ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15753

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 751 del 01/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 01/03/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15753
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Mercoledì 1 marzo 2017, seduta n. 751

   FRUSONE e RIZZO. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   l'Inail – Istituto nazionale infortuni sul lavoro ha fornito un'esplicitazione di mobbing lavorativo definendolo come costrittività organizzativa: la definizione risulta applicabile anche nell'ordinamento militare;
   le possibili fattispecie di mobbing stabilite dall'Inail possono riguardare: marginalizzazione dell'attività lavorativa; svuotamento delle mansioni; mancata assegnazione dei compiti lavorativi o degli strumenti di lavoro; ripetuti trasferimenti ingiustificati; attribuzione – per lungo tempo – di compiti dequalificanti e/o esorbitanti in relazione anche ad eventuali condizioni fisio-psichiche; impedimento sistematico all'accesso alle notizie; inadeguatezza delle informazioni inerenti l'attività di lavoro; esclusione da qualsivoglia iniziativa formativa; controllo esasperato dell'attività lavorative;
   finalmente una sentenza (del giugno del 2015) della Suprema Corte di cassazione sancisce un principio di civiltà giuridica (ovverosia la punibilità di fatti costituenti mobbing a titolo di reato) fornendo così uno strumento ai militari vessati e alle procure della Repubblica investite della questione;
   il mobbing costituisce per il nostro ordinamento – e quindi anche per quello militare – una «malattia professionale». Il decreto legislativo n. 38 del 2000 all'articolo 13, comma 1, prevede il mobbing come lesione dell'integrità psico-fisica suscettibile di valutazione medico legale. La copertura dell'Inail e dunque dell'assegno erogato riguarda dunque sia il danno patrimoniale (perdita di capacità lavorativa generica) che il danno alla salute (lesione dell'integrità fisio-psichica). Sono per questo risarcibili, a mente del decreto ministeriale del 12 luglio 2000 (che disciplina i gradi percentuali di invalidità corrispondenti a ciascuna singola menomazione) le menomazioni comprese tra il 6 per cento ed il 15 per cento (somma capitale rapportata al grado della menomazione) e quelle superiori al 16 per cento (somma corrisposta a titolo di rendita in relazione alla percentuale di menomazione che alla perdita di capacità lavorativa);
   la condotta mobbizzante può consistere nel reiterato e scriteriato uso, da parte dei superiori, del potere disciplinare. Nel mondo militare delineare questa fattispecie è più complesso che altrove, visto che tutto l'ordinamento militare si fonda sulla subordinazione gerarchica. Come scritto nella richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari dal pubblico ministero, dottoressa Giorgia De Ponte, della procura della Repubblica presso il tribunale di S. Maria C.V (procedura n. 316/11 R.G.mod 21, redatto in data 29 novembre 2012) «ci sono pure altri ostacoli che si frappongono al riconoscimento del mobbing in ambito militare: in primo luogo è difficile provare l'intento persecutorio del mobber, poi il confine tra disciplina rigida ed abusi è sottile, infine tali ambienti sono caratterizzati da una profonda omertà che impedisce l'acquisizione di qualsivoglia elemento di riscontro, specie quando a compiere le vessazioni sono gli Ufficiali» –:
   quali iniziative intenda assumere il Governo per contrastare il fenomeno del mobbing dentro le Forze armate e, in particolare, se non reputi di dover inserire nei programmi di formazione di ufficiali e sottufficiali anche una parte specifica sul tema. (4-15753)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-15753
presentata da
FRUSONE Luca

  Risposta. — La violenza in ogni sua manifestazione – verbale, fisica e psicologica – deve costituire uno dei fattori di massima attenzione in un ambito, quello della difesa, caratterizzato da una necessaria impronta gerarchico-funzionale e da una oramai consolidata composizione pluri-genere. Per questo motivo il dicastero è, da sempre, concretamente attivo nel monitorare il fenomeno e perentorio nel contrastarlo in ogni sua forma.
  In particolare, l'azione di controllo e contrasto condotta in ambito Forze armate si esprime in tre direzioni: la formazione del personale, la sua gestione e il monitoraggio della situazione con adozione di eventuali misure correttive.
  La formazione del personale rientra a pieno titolo nei programmi addestrativi, in continuo aggiornamento e costantemente ricettivi alla necessità di diffondere fra i cittadini in armi la «cultura del rispetto» della persona. Durante la fase d'istruzione e aggiornamento professionale, i militari di ogni ordine e grado vengono infatti formati e sensibilizzati al riguardo attraverso lezioni teoriche e la partecipazione a seminari/conferenze.
  Particolare attenzione viene inoltre posta affinché i comandanti, ad ogni livello, conducano la propria azione nella tutela della salute, dignità e professionalità del militare con lo scopo di garantire un ambiente di lavoro sicuro, sereno, favorevole alle relazioni interpersonali e fondato su principi di solidarietà, trasparenza, cooperazione e mutuo rispetto.
  Inoltre, le Forze armate si sono dotate di figure professionali, i Gender Advisor, che supportano i comandanti militari nel compito di rendere il mondo militare sempre più aderente ai principi delle pari opportunità e dell'uguaglianza di genere.
  In merito al monitoraggio della situazione ed al contrasto del fenomeno in questione sono impiegati, a tutti i livelli di comando, strumenti differenziati:
   l'Osservatorio permanente sul nonnismo, istituito nel 1998 al fine di individuare ogni possibile precauzione e azione per contrastare un fenomeno le cui manifestazioni, con il decorso del tempo, si sono frazionate in altre tipologie di comportamenti. Dal 2008, in particolare, vengono tenuti sotto osservazione atti e fatti riconducibili al « mobbing» ed alle «molestie sessuali» in quanto comportamenti di per sé deprecabili oltre che nocivi alla funzionalità e alla coesione delle Forze armate. A partire dall'anno 2011 è stata inoltre posta sotto osservazione anche la fattispecie dello « stalking».
  Annualmente lo Stato maggiore della difesa raccoglie tutte le segnalazioni rilevate dagli Stati maggiori di forza armata e dal comando generale dei carabinieri; tali elementi concorrono a formare la «Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate» presentata ogni anno in Parlamento ai sensi dell'articolo 10 del codice dell'ordinamento militare;
   la costituzione, nell'ambito del I reparto personale dello Stato maggiore della difesa, di una sezione «Pari opportunità e prospettiva di genere», con il compito di monitorare l'eventuale presenza di mobbing con particolare riferimento alla dimensione di genere;
   la costituzione del «Consiglio Interforze sulla prospettiva di genere», con il compito di assistere il capo di Stato maggiore della difesa nell'azione di indirizzo, coordinamento e valutazione sui temi afferenti alle pari opportunità e il contrasto alle devianze comportamentali nelle relazioni interpersonali tra cui mobbing e stalking;
   la revisione delle direttiva «Linee guida in tema di parità di trattamento, rapporti interpersonali, tutela della famiglia e della genitorialità» (ed. dicembre 2012), alla luce delle novelle legislative intervenute in materia, in cui un'ampia sezione è dedicata alla tematica del mobbing ed alle azioni che i comandanti devono intraprendere al presentarsi di tali casistiche negative;
   la realizzazione dei corsi annuali per Gender Advisor finalizzati ad abilitare ufficiali di tutte le Forze armate, dell'Arma dei carabinieri, funzionari e dirigenti civili della difesa quali consulenti dei comandanti, ove è svolta formazione qualificata, da parte del personale della sezione «Atti Persecutori» del reparto crimini violenti del raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (RaCIS), per la materia del mobbing e stalking.
Il Sottosegretario di Stato per la difesaDomenico Rossi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

programma scolastico

danno