ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 757 del 10/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 10/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/03/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15878
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Venerdì 10 marzo 2017, seduta n. 757

   RIZZETTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in Basilicata la risorsa più importante è l'acqua che viene usata per scopo irriguo e potabile;
   il lago del Pertusillo si trova in una zona ricca di risorse idriche, con fertili aree agricole, in gran parte nel Parco Nazionale della Val d'Agri, ma che ospita 25 pozzi petroliferi attivi. Nel lago scaricano infatti 3.200 tubature che riversano materiale inquinante (dato fornito dall'Arpab) e gli scarichi sono sia privati che pubblici;
   nei giorni tra il 7 e il 12 febbraio Eni ha dichiarato a mezzo stampa che proseguono gli interventi di messa in sicurezza e la realizzazione di sondaggi del terreno ed accertamenti ambientali interni ed esterni al Centro Olio Val d'Agri (Cova), tramite l'impiego di 5 unità per la realizzazione dei sondaggi. Sono stati effettuati, ad oggi, nel perimetro del Cova sei sondaggi a una profondità dai 6 fino ai 12 metri, e in uno dei carotaggi è stata riscontrata la presenza di tracce di idrocarburi. Infine, segnala che, nel corso delle ulteriori verifiche condotte sulla rete fognaria all'esterno del Cova, sono state riscontrate tracce di idrocarburi in un pozzetto posto a valle del primo già oggetto d'intervento e sequestro (http://www.quotidianodelsud.it);
   nella giornata di domenica 19 febbraio 2017, come riportato dalla stampa (https://fattodavoi.ilfattoquotidiano.it) è stato notato un anomalo cambio di colore delle acque del bacino del Pertusillo, da attribuirsi presumibilmente ad uno dei serbatoi di stoccaggio del greggio stabilizzato presenti nell'impianto del Centro Oli di Viggiano;
   le sostanze trattate all'interno della Raffineria sono per loro natura inquinanti e pericolose;
   quali iniziative si intendano assumere per controllare in modo puntuale l'invaso del Pertusillo ed evitare gli eventuali sversamenti non autorizzati, al fine di prevenire il grave rischio di inquinamento e danno ambientale e garantire conseguentemente lo stato qualitativo dell'acqua. (4-15878)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-15878
presentata da
RIZZETTO Walter

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che le attività di controllo, prevenzione e contrasto agli illeciti ambientali, compresa l'irrogazione delle relative sanzioni, sono poste in capo agli enti territoriali. Ad ogni modo, si rappresenta che il lago artificiale del Pertusillo rientra sia nel Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese, sia nel sito Natura 2000 SIC «Lago Pertusillo», individuato ai sensi della direttiva «Habitat» (92/43/CEE).
  Nell'ambito della relativa attività di vigilanza condotta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e in relazione ad ulteriori indagini, è stato acquisito il rapporto dell'Ente parco nazionale nel quale sono riportate notizie in merito alle iniziative correlate all'inquinamento delle acque del bacino lacustre.
  In particolare, viene riferito che, con determina dirigenziale del 5 luglio 2013, la regione Basilicata ha disposto di affidare all'Ente parco l'incarico per il controllo degli affluenti dell'invaso del Pertusillo. L'Ente parco, di concerto con le autorità preposte, ha provveduto a porre in essere una serie di controlli mirati a prevenire, ed eventualmente reprimere, i fenomeni di sversamenti illeciti nel lago.
  L'attività di controllo delle aziende zootecniche è stata coordinata, invece, dal Comando provinciale dell'ex Corpo forestale dello Stato di Potenza il quale sta svolgendo approfondimenti anche sulle analisi relative alla presenza di idrocarburi nei fanghi e sedimenti dell'invaso. Ulteriori controlli vengono svolti dal gestore del Servizio idrico integrato, Acquedotto pugliese (Aqp), che effettua regolarmente i controlli sull'acqua grezza derivata dal Pertusillo. Prima della potabilizzazione, l'Aqp effettua, oltre i controlli previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006 necessari per la classificazione della qualità delle acque, ulteriori analisi di controllo per meglio gestire i processi di potabilizzazione. L'impianto di potabilizzazione dell'Aqp è dotato di sezioni di trattamento adeguate alla tipologia di acque da trattare e di una stazione finale di trattamento a carboni attivi che rappresenta una ulteriore cautela rispetto ad eventuali presenze di microinquinanti.
  Per quanto concerne il presunto recente sversamento accidentale di idrocarburi da un serbatoio del Cova si fa presente che sulla questione si è attivata la Procura di Potenza la quale ha evidenziato che il 3 febbraio 2017 i militari del Noe, a seguito di segnalazione, hanno rinvenuto uno scarico in aree prospicienti al Cova di Viggiano attinto da reflui di origine ignota aventi le caratteristiche organolettiche degli oli minerali. Procedevano quindi al sequestro del pozzetto ove confluiva il predetto scarico e al campionamento del refluo, con sequestro dei relativi campioni. Sono state immediatamente avviate indagini al fine di individuare la natura dei reflui e l'eventuale propagazione di sostanze inquinanti. In particolare, sono stati disposti accertamenti tecnici ai sensi dell'articolo 360 codice di procedura penale sui campioni in sequestro, di cui sono attesi gli esiti. Peraltro, le prime analisi condotte da Arpa Basilicata hanno confermato la presenza nel pozzo di idrocarburi e di ammine filmanti, dato quest'ultimo che rende certa la provenienza dei reflui dal Cova.
  Inoltre, come riferito dagli uffici giudiziari procedenti, il 4 febbraio 2017 Eni ha dato avvio alla procedura di messa in sicurezza d'emergenza e sta realizzando sondaggi e piezometri, sia all'interno che all'esterno del Cova, campionamento dei terreni investigati e loro analisi, campionamento delle acque sotterranee e loro analisi, nonché l'emungimento degli idrocarburi che fuoriescono, da avviare a smaltimento. Il 6 marzo 2017, l'Eni ha trasmesso il Piano di caratterizzazione del Cova a tutte le autorità ed enti competenti.
  È stata, inoltre, conferita delega al Noe per acquisire eventuali accertamenti effettuati dall'Arpab in relazione al bacino del Pertusillo. In particolare, l'Arpab ha segnalato di aver individuato per l'invaso un punto di campionamento situato il più possibile vicino al «Punto Presa» che è un punto in prossimità della condotta idrica che trasporta le acque superficiali verso il potabilizzatore. In base alle risultanze delle determinazioni analitiche effettuate, l'invaso del Pertusillo è classificato nella categoria A2 che prevede un trattamento chimico-fisico e disinfezione delle acque da potabilizzare e un numero minimo di campionamenti annuali pari a 8. L'Arpab ha, inoltre, eseguito campionamenti presso lo «Sbarramento» e presso la località Traversiti, su richiesta dei comuni interessati. Le analisi condotte di iniziativa dall'Arpab presso l'invaso e acquisite dalla procura di Potenza tramite il Noe hanno mostrato che in tutti i campioni prelevati e analizzati a tutt'oggi le concentrazioni dei vari parametri sono sempre risultate inferiori al limite di determinazione analitico.
  L'Arpab ha fatto presente, inoltre, di aver eseguito in data 27 febbraio 2017 una campagna mirata sull'intero invaso individuando, in particolare, 5 stazioni di indagine. Le analisi ecotossicologiche sulla matrice acqua e sedimenti non hanno evidenziato fenomeni di tossicità. L'agenzia ha fatto presente, altresì, che le indagini sinora condotte hanno evidenziato la presenza di microalghe. È stato, peraltro, eseguito un ulteriore campionamento di acque e le analisi sia chimiche che biologiche sono in corso. Si rappresenta, comunque, che il primo rapporto tecnico dell'Arpab è stato pubblicato sul sito istituzionale dell'agenzia in data 21 marzo 2017.
  La procura di Potenza segnala, altresì, che allo stato proseguono le indagini per accertare le responsabilità penali e la propagazione nel terreno e nelle acque superficiali e sotterranee di sostanze inquinanti che potrebbero avere interessato l'invaso del Pertusillo.
  L'Arpab ha rappresentato, inoltre, che i propri tecnici ed i ricercatori dell'Ispra, con i responsabili dell'Eni, stanno attivando tutte le analisi di competenza per una mappatura in dettaglio del livello della contaminazione sia dal punto di vista dell'estensione che della profondità, al fine di indagare sull'eventuale interessamento delle falde acquifere.
  Occorre, inoltre, evidenziare che l'agenzia ha svolto anche attività di controllo sulle misure di messa in sicurezza d'emergenza nelle aree interne ed esterne al centro oli Val D'Agri. In particolare, l'8 marzo 2017 è stato effettuato un sopralluogo nei luoghi interessati dall'evento di contaminazione e alla verifica e valutazione delle attività di messa in sicurezza. A seguito di tale ricognizione, sono state formulate ad Eni alcune richieste, allo scopo di ottimizzare le attività programmate. Il 9 marzo l'Arpab ha svolto un ulteriore sopralluogo. Nell'area interna al Cova sono stati prelevati 2 campioni di acque sotterranee mentre nell'area esterna al Cova sono stati prelevati 2 campioni di acque sotterranee e 4 campioni di terreno. L'agenzia è in attesa dei risultati analitici. A seguito di tali sopralluoghi e delle successive valutazioni da parte dei tecnici, l'Arpab ha chiesto ad Eni di realizzare 3 sondaggi aggiuntivi all'esterno e all'interno del centro Cova. Inoltre, in data 12 marzo 2017, il personale dell'agenzia ha svolto un ulteriore sopralluogo e campionamento nelle aree esterne al centro oli, prelevando 3 campioni di acque sotterranee, di cui si attendono i risultati analitici.
  Si segnala, peraltro, che il 13 marzo si è tenuto un incontro, presso l'Arpab, durante il quale i rappresentanti Eni hanno assicurato la massima collaborazione e ribadito la disponibilità a mantenere gli impegni, già assunti e concordati nell'ambito del tavolo tecnico indetto dalla regione Basilicata il 28 febbraio 2017, di consentire ai tecnici dell'agenzia di effettuare i carottaggi ed altri eventuali campionamenti all'interno e all'esterno del Cova, e ulteriori tre sondaggi integrativi all'attività di messa in sicurezza d'emergenza, come richiesto dalla stessa Arpab durante l'incontro.
  Si fa presente, altresì, che il 21 marzo 2017 si è svolto presso la procura della Repubblica di Potenza un incontro dei magistrati requirenti con i funzionari dell'Arpab e dell'Ispra, al fine di coordinare le rispettive attività di competenza. In tale occasione, è stato convenuto che l'Arpab svolgerà i propri accertamenti in stretto contatto con il Consulente tecnico nominato dalla procura, mentre l'Ispra svolgerà, in altro settore di indagine, compiti di ausiliario di polizia giudiziaria.
  Nel pomeriggio del 15 aprile 2017, si è tenuta presso la prefettura di Potenza una riunione per esaminare le criticità createsi a seguito dell'aumento dei valori di contaminazione nelle acque superficiali prossime al Cova, in relazione ai più recenti risultati delle analisi prescritte dall'Arpab ad Eni. Nel corso dell'incontro, i rappresentanti della regione Basilicata e dell'Arpab hanno, infatti, sottolineato che i risultati relativi al monitoraggio effettuato nel periodo dal 22 febbraio al 6 aprile 2017, comunicati da Eni con nota dell'11 aprile 2017 hanno evidenziato un trend crescente del parametro «solventi organici aromatici» in quantità superiori a quelle previste, tali da ipotizzare la «migrazione» della contaminazione. Al termine dell'incontro, è stata quindi concordata la necessità di porre in essere ogni azione utile per il contenimento del fenomeno e la salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente circostante.
  Successivamente, l'Ufficio compatibilità ambientale della regione Basilicata, autorità competente al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, ha predisposto la deliberazione di sospensione, per un periodo pari a 90 giorni – salvo ulteriore sospensione qualora permangano i presupposti previsti dalla normativa vigente – dell'attività del centro olio Val d'Agri che la Giunta regionale ha recentemente adottato con DGR del 15 aprile 2017, tenuto conto del principio di precauzione e delle esigenze di prevenzione che impongono di svolgere approfondimenti e opportune ispezioni, al fine di verificare la reale portata dell'inquinamento e di evitare un aggravamento della contaminazione. Con successivo provvedimento del 18 aprile, l'Ufficio prevenzione e controllo ambientale della regione ha dettato ulteriori prescrizioni.
  Peraltro, il 16 aprile il sindaco di Grumento Nova ha emesso ordinanza contingibile e urgente di divieto di uso del terreno agricolo oggetto della potenziale contaminazione e delle acque provenienti dalla rete drenante di scolo nell'area industriale di Grumento-Viggiano.
  Con nota del 18 aprile, Eni ha comunicato di aver avviato le operazioni di chiusura graduale dei pozzi e degli impianti del Cova con la conseguente sospensione temporanea della produzione, precisando che durante il periodo di chiusura proseguiranno le attività del Ministero dello sviluppo economico e sarà assicurata l'ottemperanza delle prescrizioni delle competenti Autorità.
  Ad ogni modo, al fine di supportare le attività degli enti di sorveglianza e controllo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dato mandato ad Ispra, nell'ambito del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, di svolgere un ruolo di coordinamento finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione dell'inquinamento

sondaggio

inquinamento idrico