ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15714

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 748 del 24/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 24/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15714
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Venerdì 24 febbraio 2017, seduta n. 748

   SIMONETTI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nell'anno 2016 si è registrato un incremento record delle importazioni di riso dall'estero. In Europa, infatti, sono state importate circa 1.380.000 tonnellate di riso lavorato – pari al 65 per cento in più rispetto alla campagna 2008/2009 – delle quali circa 370 mila dai Paesi meno avanzati (P.M.A.). Il nostro Paese ha un territorio di circa 237 mila ettari, è il primo produttore in Europa e nella filiera operano 4.265 aziende risicole, nelle quali lavorano circa 5.000 addetti, 100 aziende risiere, delle quali 6 detengono complessivamente il 50 per cento del mercato, e il volume di affari per il riso lavorato è di circa 1 miliardo di euro;
   la regione Piemonte è la realtà risicola più importante nel nostro Paese, in quanto conta circa 70 mila ettari di colture di riso, con 1.100 aziende e una produzione di oltre 5 milioni di quintali, con una evidente valenza economica per le imprese del territorio;
   negli ultimi anni in Piemonte, e precisamente nella provincia di Biella, si sono persi circa 300 ettari di coltivazione di riso a causa della concorrenza sleale di Paesi del sud est asiatico e dell'Est Europa;
   Paesi come la Thailandia, Cambogia e Myammar esportano riso in Europa a dazio zero – i dazi all'importazione da questi Paesi sono stati aboliti nel 2009 – invadendo il mercato italiano e mettendo a rischio le produzioni nostrane, soprattutto piemontesi. Il riso importato dai questi Paesi, oltre ad essere esente da dazi, non è neanche soggetto a tutta una serie di regole fondamentali per la commercializzazione in Italia;
   il riso proveniente dai suddetti Paesi del sud est asiatico è di qualità indica e viene oggi utilizzato nella produzione di risotti, mettendo, così, a rischio una preparazione che oramai era divenuta un prodotto tipico del food made in Italy, in quanto venivano utilizzate esclusivamente varietà prodotte in Italia. Inoltre, l'arrivo dall'estero di riso lavorato indica sta provocando lo spostamento delle semine verso la varietà Japonica con gravi squilibri di mercato;
   nella provincia di Biella sono circa 250 gli addetti del comparto del riso, ai quali si aggiungono un centinaio circa di dipendenti di aziende che lavorano per l'indotto ovvero ditte che producono concimi, diserbanti e sementi. Nell'ultimo periodo hanno già chiuso 2 aziende e le restanti 97 sono state costrette a ridimensionare gli ettari di superficie coltivabile;
   quello che preoccupa e penalizza gli operatori del settore è la mancanza di trasparenza in etichetta sull'origine del riso come pure l'esenzione dai dazi sulle importazioni per il riso proveniente dai Paesi meno avanzati –:
   se non intendano assumere iniziative per rendere applicabile, anche per il riso e per i prodotti a base di riso, la disciplina sull'etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari, così come è accaduto per i prodotti lattiero-caseari, e come sta avvenendo, con procedura in corso presso la Commissione europea, per il grano e la pasta, al fine di evitare la chiusura di molte aziende, soprattutto piemontesi, nonché per tutelare la salute dei consumatori e preservare e valorizzare il riso made in Italy, che è una realtà per qualità, tipicità e sostenibilità;
   se ritengano opportuno assumere le iniziative di competenza in sede di Unione europea per l'attivazione della clausola di salvaguardia, prevista dal sistema di preferenze generalizzate (SPG), per il ripristino dei dazi doganali verso i Paesi meno avanzati che esportano riso in Europa e in Italia, purtroppo già negata in passato dall'Unione europea senza una quantificazione evidente dei danni, al fine di prevenire il rischio di ulteriori perdite economiche per i risicoltori italiani e per dare una prospettiva di sviluppo del settore risicolo. (4-15714)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

paese meno sviluppato

esenzione tariffaria

esportazione