ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15848

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 755 del 08/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 08/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15848
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 8 marzo 2017, seduta n. 755

   FANTINATI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 6 marzo 2017, articoli di stampa riferivano che dieci famiglie venete — nove veronesi, una vicentina — hanno presentato ciascuna un esposto nelle rispettive procure sulla questione dei Pfas;
   l'emergenza Pfas in Veneto, oramai fuori controllo, è stata a lungo sottovalutata, fin quando, nell'aprile del 2016, il direttore regionale della sanità veneta, Domenico Mantoan, gli esperti dell'Istituto superiore di Sanità e quelli dell'Oms hanno presentato i primi risultati del biomonitoraggio realizzato in sinergia e reso nota tutta la gravità del problema; l'assessore regionale alla sanità spiega: «Più di 60 mila persone residenti nelle zone a maggior impatto sono contaminate. Altre 250 mila sono interessate al problema»;
   i Pfas — sostanze perfluoroalchiliche, possibili cancerogeni per lo Iarc, International agency for research on cancer — sono un gruppo di composti organici prodotti per decenni dalla fabbrica chimica Miteni di Trissino, nel vicentino, usati per l'impermeabilizzazione di pentole e tessuti, che hanno contaminato le falde acquifere delle province di Vicenza, Verona e Padova;
   già nell'estate del 2013, a seguito di alcune ricerche sperimentali su potenziali inquinanti «emergenti» effettuate dalla regione Veneto su incarico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, era stata segnalata la presenza di Pfas in acque sotterranee, superficiali e potabili;
   l'area interessata dall'impatto comprendeva la bassa Valle dell'Agno, in provincia di Vicenza, alcuni ambiti delle province di Padova e Verona e una parte considerevole della rete idrografica;
   in seguito tali riscontri, nell'agosto del 2013, gli acquedotti sono stati messi in sicurezza tramite l'applicazione di filtri a carboni attivi che costano 2 milioni all'anno;
   le indagini sulle origini della contaminazione avevano preso il via in seguito ad un esposto di Arpa, nel 2013, ed erano rimaste ferme per tre anni in Procura, a Vicenza. Secondo gli inquirenti, il reato di avvelenamento poteva essere contestato solo in presenza di uno studio epidemiologico che, all'epoca, non c'era;
   gli effetti accertati delle sostanze contestate sulla salute delle persone sono colesterolo alto, ipertensione, alterazione dei livelli del glucosio, effetti sui reni, patologie della tiroide e, nei soggetti particolarmente esposti, tumore del testicolo e del rene;
   l'Unione europea sta elaborando, sulla scorta del caso veneto, una direttiva che imporrà controlli stringenti sui Pfas nell'acqua –:
   quali controlli s'intendono attuare per il tramite del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente per accertare, data la gravità dell'inquinamento verificatosi, che gli interventi di bonifica si stiano svolgendo in maniera appropriata al fine di garantire l'effettiva messa in sicurezza della popolazione interessata;
   se, ai fini della bonifica, non si ritenga di procedere verso l'istituzione di un nuovo sito di interesse nazionale come previsto dall'articolo 252, comma 1, del decreto legislativo 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni. (4-15848)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

epidemiologia

acque sotterranee

protezione dell'ambiente