ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15849

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 755 del 08/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 08/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 08/03/2017
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 08/03/2017
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 08/03/2017
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 08/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15849
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Mercoledì 8 marzo 2017, seduta n. 755

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 6 marzo 2017, la trasmissione Mediaset «Mattino cinque» ha trasmesso un servizio relativo a ciò che è accaduto la sera della domenica precedente in un parcheggio di Ventimiglia: l'arrivo di due automobili di volontari, proveniente da Nizza, che hanno distribuito ai ragazzi africani profughi lì presenti, panini, cous cous e qualcosa da bere. Giovani, in prevalenza provenienti dal Sudan, ai quali è vietato andare in Francia e che per questo vivono e dormono all'aperto nel letto di un fiume, sopravvivendo soltanto grazie a persone che li soccorrono portando loro da mangiare e da bere, di nascosto;
   infatti, i volontari con questo atto di altruismo e di umanità infrangono la legge, dato che un'ordinanza del comune ligure vieta di distribuire cibo e bevande in aree pubbliche: il motivo «ufficiale» sarebbe la salute dei migranti;
   l'ordinanza in questione, che risale all'estate 2016 e che, come si legge da un articolo pubblicato su Il secolo XIX del 13 agosto, resterà in vigore «sino al permanere dello stato di emergenza», è stata emessa contro «persone non autorizzate che provvedono alla distribuzione di cibi preparati privatamente senza garantire, per questo, l'obbligatorio rispetto della legge per evidente mancanza di requisiti (...) Tali comportamenti determinano il reale rischio di tossinfezione alimentare delle persone migranti soprattutto in considerazione delle problematiche determinate dalle temperature medie della stagione estiva»;
   l'ordinanza insiste anche sul fatto che, sul territorio, sono presenti strutture che assolverebbero già a questo compito, come il Centro di accoglienza del Parco Roia, la Croce Rossa Italiana, la Caritas e la parrocchia di Sant'Antonio. Strutture insufficienti già da allora e, soprattutto, alle quali non tutti i migranti ricorrono, come denunciato dalle organizzazioni umanitarie e di settore;
   ma già allora non veniva considerato il terrore di molti di loro, soprattutto nelle zone di frontiera come Ventimiglia, di non riuscire a continuare il viaggio per ricongiungersi ai propri famigliari residenti in altri Paesi europei, per l'inadeguatezza del regolamento di Dublino, e l'obbligo di presentare domanda di asilo nel primo Paese di approdo, cioè in Italia. Questa è la principale causa che determina la creazione di accampamenti di fortuna e situazioni gestite dalla generosità di volontari fuori dai controlli legali e che, aspettando in condizioni precarie che qualcosa accada e nell'attesa di riuscire a superare il confine, fa scegliere ai migranti di non chiedere asilo e di non usufruire dei servizi di prima accoglienza ufficiali –:
   come il Governo intenda risolvere la situazione descritta in premessa, nel pieno rispetto delle Convenzioni internazionali sui diritti umani, civili e politici;
   se non ritenga urgente e prioritario assumere ogni iniziativa possibile in sede europea, affinché:
    a) siano contrastate le posizioni di quei Paesi membri che nei fatti hanno trasformato i richiedenti asilo in oggetto di contrattazioni politiche ed economiche;
    b) sia ribadita la necessità di una nuova formulazione del Trattato di Dublino che introduca un meccanismo di condivisione di responsabilità a livello europeo, che si basi su una distribuzione proporzionale delle richieste di asilo;
    c) siano individuate soluzioni adeguate per consentire ai rifugiati e alle loro famiglie di vivere nel territorio dell'Unione europea in dignità e sicurezza, mettendoli in condizione di contribuire attivamente allo sviluppo delle società che li accolgono. (4-15849)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

rischio sanitario

diritti umani