ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15671

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: BRAGANTINI MATTEO
Gruppo: MISTO-FARE!-PRI
Data firma: 21/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAON ROBERTO MISTO-FARE!-PRI 21/02/2017
PRATAVIERA EMANUELE MISTO-FARE!-PRI 21/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/02/2017
Stato iter:
17/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2017
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/07/2017

CONCLUSO IL 17/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15671
presentato da
BRAGANTINI Matteo
testo di
Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745

   MATTEO BRAGANTINI, CAON e PRATAVIERA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   la TCT s.r.l. è una società che opera in Italia e all'estero nel settore dello studio e realizzazione di soluzioni legate all'ingegnerizzazione e alla realizzazione di cabine elettriche prefabbricate, impiegate anche per la realizzazione di impianti fotovoltaici;
   il 12 agosto 2013, TCT sottoscriveva con Talesun Solar Bucharest s.r.l., un contratto per la fornitura di cabine elettriche e lavori accessori di cablaggio necessari per la realizzazione di impianti fotovoltaici siti in Romania;
   lo stesso giorno, Zhongli Talesun Solar Co. Ltd., società di diritto cinese, primario produttore e distributore mondiale di pannelli fotovoltaici, con sedi in Europa e nel resto del mondo, controllante di Talesun, inviava a TCT una lettera di fidejussione, regolata dal diritto italiano, ai sensi della quale si dichiarava garante del corretto adempimento dei pagamenti dovuti da Talesun Solar Bucharest S.r.l. nei confronti di TCT in forza del contratto escutibile a prima chiamata;
   TCT ha adempiuto regolarmente e con diligenza alle obbligazioni del contratto;
   nonostante i pagamenti in acconto effettuati, risultano ancora dovuti per attività contrattuali euro 368.500,00;
   il 12 maggio 2015, TCT inviava alle società di cui sopra una lettera di diffida e messa in mora per richiedere formalmente il pagamento del debito residuo e, il 29 maggio 2015, una lettera di escussione della garanzia per richiedere formalmente il pagamento di quanto dovuto dalla controllata Talesun in forza del contratto;
   nonostante i solleciti non risulterebbe ancora effettuato alcun pagamento;
   con decreto ingiuntivo n. 27477/2015 del 7 settembre 2015 il tribunale di Milano ha ingiunto a Zhongli Talesun Solar di pagare a TCT S.r.l. per le causali la somma di euro 368.500,00;
   il 20 ottobre 2015, l'anzidetto decreto, unitamente al ricorso e relativa traduzione, è stato notificato al Ministero della giustizia cinese al fine di recapitarlo alla debitrice Zhongli Talesun Solar Co., Ltd. ai sensi della Convenzione de L'Aja del 15 novembre 1965;
   nonostante i numerosi solleciti inviati al Ministero della giustizia cinese non è stato dato alcun riscontro motivato in ordine allo stato della notifica ed in ordine alle ragioni del ritardo;
   il Ministero ha dato solo due riscontri rilevando, il 22 febbraio 2016, che «Il caso è ora nel sistema giudiziario in fase di elaborazione. Una volta che sarà ultimata la notifica ed acquisita la ricevuta di ritorno, vi faremo sapere. Grazie» e, il 29 novembre 2016, che «(...) si prega di notare che il sistema giudiziario cinese è responsabile per il servizio di consegna. Generalmente questa procedura richiede diversi mesi a volte più di un anno. Abbiamo trasferito le carte alla Corte Suprema lo scorso ottobre. La Corte Suprema non ha risposto ancora da allora. Chiamerò per riferire loro la vostra preoccupazione. Grazie»;
   sulla vicenda vi è stata anche una segnalazione da parte dei legali che seguono la questione per conto della TCT, all'ufficio consolare italiano di Pechino;
   ci si chiede quali strumenti possa utilizzare un'impresa italiana affinché gli sia riconosciuto il pagamento del proprio credito verso un'impresa cinese, nonostante siano state pedissequamente seguite le procedure indicate dal tribunale di Milano e quanto previsto dalla convenzione de L'Aja del 1964 –:
   quali iniziative il Governo intenda assumere per tutelare le imprese italiane, nel caso in cui ci si trovi davanti a «inerzia» o «procedure dilatorie» da parte di altro Stato firmatario della medesima Convenzione internazionale de L'Aja. (4-15671)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 17 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 835
4-15671
presentata da
BRAGANTINI Matteo

  Risposta. — La notifica degli atti giudiziari tra Italia e Repubblica popolare cinese è regolata dal Trattato bilaterale per l'assistenza giudiziaria in materia civile del 1991 e dalla Convenzione de L'Aja del 1965 relativa alla notificazione e alla comunicazione all'estero degli atti giudiziari ed extra-giudiziari in materia civile o commerciale.
  Tenuto conto della riserva avanzata dalla Repubblica popolare cinese all'articolo 10 della suddetta Convenzione, che prevede – alla lettera a) – la possibilità che gli atti in questione siano indirizzati direttamente tramite posta alle persone che si trovano all'estera la notifica degli atti giudiziari in Cina può avvenire esclusivamente per il tramite del locale Ministero della giustizia, secondo un procedimento interno che richiede tempi molto lunghi dovuti ai numerosi passaggi procedurali che lo caratterizzano. Difatti, l’iter previsto dall'ordinamento cinese interessa, nell'ordine, il Ministero della giustizia (per l'esame di ricevibilità formale della notifica), la corte Suprema (per l'esame sostanziale della notifica e per la corrispondenza linguistica del testo originale e del testo tradotto), l'Alta Corte di livello provinciale, il tribunale competente di livello municipale e la corte locale; successivamente la conferma della notifica segue il percorso inverso.
  Come specificato dal Ministero della giustizia, alla complessa burocrazia locale si affiancano alcune criticità inerenti i requisiti linguistici delle notifiche e la base giuridica utilizzata per eseguirle. Infatti, se si richiama la Convenzione de L'Aja del 1965, gli atti redatti in italiano devono necessariamente essere corredati da una traduzione in lingua cinese. Se invece si richiama il trattato bilaterale per l'assistenza giudiziaria in materia civile del 1991, le notifiche possono essere effettuate in lingua italiana, con traduzione in cinese, francese o inglese. Le autorità cinesi non ritengono quindi ammissibile che si richiami la Convenzione de L'Aja, inviando la traduzione degli atti giudiziari in francese o cinese o esclusivamente in lingua italiana.
  Per porre rimedio alle criticità evidenziate da parte cinese, il Ministero della giustizia, in veste di autorità centrale per l'Italia ai sensi del citato trattato del 1991, ha predisposto una nota per tutti uffici notifiche, esecuzione e protesti nazionali e per il Consiglio nazionale forense tramite la quale ha sollecitato l'impiego del trattato bilaterale, che, come detto, consente anche l'utilizzo della lingua inglese o francese, attraverso un espresso riferimento allo stesso nella richiesta, attirando altresì l'attenzione sulla necessità di curare le traduzioni. Dalla ricognizione, effettuata dal Ministero della giustizia, di tutte le richieste di notifica partite dall'Italia o restituite dalla Cina nel periodo 2007-2016, sembra emergere una maggiore possibilità di successo delle notifiche richieste ai sensi del trattato bilaterale, permanendo tuttavia numerosi i casi di mancata risposta da parte delle autorità cinesi e di esito negativo delle notifiche per mancanza dei requisiti.
  In tale contesto, l'ambasciata Italia a Pechino interviene regolarmente presso il Ministero della giustizia della Repubblica popolare cinese a sostegno delle istanze di parte italiana. Con particolare riferimento all'impresa italiana TCT s.r.l., sono stati richiesti a più riprese aggiornamenti sulla notifica nei confronti della società Zhongli Talesun Solar Co. Ltd. Secondo quanto riferito ai funzionari dell'ambasciata a Pechino, la notifica in questione sarebbe stata trasmessa il 16 ottobre 2015 dal Ministero della giustizia della Repubblica Popolare Cinese alla Corte suprema la quale sarebbe stata sollecitata più volte per il tramite del Ministero della giustizia cinese.
  Per la notifica nei confronti della società Zhongli Talesun Solar Co. Ltd., così come per altre notifiche circa le quali si è in attesa di riscontro, non si mancherà di procedere a ulteriori solleciti in tutte le sedi opportune e di approfondire i nodi problematici nelle occasioni di discussione multilaterale che dovessero essere organizzate a L'Aja, al fine di favorire una più efficace cooperazione a tutela dei cittadini e delle imprese italiane.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa transnazionale

contratto di forniture

credito industriale