ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15783

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 752 del 03/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: MURGIA BRUNO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 03/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 03/03/2017
Stato iter:
22/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2017
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2017

CONCLUSO IL 22/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15783
presentato da
MURGIA Bruno
testo di
Venerdì 3 marzo 2017, seduta n. 752

   MURGIA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nel 1998 è stato definitivamente chiuso l'Ospedale psichiatrico provinciale Villa Clara di Cagliari, ed è stato creato un fondo che raccoglie, le sedicimila cartelle cliniche dei pazienti approdati nella struttura nei cento anni sua attività;
   ciascun fascicolo reca sul frontespizio il numero di matricola corrispondente al paziente ricoverato e contiene tutti i documenti relativi alla sua permanenza nella struttura, non solo quelli strettamente medici ma anche le lettere dell'ammalato che non sono mai state spedite, come anche quelle rivolte dai familiari alla direzione dell'ospedale;
   in origine i faldoni contenenti le cartelle erano collocati negli uffici dell'ospedale, ma nel 2010 sono stati trasferiti all'Archivio di Stato di Cagliari, contestualmente incaricato di provvedere alla loro conservazione e inventariazione, dopo che nel 2004 la soprintendenza archivistica per la Sardegna aveva effettuato un primo censimento generale con la schedatura di settecento cartelle cliniche, e nel 2007 era stato avviato un nuovo censimento coi l'obiettivo di digitalizzare i dati, progetto poi sospeso a causa dell'inagibilità dei locali della Asl;
   il trasferimento del fondo era stato disposto proprio perché la competente azienda sanitaria locale di Cagliari non era in possesso degli strumenti e delle tecniche necessarie per evitare il rischio della dispersione di un patrimonio documentario di così grande interesse storico, ma ad oggi il fondo è abbandonato e l'inventario non è neppure iniziato per mancanza di personale;
   le persone che desiderano ricevere delle informazioni sui pazienti dell'ospedale Villa Clara possono solo rivolgersi alla competente azienda sanitaria locale la quale rilascia esclusivamente dei dati amministrativi relativi alla permanenza presso la struttura;
   gli anni trascorsi potrebbero aver già danneggiato il contenuto di alcuni fascicoli ed è urgente intervenire affinché questo enorme patrimonio di umanità, rappresentato dalle storie dei pazienti di Villa Clara non sia disperso e per restituire legittimamente ai parenti, dopo tanti anni, un pezzo della loro storia familiare –:
   se siano a conoscenza dei fatti riportati in premesse e quali iniziative intendano assumere in merito, garantendo la conservazione, la classificazione e l'accessibilità dei citati documenti. (4-15783)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 giugno 2017
nell'allegato B della seduta n. 819
4-15783
presentata da
MURGIA Bruno

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante, con riferimento al fondo archivistico del ex ospedale psichiatrico provinciale Villa Clara di Cagliari, che raccoglie circa sedicimila cartelle cliniche dei pazienti ospitati da tale struttura, chiede quali iniziative si intenda assumere per garantirne la conservazione, la classificazione e l'accessibilità.
  In relazione alla questione oggetto dell'atto ispettivo cui si risponde, la direzione generale archivi ha comunicato quanto segue.
  L'archivio dell'ex ospedale psichiatrico di Cagliari (estremi cronologici 1896-1998) è costituito dalle cartelle cliniche dei ricoverati, che in origine erano in parte collocate entro armadi lignei con antine chiuse e in parte su scaffalature metalliche. La differente collocazione era legata alla costituzione di due diverse serie principali: una formata dai fascicoli considerati correnti (anche quelli dei pazienti ricoverati nella sezione staccata di Dolianova, un comune nei pressi di Cagliari) e l'altra dai fascicoli dei malati deceduti quando ancora si trovavano ricoverati.
  Ogni fascicolo ha annotato sulla coperta uno o più numeri di identificazione che si riferiscono al numero di matricola attribuito all'ammalato a ogni suo ricovero.
  La procedura d'ingresso prevedeva che l'ammalato fosse registrato su un apposito registro cronologico in ordine progressivo per data di ricovero (che ricominciava ogni anno dal numero 1) e che, contestualmente, gli fosse attribuito un numero di identificazione o di matricola. Tale numero è progressivo fino al 1978, anno in cui per effetto della legge n. 180 del 1978, fu costituita una serie di fascicoli degli ammalti presenti in ospedale a quella data, che aumentò negli anni successivi con gli ingressi di coloro che potevano ancora essere ricoverati in manicomio perché erano già stati ospitati in quella struttura prima della legge n. 180.
  Le carte sanitarie erano tenute in reparto per tutta la durata della degenza e, quando l'ammalato veniva dimesso, erano ricongiunte al resto del fascicolo e collocate in archivio in base all'ultimo numero di identificazione attribuitogli.
  Per ottenere una quantificazione approssimativa delle unità archivistiche è necessario riferirsi alle rubriche alfabetiche per paesi, dove a fianco al nome del paziente erano annotati gli anni dei ricoveri. Il dato cronologico dava la chiave di ricerca nel registro di ingresso e di conseguenza il numero di identificazione del fascicolo che veniva così prelevato.
  Le rubriche alfabetiche per paesi sono varie: due, piuttosto voluminose, riguardano tutti i paesi della Sardegna, altre cinque sono state ricopiate solo con le annotazioni riguardanti i pazienti provenienti dai paesi più popolosi della provincia di Cagliari o da quelli che hanno dato il contributo più cospicuo di ricoverati.
  Completano i mezzi di corredo sei rubriche alfabetiche per nome di ricoverato. Lo stesso sistema di registrazione era seguito nella sezione staccata di Dolianova.
  Con l'emanazione della legge n. 180 del 1978 fu necessario individuare i malati che a quella data erano presenti nella struttura e che non potevano essere dimessi a causa del loro stato di salute. Questa disposizione di carattere normativo incise nella tenuta dell'archivio. I fascicoli degli ammalati che non potevano essere dimessi furono, infatti, prelevati, nuovamente numerati progressivamente a partire dall'1 al 750: da questo momento il numero di matricola rimase, per ciascun malato, sempre lo stesso per ogni ricovero.
  Per la ricerca fu impiantato uno schedario con cartellini rosa per le donne e azzurri per gli uomini, disposti in ordine alfabetico, recanti l'identificazione del numero di fascicolo.
  Usando i dati riassuntivi presenti nelle rubriche alfabetiche per paese di provenienza si è calcolato che i ricoverati a Villa Clara sono stati complessivamente poco più di 16.000.
  Risale già al 2004 il censimento generale del fondo e la schedatura di 700 cartelle cliniche a cura della soprintendenza archivistica per la Sardegna.
  Nel 2007 fu avviato un nuovo censimento finalizzato alla digitalizzazione dei dati, che però fu sospeso per inagibilità dei locali. La documentazione era, infatti, conservata in un container di anguste dimensioni, del tutto privo di impianti antifurto e antincendio.
  Nello stesso anno, a cura di Anna Castellino e Anna Paola Loi, è stata allestita dalla soprintendenza al palazzo regio di Cagliari una mostra dal titolo «Pazzescamente», che valorizzava il materiale documentario di quest'archivio.
  Nell'aprile 2010 il fondo è stato versato all'archivio di Stato di Cagliari, ai sensi dell'articolo 41, comma 4, del decreto legislativo n. 42 del 2004 (versamento degli archivi degli enti pubblici estinti nell'archivio di Stato territorialmente competente), non essendone garantita la conservazione nei locali della Asl.
  Si segnala che la documentazione amministrativa dell'ospedale è compresa nell'archivio della provincia di Cagliari.
  L'archivio comprende fascicoli personali dei ricoverati, registri d'ingresso e rubriche alfabetiche a essi collegati.
  Nei fascicoli sono confluite: ordinanze di ricovero corredate dalle relazioni dei medici di famiglia, dalle lettere dell'ammalato mai spedite e da quelle dei familiari al direttore, dalla corrispondenza tra l'ospedale e la provincia di Cagliari o il municipio di soccorso o altri enti ancora, quali il tribunale o il Ministero della difesa; così pure l'intera storia clinica dei pazienti, riassunta nella tabella nosologica e nella cartella clinica compilate dai medici.
  Dalla fine della II guerra mondiale in avanti sono presenti anche le foto dei pazienti e i referti di analisi cliniche.
  I fascicoli sono materialmente divisi in due serie principali: 1) ricoverati deceduti in manicomio, 2) ricoverati dimessi. A parte sono poi archiviati i fascicoli di una terza serie relativa ai ricoverati nella «Sezione staccata di Dolianova» che operò per alcuni anni, in tempi relativamente recenti. All'interno della terza serie i fascicoli sono ordinati esclusivamente in base al numero di matricola assegnato al paziente in occasione dell'ultimo ricovero.
  La direzione generale archivi ha promosso da molti anni il progetto «Carte da legare. Archivi della psichiatria in Italia». Nel sito dedicato al progetto (www.cartedalegare.san.beniculturali.it) sono pubblicate tutte le informazioni sopra riportate dalle quali è evidente come l'archivio non sia stato abbandonato, ma anzi è ben conosciuto e monitorato da questa Amministrazione.
  In relazione alle criticità rilevate dell'interrogante, si rammenta che il trasferimento all'archivio di Stato di Cagliari è stato disposto con urgenza nel 2010, benché l'istituto fosse già all'epoca in carenza di spazi e di personale, per scongiurare il rischio concreto di perdita del materiale archivistico (costituente bene culturale, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, lettera b), del codice dei beni culturali e del paesaggio) dovuto alle condizioni di conservazione assolutamente non idonee. Le carte pervennero stipate in scatole senza indicazioni esterne che potessero orientare la ricerca. Ciò nonostante l'archivio di Stato ha sempre fatto il possibile per rispondere alle richieste di consultazione pervenute sia direttamente che tramite la Asl.
  Nel luglio 2015 la nuova direttrice dell'archivio di Stato ha provveduto ad acquistare armadi destinati a ospitare la documentazione dell'ex ospedale psichiatrico e, grazie alla collaborazione del personale dell'Istituto, ha avviato un lavoro di ricognizione del materiale contenuto nelle scatole.
  A seguito di un appello promosso dal giornalista Alessandro Zorco, pubblicato nel pomeriggio del 14 febbraio 2017 sulla piattaforma change.org, la direzione generale archivi ha chiesto informazioni circa lo stato delle carte oggetto dell'appello alla direzione dell'archivio di Stato di Cagliari e ha sollecitato la predisposizione di un progetto di intervento da realizzarsi anche ricorrendo agli strumenti informatici (software Arcanamente) predisposti dalla direzione stessa nell'ambito del progetto «Carte da legare». La direttrice dell'archivio di Stato ha trasmesso il progetto richiesto, comprensivo di spostamento dei materiali e collocamento nei nuovi armadi, nonché di schedatura delle cartelle cliniche con il software Arcanamente. La direzione generale ha disposto lo stanziamento di 1000,00 euro (così come richiesto) per la movimentazione del materiale archivistico con ordine di accreditamento sui fondi del capitolo 3030, piano gestionale 16, e sta provvedendo a reperire ulteriori risorse, nell'ambito di quelle disponibili, per la schedatura delle cartelle cliniche.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoAntimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

censimento

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