ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15809

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 752 del 03/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: TAGLIALATELA MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 03/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/03/2017
Stato iter:
23/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/05/2017

CONCLUSO IL 23/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15809
presentato da
TAGLIALATELA Marcello
testo di
Venerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   TAGLIALATELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'area dell'ex-discarica di via Le Lame, sita a Frosinone, insiste sulla piana del fiume Sacco, dove copre una superficie di circa 37.500 metri quadrati, e si articola in più bacini: il primo è del 1967 anche se i conferimenti sono iniziati prima, il secondo è stato operativo dal 1992 al 1994, e il terzo è stato coltivato dal 1994 al 2001 e poi riattivato per la ricezione di balle contenti sovvalli;
   nel 2014, a seguito delle indagini svolte dalla polizia giudiziaria e soprattutto in considerazione degli esiti delle analisi svolte dall'ARPA del Lazio e degli approfonditi accertamenti tecnici svolti dai consulenti nominati dalla procura, era strato disposto il sequestro preventivo dell'area e notificato a quattro persone un provvedimento di avvio d'indagine a loro carico per avvelenamento colposo delle falde acquifere;
   l'inchiesta si era concentrata, in particolare, sulla mancata bonifica dell'area dopo la chiusura della discarica, con la conseguente penetrazione nel terreno del percolato che è giunto fino ad inquinare le falde acquifere sottostanti;
   stando al comunicato stampa all'epoca rilasciato dagli inquirenti «in dipendenza della gestione della discarica in difetto di adeguate soluzioni e cautele di ordine tecnico, dell'attuazione di interventi di messa in sicurezza insufficienti e comunque non collaudati e dell'omessa attivazione delle indispensabili operazioni di bonifica del sito, è stato consentito e comunque non impedito che il percolato della discarica raggiungesse la falda acquifera sottostante inquinandola con l'apporto di minerali pesanti (in particolare alluminio, ferro, manganese, bario, nichel e piombo) in quantità notevolmente superiori ai valori definiti nelle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) normativamente previsti per le acque sotterranee, così determinando l'avvelenamento delle predette acque, potenzialmente destinabili in via diretta od indiretta al consumo umano»;
   successivamente, un'ordinanza del comune di Frosinone aveva «interdetto il prelievo e l'uso delle acque sotterranee per un raggio di 200 metri rispetto al piezometro denominato “S6” nella fascia di terreno potenzialmente contaminata compresa fra la discarica di via Le Lame e il fiume Sacco che ricade nel territorio comunale»;
   nell'ottobre del 2016 a conclusione della delicata inchiesta ambientale i magistrati hanno affermato che l'inquinamento delle falde acquifere e dei terreni circostanti la discarica di via Le Lame sarebbe stato provocato da una mancata attuazione della normativa ambientale e dalla scarsa messa in sicurezza ed impermeabilizzazione del sito, e che «seppur lo stato di inquinamento si è verificato nel 2006, lo stato dei luoghi ancora oggi risulta essere fortemente compromesso» dato che i rifiuti non sono mai stati rimossi e il percolato continua ad inquinare il sottosuolo;
   le associazioni a tutela dei consumatori che operano sul territorio, e in primo luogo il «Movimento Difesa del Cittadino» hanno in questi anni sempre agito nel senso di mantenere viva l'attenzione delle istituzioni sulla questione dell'inquinamento dell'area e dei conseguenti rischi per la popolazione residente;
   nel 2015 l'area dell'ex discarica è stata subperimetrata nell'ambito del sito di interesse nazionale «bacino del fiume Sacco» –:
   quali siano lo stato attuale dei luoghi e le procedure attivate per la bonifica dell'area di cui in premessa, e quali iniziative di competenza si intendano adottare per fronteggiare l'emergenza ambientale e sanitaria determinate dalle 625 mila tonnellate di rifiuti ancora presenti in quel territorio. (4-15809)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 802
4-15809
presentata da
TAGLIALATELA Marcello

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche ambientali dell'ex discarica di via «Le Lame» sita in Frosinone, sulla base degli elementi acquisiti si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si segnala che l'area della discarica rientrava nel perimetro dell'ex Sito di interesse nazionale (SIN) di Frosinone istituito con il decreto ministeriale n. 468 del 18 settembre 2001 e successivamente divenuto Sito d'interesse regionale con decreto ministeriale n. 7 dell'11 gennaio 2013.
  Il comune di Frosinone, soggetto responsabile dell'inquinamento del sito della discarica, da gennaio 2013 è divenuto anche il titolare delle procedure e degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dell'area nonché ente appaltante delle opere e gestore dei finanziamenti.
  Peraltro, come noto, secondo quanto riferito dalla prefettura di Frosinone, il sito della ex discarica «Le Lame» è stato sottoposto a sequestro giudiziario preventivo con decreto del 23 dicembre 2014 della procura della repubblica presso il tribunale di Frosinone, con il quale il sindaco di Frosinone è stato delegato al ruolo di custode giudiziario per garantire la messa in sicurezza d'emergenza. Pertanto, il comune, in qualità di custode giudiziario ha provveduto e sta provvedendo alla messa in sicurezza di emergenza del sito tramite il periodico, sistematico e regolare prelievo e smaltimento del percolato, chiedendo, in data 16 febbraio 2017, ad Arpa Lazio di pianificare una campagna di indagini ambientali limitata, in questa prima fase, alle sole matrici acque sotterranee e suoli epidermici; di definire i set analitici da applicare ai campioni di acque sotterranee e di suolo predetti; di quantificare il costo omnicomprensivo per poter realizzare la campagna di indagini in questione e di indicare le modalità da seguire per la stipula della convenzione finalizzata all'affidamento delle prestazioni.
  L'Arpa Lazio ha fatto presente che, ferme restando le interlocuzioni con le autorità competenti, successivamente al 23 dicembre 2014, data di emissione da parte del Tribunale di Frosinone del provvedimento di sequestro preventivo, non ha effettuato sopralluoghi presso l'area di ex discarica «Le Lame» e nell'area ad essa circostante, utili a fornire maggiori elementi circa lo stato attuale dei luoghi. Al riguardo, come già evidenziato, il comune di Frosinone in data 16 febbraio 2017 ha chiesto all'agenzia la verifica dello stato ambientale delle matrici acque sotterranee e suolo richiedendo, tra l'altro, di indicare le modalità da seguire per la stipula di una convenzione finalizzata all'affidamento delle prestazioni richieste. A tal fine, la direzione centrale sta verificando se ricorrono le condizioni per la stipula della convenzione citata.
  Si fa presente, altresì, che successivamente l'area in questione è stata inserita all'interno del perimetro del Sin «Bacino del Fiume Sacco» (con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 novembre 2016), e allo stato il Ministero dell'Ambiente sta svolgendo tutte le attività necessarie all'acquisizione delle informazioni/aggiornamenti utili ad avviare le attività istruttorie finalizzate alla bonifica dell'area.
  In particolare, la prima conferenza di servizi istruttoria per il Sin «Bacino del Fiume Sacco», tenuto conto dell'interlocuzione con il comune, è prevista nel mese di aprile 2017.
  Al fine di supportare i soggetti interessati nell'ambito della procedura di bonifica, nel corso di detta conferenza di servizi, verranno illustrate le linee guida sulle procedure operative e amministrative per la bonifica, predisposte dalla divisione competente di questo Ministero, nonché le modalità di acquisizione della documentazione relativa alle aree incluse nel Sin, che avverrà per via telematica, finalizzata a definire lo stato attuale dei luoghi e lo stato dei procedimenti attivati ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per le aree incluse all'interno del perimetro del Sin, tra cui l'area dell'ex discarica «le Lame».
  Ad ogni modo, acquisita la suddetta documentazione, sarà cura di questo Ministero svolgere le proprie attività con il massimo grado di attenzione sulla questione al fine di garantire lo stato di attuazione degli interventi.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

protezione dell'ambiente

inquinamento del suolo