzie finanziarie finalizzate all'attivazione e gestione post operativa; pur tuttavia si pone in modo sempre più urgente il problema di come finanziare la bonifica delle discariche nelle quali la gestione operativa è terminata prima dell'entrata in vigore della legge attualmente vigente;
da fonti di stampa si apprende dell'esistenza del Progetto preliminare finalizzato alla riapertura della discarica di Poiatica (RE) intitolato «Ipotesi di chiusura finale dell'impianto in funzione dello stato attuale dei luoghi», nel quale si ipotizza di autorizzare 1 milione di metri cubi di rifiuti speciali «oltre a 300 mila metri cubi di argilla per completare l'impianto». Il documento di Iren Ambiente indica una lista di codici CER, nella quale rientrano pressoché tutte le tipologie di rifiuti speciali;
nel Rapporto istruttorio relativo al procedimento di approvazione del progetto di chiusura e messa in sicurezza della discarica «La Grillaia» di Chianni (PI), si richiede di riaprire la discarica per reperire le risorse necessarie alla bonifica, accettando fanghi di perforazione, ceneri leggere e pesanti, terre da scavo. Nel rapporto è evidenziato come la mancanza delle risorse economiche non consenta di effettuare la bonifica del sito;
da un articolo del 10 settembre 2015 si apprende dell'ipotesi di riapertura della discarica Molinetto a Cogoleto. L'intenzione di accettare in discarica rifiuti speciali non pericolosi, nella fattispecie rifiuti da costruzione e demolizione, è confermata anche in quest'altro articolo;
da fonti di stampa si apprende dell'ipotesi di riapertura della discarica Ca’ Filissine (VR), sotto sequestro dal 2006 per inquinamento della falda acquifera, giustificando tale ipotesi, a quanto consta agli interroganti, con la mancanza di fondi necessari alla bonifica. Si prevede il conferimento di 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti speciali per affrontare i costi di bonifica e messa in sicurezza;
la discarica Ca’ Barbiero, operativa dal 1987 al 1991, è stata acquisita dal comune di Noale nel 2004; dal 2009 ne sostiene i costi tramite la TIA. Tale discarica è presidiata malgrado l'assenza di vincoli giuridici anche per la presenza di frazioni organiche e di sostanze tossiche in concentrazioni superiori ai limiti;
per bonificare la discarica di Tegolaia, nel comune di Cavriglia (AR), secondo la regione Toscana, sarebbero necessari 10 milioni di euro che ad oggi non si riuscirebbero a reperire;
nella discarica di Torretta in Legnago si prevede di accettare in discarica rifiuti speciali per compensare il calo dei rifiuti prodotti dai cittadini, che ha significato per il gestore minori entrate da investire nella bonifica. Bonifica che in realtà è legata al progetto di ampliamento dell'impianto che dovrebbe concludersi nel 2020 –:
se il Ministro interrogato non intenda adottare adeguate iniziative, anche normative, atte a garantire la carretta gestione post operativa delle discariche per rifiuti chiuse prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2003, onde evitare l'ulteriore conferimento di rifiuti e prevenire un aggravio delle condizioni ambientali dei luoghi ove dette discariche insistono;
se il Ministro interrogato non intenda assumere iniziative normative per prevedere lo stanziamento di risorse per la bonifica delle discariche precedenti l'obbligo di accantonamento dei fondi per la gestione post operativa. (4-15886)
Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
I requisiti operativi e tecnici per la gestione delle discariche sono disciplinati dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. La normativa, oltre a definire gli aspetti di carattere tecnico, impone anche obblighi di carattere finanziario: l'articolo 15 del decreto legislativo n. 36 del 2003, infatti, prevede che il prezzo corrispettivo per lo smaltimento in discarica dei rifiuti copra tutti i costi attinenti all'impianto (realizzazione, gestione operativa, gestione post chiusura e oneri per la prestazione della garanzia finanziaria). Al fine di garantire che i suddetti oneri trovino un'effettiva copertura, anche nella fase successiva alla chiusura della discarica, l'articolo 14 del decreto legislativo n. 36 del 2003 impone l'obbligo di prestare garanzie finanziarie, commisurate alla capacità autorizzata della discarica e alla relativa tipologia, in modo da assicurare la copertura degli oneri di attivazione, gestione, chiusura e gestione successiva alla chiusura della discarica. Il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio della discarica è subordinato all'accettazione, da parte della regione, delle garanzie finanziarie di cui al sopracitato articolo 14.
Per le discariche già autorizzate alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2013, l'articolo 17 del medesimo decreto assegnava un termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore, per la presentazione, da parte del titolare dell'autorizzazione o del gestore della discarica, di un piano di adeguamento della stessa alle nuove previsioni normative, incluse le garanzie finanziarie (comma 3). Il piano di adeguamento, che doveva essere approvato dall'autorità territorialmente competente al rilascio dell'autorizzazione, prevedeva l'indicazione dei lavori di adeguamento e il termine per il relativo completamento; in caso di mancata approvazione del piano di adeguamento, l'autorità competente avrebbe dovuto prescrivere modalità e tempi di chiusura della discarica, conformemente alle nuove disposizioni.
Stante quanto sopra richiamato, dunque, la previsione legislativa relativa all'adozione del piano di adeguamento delle discariche risponde già alle eventuali criticità connesse alla chiusura delle discariche già autorizzate all'entrata in vigore del decreto.
Per quanto attiene, invece, alla problematica relativa alla bonifica delle discariche precedenti l'obbligo di accantonamento dei fondi per la gestione post operativa, si ricorda quanto previsto dall'articolo 250 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che disciplina la bonifica da parte dell'amministrazione pubblica.
Ad ogni modo, questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina, valutando il raggiungimento delle finalità degli atti normativi, nonché gli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
L'analisi richiede il ricorso alla consultazione dei diversi portatori di interessi, in modo da raccogliere dati e opinioni da coloro sui quali la normativa in esame ha prodotto i principali effetti.
Lo scopo è quello di ottenere, a distanza di un certo periodo di tempo dall'introduzione di una norma, informazioni sulla sua efficacia, nonché sull'impatto concretamente prodotto sui suoi destinatari.
Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà, comunque, a svolgere un'attività di monitoraggio, nonché a tenersi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):deposito dei rifiuti
rifiuti
inquinamento idrico