ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15629

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 744 del 17/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 17/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15629
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Venerdì 17 febbraio 2017, seduta n. 744

   PRODANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il 7 febbraio 2017, il sito online www.wired.it ha pubblicato i dati diffusi dall'Istat il 31 gennaio 2017 in merito al report denominato «Occupati e disoccupati». L'articolo ha spiegato come «a dicembre del 2016, in Italia hanno trovato lavoro 242 mila persone in più rispetto allo stesso periodo del 2015. A trainare la crescita sono gli over 50. Rispetto a dodici mesi prima, sono cresciuti di 410 mila unità. Al contrario, i lavoratori tra i 15 e i 49 anni, tra dicembre 2015 e 2016, sono 168 mila in meno»;
   la testata online ha evidenziato, infatti, come «l'occupazione aumenta ma aumenta sopratutto tra gli ultracinquantenni. Il Jobs act quindi ha agevolato una fascia di lavoratori, (...) i cosiddetti esodati. Gli over 50 non lavorano di più solo perché sono in numero maggiore, ma anche perché le aziende li assumono più di frequente. C’è un secondo dato da prendere in considerazione: la disoccupazione giovanile (...) quattro italiani tra i 15 e i 24 anni su dieci non trovano un lavoro. Se si prende in esame l'intera popolazione attiva, il tasso di disoccupazione in Italia a novembre 2016 è dell'11,9 per cento. Rispetto al 2015, in generale, tra i 15 e i 64 anni, più di un italiano ogni dieci è disoccupato. Tra i 15 e i 24 anni, questo numero aumenta: quattro su dieci»;
   secondo Claudio Negro della Fondazione Anna Kuliscioff, istituzione che affronta le tematiche legate all'occupazione, «(...) il lavoro tra i giovani aumenta troppo lentamente per rimontare tassi di disoccupazione che si sono accumulati negli anni e che sono comunque eccessivamente alti»;
   l'Unione delle camere di commercio ha dichiarato che «una assunzione su 5, tra quelle che le imprese hanno in programma nei primi tre mesi del 2017, può comportare qualche difficoltà a reperire il personale adeguato, in quanto incide soprattutto il consistente numero di assunzioni di profili qualificati. (...). Le imprese lamentano problemi a reclutare ingegneri e architetti, dirigenti, specialisti in scienze fisiche e naturali, specialisti della salute, e specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa. Ricerche che dovrebbero premiare i laureati. Al contrario, nel 41 per cento dei casi alle aziende basta un diploma delle superiori e in un'assunzione su quattro il titolo di studio non è rilevante (...)»;
   il Fatto Quotidiano, in un articolo del 9 gennaio 2017, nel riportare i dati sopra citati ha aggiunto che «i senza lavoro sono saliti a quota 3.089.000, in aumento di 57 mila unità su ottobre e di 165 mila su novembre 2015. In parallelo, tuttavia, sono aumentati di 19 mila unità gli occupati (...). L'aumento degli occupati riguarda le donne e, ancora una volta, le persone ultracinquantenni, un trend che lo scorso anno è andato via via consolidandosi a scapito dei giovani e soprattutto della classe 25-34 anni, che a novembre ha visto il tasso di occupazione calare di 0,4 punti percentuali. Non a caso, aggiunge l'ISTAT, la crescita su base annua si è concentrata esclusivamente tra gli over 50 caratterizzata da +453 mila occupati»;
   il Corriere di Taranto, nell'articolo del 31 gennaio 2017, commentando i dati dell'Istat, ha aggiunto, in particolare, che «(...) i fallimenti delle politiche nazionali per quanto attiene i giovani sono in parte dimostrate dallo stesso studio dell'Ente, che evidenzia gli affanni dei giovani nell'inserimento nel mondo del lavoro e (...) dimostrano, soprattutto, un lieve calo di fiducia nella ricerca del lavoro da parte dei giovani. Tutto ciò sintetizza il fallimento delle politiche nazionali correlate alla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, con il conseguente “Jobs Act” che ha reso più flessibile il mercato del lavoro in entrata (finché reggevano le agevolazioni statali alle imprese che assumevano giovani con contratti a tempo indeterminato) ma, venendo meno le garanzie economiche, si è dimostrato essere altrettanto, se non maggiormente, flessibili in uscita (...)» –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato rispetto ai fatti esposti in premessa;
   se e quali efficaci iniziative intenda assumere affinché sia favorita e sostenuta l'occupazione giovanile in Italia. (4-15629)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro giovanile

disoccupazione

disoccupazione giovanile