ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 738 del 08/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 08/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/02/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/02/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 21/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15500
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Mercoledì 8 febbraio 2017, seduta n. 738

   CAPELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 1, comma 438, della legge di bilancio 2017 (n. 232 del 2016), istituisce un «Fondo da ripartire per il finanziamento di interventi a favore degli Enti locali»;
   la dotazione del fondo citato ammonta a 969,6 milioni di euro per ciascuno per gli anni dal 2017 al 2026, e a 935 per ciascun anno dal 2027 al 2046. Dal 2047 lo stanziamento sarà di 925 milioni annui;
   beneficiari dei detti interventi, così come le finalità, i criteri e le modalità di riparto sono affidati dal successivo comma 439 dello stesso articolo 1 della medesima legge, ad uno o più decreti del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze dopo intesa in sede di Conferenza unificata;
   lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attuativo è stato presentato in Conferenza unificata (Commissione affari finanziari) e da questo schema si evince che il fondo sarà ripartito tra comuni e province, comprese le città metropolitane, con l'espressa esclusione, però, degli enti di area vasta delle regioni a statuto speciale;
   si tratta di una decisione che è in contrasto con quanto indicato dal citato articolo 1, comma 438, della legge n. 232 del 2016, dove non appaiono distinzioni tra enti territoriali delle regioni a statuto speciale rispetto a quelle a statuto ordinario, a differenza di quanto, invece, accade con l'articolo 1, comma 754, della legge n. 208 del 2015;
   si osserva, incidentalmente, che il finanziamento a favore degli enti di area vasta avrebbe effetti positivi sull'equilibrio dei bilanci delle province e città metropolitane delle regioni a statuto speciale, sterilizzando almeno in parte, i tagli previsti dalle leggi statali (in particolare, dalla legge n. 190 del 2014);
   infatti, il processo di riordino istituzionale degli enti locali della Sardegna e della Sicilia è stato accompagnato da una precaria situazione finanziaria delle provincie, le quali, come tutte quelle italiane, hanno subito una drastica riduzione delle entrate, a fronte di compiti che devono comunque essere garantiti;
   per il 2015 e 2016 si è fatto fronte all'emergenza finanziaria con misure straordinarie sia finanziarie che contabili, la cui applicazione è stata estesa anche alle province sarde, con la possibilità, ad esempio, di approvare il solo bilancio annuale o utilizzare l'avanzo di amministrazione per il raggiungimento degli equilibri finanziari. Ma queste procedure non possono più essere utilizzate;
   la situazione è resa ancor più grave proprio dalla previsione del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che esclude gli enti di area vasta delle regioni a statuto speciale, e che avrebbe effetti anche dopo il 2047, facendo gravare sul bilancio regionale gli stanziamenti a favore delle province che altrimenti non potrebbero garantire le proprie funzioni fondamentali sul territorio –:
   quali iniziative di competenza intendano intraprendere per evitare che quanto su esposto si verifichi causando una situazione critica che non potrebbe che avere conseguenze pesanti per i cittadini degli enti interessati, oltre a causare una ingiusta, e non prevista dalla legge, differenza tra enti che dovrebbero avere tutti lo stesso trattamento. (4-15500)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Capo di governo