ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 757 del 10/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: COSTANTINO CELESTE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/03/2017
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 10/03/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15879
presentato da
COSTANTINO Celeste
testo di
Venerdì 10 marzo 2017, seduta n. 757

   COSTANTINO, FRATOIANNI e PLACIDO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, a seguito dei rilievi mossi dalla Corte dei conti, che avrebbe rilevato carenze nel progetto di realizzazione del 3o megalotto della strada statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico – compreso fra l'innesto con la strada statale 534 (chilometro 365+150) fino a Roseto Capo Spulico (chilometro 400) – ha ritirato la delibera Cipe che assegnava le risorse necessarie all'avvio dei cantieri;
   l'opera è inserita nel 1o programma «infrastrutture strategiche» delibera Cipe n. 121 del 2001 legge obiettivo n. 443 del 2001;
   l'inserimento dell'infrastruttura nell'intesa generale quadro – «accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporto nella Regione Calabria» risale al maggio 2002 e la si indica come autostrada Jonica E90 Lecce-Taranto-Sibari-Reggio Calabria, intervento inserito a sua volta nel piano decennale ANAS 2003-2012 e di investimento ANAS 2007-2011;
   l'aggiudicazione provvisoria risale al dicembre 2010, aggiudicatarie sono le imprese ASTALDI-IMPREGILO per 791 milioni, il tutto rimane impantanato a causa di una clausola della delibera Cipe 103 del 2007 dove gli stanziamenti a favore vengono subordinati all'assegnazione di tutte le altre coperture (primi 154 milioni di euro legge obiettivo), il costo complessivo totale è di 1.234 milioni di euro, sono del 2008 ulteriori 535 milioni di euro dalla legge obiettivo, la restante somma di euro 536 dai fondi FAS non sono mai arrivati a destinazione, bloccando l'aggiudicazione della gara;
   l'appalto viene definitivamente aggiudicato agli inizi del 2012 grazie alla delibera Cipe del dicembre 2011 che eliminava la clausola sulle coperture, il 60 per cento ad Astaldi ed il restante 40 per cento ad Impregilo. La copertura però non è totale ma di 964,4 milioni di euro su un totale complessivo del costo di 1.165 di euro;
   la gara, di tipo «general contractor», prevedeva il progetto su bando preliminare, e per come previsto le imprese avrebbero dovuto completare la progettazione prima dell'avvio dei lavori, durata prevista: 7 anni ed 8 mesi, elaborazione progetto: 15 mesi, fase di costruzione: 6 anni e 5 mesi. L'opera doveva essere consegnata entro la fine del 2019;
   ANAS riceve il progetto dal contraente generale nel giugno 2013, le verifiche si concludono nel novembre 2013 ed il progetto viene approvato, ma l'approvazione definitiva del progetto al Cipe avverrà solo nell'agosto 2016 per una parte del finanziamento (pari a soli 276 milioni di euro), dichiarando nel comunicato a seguito della deliberazione di approvare la restante somma di euro 842 milioni in tempi brevi, ma non è mai successa;
   la restante parte della lunghissima e travagliata storia del 3o macrolotto è dei giorni scorsi, quando la Corte dei conti ha sollevato rilievi che hanno di fatto indotto il Ministero interrogato a ritirare la delibera;
   questa infrastruttura, strategica ed indispensabile se partita nei tempi indicati avrebbe dato fiato alla perdurante e grave crisi economica della Calabria ed in particolare alla provincia di Cosenza e alla Cassa edile cosentina, permettendo un incremento degli occupati, sia nel settore edile diretto, che nell'indotto;
   tale situazione ha di fatto innestato una pericolosa spirale di sfiducia verso le istituzioni, sempre più lontane dalla realtà vissuta dai lavoratori e dalle loro famiglie, costrette ad accettare condizioni di lavoro modeste o per niente dignitose oppure a lasciare la Calabria –:
   come intenda il Ministro interrogato motivare il ritiro del progetto del 3o megalotto e come intenda procedere per garantire i posti di lavoro che, se il cantiere fosse partito nei tempi previsti, si sarebbero aggirati intorno a oltre 3.000 addetti fra dipendenti diretti ed indotto. (4-15879)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-15879
presentata da
COSTANTINO Celeste

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  In merito alle ragioni che hanno rallentato l'implementazione del progetto dei lavori di costruzione del 3o megalotto della strada statale (SS) 106 Jonica dall'innesto con la strada statale 534 (chilometro 365+150) a Roseto Capo Spulico (chilometro 400+000), Anas riferisce che la durata temporale di due mesi tra l'approvazione del progetto definitivo da parte della stessa società (27 novembre 2013) e l'invio degli elaborati (inizio febbraio 2014) a tutti i soggetti interessati all'opera, che sono oltre 30, è motivata dal tempo necessario per la predisposizione delle copie dei documenti progettuali, per il versamento degli oneri istruttori e la pubblicazione degli avvisi al pubblico sui quotidiani a tiratura nazionale.
  Inoltre, Anas segnala di aver presentato in data 10 febbraio 2014, ai sensi degli articoli 165, 166, 167, 183 e 185 del decreto legislativo n. 163/2006, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm), al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e alla regione Calabria, la richiesta di compatibilità ambientale del progetto definitivo per la parte in variante (articoli 167, comma 5, e 183 dello stesso decreto) attivando, contestualmente, il procedimento per l'approvazione del progetto, con l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità sulle aree interessate dai lavori.
  Nell'ambito della verifica di ottemperanza del progetto alle prescrizioni contenute nella delibera Cipe del 2007 n. 103 – che prevedeva uno stanziamento di 154 milioni di euro sui fondi della legge n. 443/2001 e subordinava l'intervento al reperimento della totale copertura finanziaria dell'opera – e nel corso della conferenza di servizi convocata presso questo Ministero, ai sensi dell'articolo 166 sempre del medesimo decreto legislativo, emergeva la necessità da parte del proponente di fornire ulteriori chiarimenti nonché la documentazione di approfondimento sul progetto definitivo e sullo Studio di impatto ambientale, atti trasmessi alle amministrazioni competenti con nota del 6 febbraio 2014 e successiva pubblicazione dell'avviso sui principali quotidiani il 10 febbraio.
  È utile, altresì, far presente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – Commissione VIA, presso il quale era stata attivata il 14 febbraio 2014 la procedura, richiedeva ad Anas, il 15 aprile 2014, la documentazione integrativa del progetto sotto il profilo ambientale. Il proponente provvedeva, quindi, a trasmettere a tutte le amministrazioni interessate le integrazioni richieste dandone avviso sui quotidiani a tiratura nazionale in data 21 maggio 2014.
  Successivamente, nell'ambito degli incontri svolti presso i Dicasteri competenti al rilascio delle autorizzazioni ambientali e paesaggistiche oltre che nel corso della Conferenza di servizi, emergeva la necessità di fornire ulteriori documenti che venivano depositati nei mesi di luglio e agosto 2014 presso le autorità ambientali competenti.
  Anche per tale documentazione Anas ha effettuato la comunicazione agli enti interessati mediante avviso pubblicato sui quotidiani in data 9 agosto 2014.
  Tutto ciò premesso, appare evidente che l’iter autorizzativo sia risultato particolarmente complesso in ragione della rinnovata valutazione d'impatto ambientale condotta dai Ministeri competenti (Mattm e Mibact) per la parte in variante del progetto definitivo rispetto a quella dell'elaborato preliminare, anche in considerazione delle numerose osservazioni presentate dai cittadini e dalle associazioni interessate all'intervento.
  Le determinazioni conclusive del procedimento VIA e della conferenza di servizi hanno comportato un consistente aumento dei costi dell'intervento, che sono risultati superiori al limite di spesa indicato nella delibera Cipe di approvazione del progetto preliminare.
  Ai fini del perfezionamento dell'istruttoria presso questa amministrazione per l'elaborazione della proposta di approvazione al Cipe è stato, quindi, acquisito il parere n. 40 del 15 luglio 2016 del consiglio superiore dei lavori pubblici (massimo organo tecnico consultivo dello Stato incardinato presso questo Ministero) ai sensi del nuovo codice appalti; in tale parere venivano formulate delle osservazioni, in particolare sul secondo tratto del megalotto 3, mirate a una revisione dell'elaborato progettuale sulla base dei pareri espressi dalle numerose amministrazioni coinvolte nel procedimento, non sempre tra loro congruenti, e alle disponibilità finanziarie destinate all'intervento.
  Il 10 agosto 2016 questo Dicastero ha sottoposto, quindi, all'approvazione del Cipe la sola prima tratta, il cui progetto definitivo – pur recependo le prescrizioni impartite dallo stesso Cipe e quelle del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto al preliminare approvato nel 2007; contestualmente è stato chiesto al CIPE il rinvio a nuova istruttoria per il progetto della tratta 2, da eseguirsi nel rispetto delle prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
  Tuttavia, la corte dei conti ha mosso rilievo in ordine alla delibera Cipe del 2016, n. 41, di approvazione della sola prima tratta; lo stesso Cipe, d'intesa con questo Ministero, ha ritirato la citata delibera al fine di effettuare i necessari approfondimenti.
  Nel merito sono stati chiesti chiarimenti al Consiglio superiore dei lavori pubblici.
  Di conseguenza, solo a seguito della disamina dell'esito di detti chiarimenti, si potrà valutare l’iter procedurale più idoneo da adottare nella ferma convinzione da parte di questo Ministero che l'opera debba essere realizzata, come si è avuto modo di assicurare anche nel corso di un recente incontro con i sindaci dei comuni interessati.
  Con l'approvazione del Cipe si concluderà l’iter procedurale autorizzativo tale da consentire ad Anas lo sviluppo del progetto esecutivo e l'avvio dei lavori.
  Infine, si riporta la situazione delle risorse finanziarie ad oggi destinate al 3o megalotto della strada statale 106 Jonica per i lavori di costruzione dall'innesto con la strada statale 534 (chilometro 365+150) a Roseto Capo Spulico (chilometro 400+000): l'intervento in fase di progettazione è finanziato per 969,4 milioni di euro, mentre il completamento è inserito nella proposta di Contratto di programma 2016-2020 ed è finanziato per 150 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo unico Anas.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasportiRiccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

conservazione del posto di lavoro

infrastruttura dei trasporti