ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15678

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 746 del 22/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15678
presentato da
GELMINI Mariastella
testo di
Mercoledì 22 febbraio 2017, seduta n. 746

   GELMINI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   gli ultimi dati resi disponibili dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) relativi alle presenze nei 191 istituti penitenziari italiani, riferiti al 31 gennaio 2017, indicano in 55.381 il numero dei detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 50.174 posti. I detenuti stranieri presenti alla stessa data erano 18.825, di cui 870 donne e 17.955 uomini. Le nazionalità straniere maggiormente rappresentate, secondo le tabelle ministeriali, sono quella marocchina (17,8 per cento), quella rumena (14,5 per cento), quella albanese (13,2 per cento), quella tunisina (10,8 per cento), quella nigeriana (4,8 per cento);
   per quanto attiene ai 18 istituti presenti in Lombardia, rispetto ad una capienza regolamentare di 6.113 unità, i detenuti effettivamente presenti, alla stessa data, erano 7.865 (di cui 423 donne);
   rispetto alla posizione giuridica, sono 1.222 i detenuti nelle carceri lombarde in attesa di primo giudizio, 1.386 i soggetti con condanna non definitiva e 5.246 quelli con sentenza passata in giudicato;
   per quanto attiene alla presenza di detenute madri con figli al seguito presenti negli istituti penitenziari lombardi, sono 3 le madri con 3 figli/e presso l'istituto di Bollate «II C.R.» e 7 le madri con 8 figli/figlie presso il carcere «Francesco di Cataldo» San Vittore di Milano;
   al 31 gennaio 2017 i soli istituti di Bollate e Sondrio registravano un numero di reclusi inferiore alla capienza regolamentare. All'estremo opposto vi sono Opera (+353 detenuti rispetto alla capienza regolamentare), Monza (+219) e Bergamo (+203);
   gli stranieri detenuti nelle carceri della Lombardia sono 3.641 (il 46,3 per cento del totale);
   nella recente relazione del Ministro sull'amministrazione della giustizia per l'anno 2016, è stato dedicato uno specifico capitolo alla «Prevenzione della radicalizzazione» islamista, un'attività condotta con una costante attività di monitoraggio dei soggetti ristretti per reati di terrorismo internazionale e di coloro che sono segnalati per presunte attività di proselitismo e di reclutamento;
   attualmente, a livello nazionale, i soggetti sottoposti a specifico «monitoraggio» sono complessivamente 165, a cui si aggiungono 76 detenuti «attenzionati» e 124 «segnalati», per un totale di 365 individui, mentre i detenuti ristretti per il reato di terrorismo internazionale monitorati, sono 44;
   come evidenziato, recentemente, dalla ricerca sulla situazione carceraria lombarda svolta da Eupolis, la società di ricerche regionale, non si tratta solo di un problema sovraffollamento. La presenza di detenuti da pressoché tutti i Paesi del mondo, implica la necessità per l'amministrazione penitenziaria di dotarsi di figure professionali adeguatamente preparate;
   a partire dai direttori/direttrici degli istituti penitenziari, unanime è la richiesta di incrementare l'esiguo numero di mediatori culturali. Non si può, infatti, pensare di potersi affidare alla speranza che i detenuti stranieri parlino inglese oppure ad altri detenuti che aiutino operatori e personale della polizia penitenziaria a comprendere i loro connazionali;
   di fronte ad una utenza straniera così significativa dovrebbe esserci un grosso investimento nel sistema penitenziario e nel sistema delle figure professionali qualificate –:
   quali iniziative intenda assumere affinché le risorse destinate all'amministrazione penitenziaria, oltre che al settore della custodia e della sicurezza, siano allocate anche verso quelle figure professionali, come interpreti e mediatori culturali che, proprio in questa delicata fase storica, risultano strumento fondamentale per evitare, segnalare e affrontare quei fenomeni di emarginazione su cui contano i reclutatori delle organizzazioni terroristiche islamiste e non solo. (4-15678)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

stabilimento penitenziario

personale carcerario