ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15646

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 744 del 17/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIVATI GIUSEPPE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 17/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2017
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2017
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2017
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/02/2017
Stato iter:
31/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2017
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/05/2017

CONCLUSO IL 31/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15646
presentato da
CIVATI Giuseppe
testo di
Venerdì 17 febbraio 2017, seduta n. 744

   CIVATI, ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nell'edizione di domenica 12 febbraio 2017 il settimanale « l'Espresso» ha pubblicato un'inchiesta di Giovanni Tizian intitolata «Angelino nel Sacco». Il relativo sottotitolo recita: «Un imprenditore che ha creato il suo impero con i centri di accoglienza. Avvicinando Alfano e famiglia. Ma gli investigatori sospettano che sia legato ai clan calabresi»;
   l'inchiesta giornalistica fa esplicito riferimento a un'indagine antimafia aperta da tempo e tuttora in corso riguardante alcune attività della Confraternita di Misericordia di Isola Capo Rizzuto di cui è Governatore Leonardo Sacco;
   nell'inchiesta de l'Espresso si legge inoltre che la Misericordia di Isola Capo Rizzuto gestisce, a seguito dell'aggiudicazione di un appalto del valore di 12 milioni e mezzo di euro, il centro migranti di Sant'Anna, considerato uno dei più grandi d'Europa, capace di ospitare mille persone e quindi di creare un notevole indotto sul territorio;
   sempre dall'inchiesta si apprende che lo stesso soggetto gestisce, tramite un appalto del valore di circa 4 milioni di euro condiviso con la Croce rossa italiana, il centro migranti di Lampedusa e di recente ha ottenuto mandato per la gestione di due centri Sprar;
   secondo le notizie riportate dalla stampa diversi sarebbero i politici, i ministri, i sottosegretari e i prefetti con i quali Leonardo Sacco sarebbe venuto in contatto negli anni tanto da garantirgli di operare serenamente e continuare a fare incetta di appalti da Crotone a Lampedusa;
   Tizian fa esplicito riferimento a una istantanea (scattata tre anni fa alla convention dei vertici calabresi del Nuovo centrodestra convocata a Cosenza) che ritrae Sacco con Angelino Alfano, all'epoca numero uno del Viminale, e l'imprenditore Antonio Poerio che ha gestito il servizio di catering del centro di prima accoglienza di Isola Capo Rizzuto finché la prefettura di Crotone non ha revocato il certificato antimafia alla sua azienda;
   la stessa inchiesta giornalistica riporta che dopo lo scatto di quella foto l'associazione Misericordia di cui Sacco è governatore ha ottenuto dalla prefettura di Agrigento, con procedura negoziata e d'urgenza, la gestione del centro di prima accoglienza di Lampedusa di cui viene affidata la direzione a un parente del fratello del Ministro Alfano, Lorenzo Montana, costretto poi a rinunciare proprio per questo;
   dalla ricostruzione si apprende che le polemiche intorno a questa nomina voluta dalla Misericordia di Isola, e poi fatta cadere, indussero lo stesso Sacco a chiedere intervento dell'attuale sottosegretario per i beni e le attività culturali e il turismo Dorina Bianchi, definita «molto vicina» al Ministro Alfano;
   questi episodi – stando a l'Espresso – sarebbero ora sottoposti a una rilettura dell'antimafia catanzarese alla luce di un'informativa di diversi anni fa in cui il nome di Sacco e quello dell'imprenditore Antonio Poerio venivano accostati al potente clan Arena di Isola Capo Rizzuto;
   l'informativa cui l'inchiesta giornalistica fa riferimento rileverebbe anche le frequentazioni di Leonardo Sacco con persone notoriamente appartenenti agli Arena e l'interesse di questi sulla «questione migranti» trapelato da intercettazioni telefoniche;
   l'ipotesi investigativa sarebbe proprio quella per cui il clan di ‘ndrangheta si sarebbe inserito nel business dell'accoglienza –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e contenuti nell'inchiesta giornalistica;
   se non ritenga opportuno intervenire per verificare e garantire la trasparenza nella gestione dei centri di accoglienza citati in premessa così come dei centri di accoglienza straordinaria e dei centri di prima accoglienza diffusi su tutto il territorio. (4-15646)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 31 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 807
4-15646
presentata da
CIVATI Giuseppe

  Risposta. — La gestione del centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto, a cui si fa riferimento nell'interrogazione in esame, è stata coinvolta nell'attività investigativa che ha portato lo scorso 15 maggio, nell'ambito dell'operazione denominata «Jonny», coordinata dalla procura della Repubblica – direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, allo smantellamento della storica e potente cosca di ’ndrangheta, facente capo alla famiglia Arena, da decenni al centro di articolati traffici delittuosi nelle province di Catanzaro e Crotone.
  Si è trattato, invero, di attività investigative volte al disvelamento e al contrasto di dinamiche criminali legate alla presenza militare della citata cosca di ’ndrangheta, che hanno avuto inizio sin dal 2014.
  Da tali attività è via via emersa l'ampia portata del business criminale riconducibile alla famiglia Arena e suoi alleati, che, accanto ai tradizionali ambiti di interesse mafioso, si è indirizzato anche alla gestione del centro di accoglienza.
  Sulla questione specificamente citata, si rappresenta che, nell'ambito della competenza di questa Amministrazione, il Ministro Minniti, come ha già riferito il 17 maggio 2017 in Aula in risposta ai question time postigli sull'argomento, ha disposto l'immediato avvio di un'ispezione presso la prefettura di Crotone per le necessarie verifiche in via amministrativa.
  A tal fine è stato costituito un apposito nucleo ispettivo, coordinato dal prefetto di Catanzaro, che dovrà concludere i lavori entro 30 giorni, relazionando sull'esito degli accertamenti effettuati.
  Si soggiunge che il 18 maggio 2017 lo stesso Ministro Minniti, su richiesta del prefetto di Crotone, ha disposto l'accesso presso il comune di Isola Capo Rizzuto, al fine di accertare eventuali collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori dell'ente locale ovvero forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi.
  Quanto alla problematica generale dei controlli sull'attività dei centri di accoglienza, si informa che il Ministero dell'interno, già nello scorso mese di marzo, ha predisposto un nuovo capitolato generale per le gare di appalto, definito insieme all'Anac e trasmesso alle prefetture con opportune direttive.
  Tra i punti qualificanti del documento si segnalano: il superamento della figura del gestore unico e l'introduzione della suddivisione dei servizi in lotti, al fine di favorire la concorrenza e la partecipazione delle piccole e medie imprese; la tracciabilità dei servizi erogati; una maggiore attenzione all'elemento qualitativo dell'offerta e, soprattutto, il potenziamento delle attività di monitoraggio e di controllo da parte dell'Amministrazione dell'interno.
  Nel capitolato, inoltre, è specificamente previsto che i controlli sullo standard qualitativo dei servizi e sulla regolarità della documentazione prodotta dall'aggiudicatario ai fini del pagamento delle prestazioni rese potranno avvenire senza preavviso, con cadenza periodica ravvicinata e mediante l'acquisizione di informazioni direttamente dagli ospiti.
  Il Ministero dell'interno è impegnato costantemente nell'attuazione delle prescrizioni del capitolato, nella convinzione che attraverso tale strumento si possa realizzare il miglioramento degli standard qualitativi dei servizi erogati, più elevati livelli di tutela dei diritti umani e maggiore trasparenza anche ai fini della prevenzione delle infiltrazioni criminali.
  Per rafforzare la capacità del sistema di monitoraggio, nell'ambito di uno specifico progetto, denominato «MIRECO», finanziato con il fondo FAMI 2014-2020, è stato recentemente istituito presso il Viminale un osservatorio permanente che, avvalendosi di personale altamente specializzato, riferirà gli esiti delle verifiche effettuate sulle strutture di accoglienza presenti nel territorio nazionale.
  Il piano dei controlli, che prevede 2.130 ispezioni nei centri di accoglienza, comprese, tra questi, anche le strutture straordinarie attivate in via d'urgenza, è già partito all'inizio di questo mese.
  Tali attività si aggiungeranno ai controlli che le prefetture già svolgono in via ordinaria attraverso i propri nuclei ispettivi.
  Sull'esito delle attività ispettive il Ministro Minniti ha assunto l'impegno di riferire in Parlamento.
  Si assicura che, nell'esecuzione dei controlli, il Ministero dell'interno opererà con il massimo rigore, utilizzando tutte le risorse a disposizione per l'affermazione della legalità e trasparenza in questo delicato settore e portando avanti ogni iniziativa utile ad impedire che la criminalità organizzata possa offuscare l'immagine di grande generosità che il Paese ha saputo conquistare nel campo di accoglienza anche in ambito internazionale.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto sociale

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servizio