ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15350

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 730 del 25/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: MISTO-UDC
Data firma: 25/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC 25/01/2017
CERA ANGELO MISTO-UDC 25/01/2017
DE MITA GIUSEPPE MISTO-UDC 25/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/01/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15350
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Mercoledì 25 gennaio 2017, seduta n. 730

   BINETTI, BUTTIGLIONE, CERA e DE MITA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   è molto sentita l'urgenza di riformare il tribunale dei minori, anche nella prospettiva di garantire al minore il diritto ad essere sempre ascoltato nei modi dovuti, per consentirgli di esprimere desideri e preferenze, timori ed esigenze;
   attualmente, si vanno ripetendo casi di allontanamento del minore dalla famiglia, che destano perplessità. Le decisioni prese, senza coinvolgimento diretto del minore, non tengono conto delle ripercussioni che avranno nella sua vita episodi come il prelievo coatto e il collocamento in strutture estranee alla famiglia, come le case-famiglia;
   l'interrogante ha presentato diversi atti di sindacato ispettivo, tutti ampiamente documentati. Inoltre ha sollecitato in Commissione giustizia un'indagine conoscitiva per venire a capo di situazioni che si ripetono secondo uno stesso schema in cui la madre è accusata di voler tenere il bambino lontano dal padre. Per questo viene di fatto punita con l'allontanamento del figlio dalla casa materna verso una casa famiglia, con reciproca sofferenza;
   a titolo di esempio, si riporta un caso recentissimo. Si tratta del minore J.C. sottoposto a prelievo coatto perché sua madre G.G. è stata accusata di creare impedimenti all'incontro padre e figlio. Fatto non vero, come confermano una serie di dati accuratamente raccolti e documentati dal suo avvocato, che li ha fatti includere nel fascicolo dinanzi al tribunale per i minorenni;
   in realtà dal 21 giugno 2013 a tutt'oggi, gli incontri sono stati stabiliti dalla consulente tecnica d'ufficio dottoressa Di Rienzo (della Associazione Bambini nel tempo), poi dai servizi sociali del comune di Guidonia Montecelio, poi dalle psicologhe forensi dottoressa Nuzzo e dottoressa Notarnicola (della Coop/Ass. Bambini nel tempo) ed infine dalla consulente tecnica d'ufficio dottoressa Mazzolini;
   il padre E.C. contesta alla madre, celiaca dall'età di 37 anni, di far fare al bambino una dieta uguale alla sua, in assenza di una esplicita diagnosi. Per questo sostiene che J. si consideri celiaco pur non essendolo; a detta del padre, il bambino avrebbe manifestato angoscia da contaminazione durante i pranzi con il papà. In realtà, il bambino gode dell'esenzione, ai sensi del decreto ministeriale n. 279 del 2001, stabilita dall'ASL per le malattie rare e la ASL RM B ha accertato e certificato l'intolleranza al glutine e al lattosio, consigliando l'astensione da tali cibi. Secondo il padre sarebbe «tutto il sistema di credenze e la memoria costruita della propria storia personale che risulta alterata e deformata dalla dimensione in cui vive»;
   nello stesso tempo la madre accusa il padre di porre divieti al desiderio del bambino di giocare a tennis. Attribuisce a questi divieti la resistenza del bambino ad incontrare il papà, dal momento che gli impedisce di praticare il suo sport preferito nel fine settimana, quando gli allenamenti sono più intensi e la vita di gruppo più vivace;
   risulta all'interrogante che il bambino, dall'età di 7 anni, subisce violenze, minacce, coartazioni alla sua autodeterminazione perché vuole fare sport e non vuole vedere il padre che gli impedisce di praticarlo;
   di fatto il tribunale per i minorenni ritiene di risolvere il problema, allontanando il minore dalla madre e costringendolo a vedere il padre –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative normative per far sì che il prelievo coatto e il collocamento in strutture estranee alla famiglia, come le case-famiglia, siano misure da intraprendere solo in casi eccezionali;
   quali ulteriori iniziative, anche di carattere normativo, il Ministro interrogato intenda adottare per assicurare il benessere dei minori, garantendo che si tenga sempre conto della volontà del minore, delle sue inclinazioni e delle sue preferenze. (4-15350)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giurisdizione minorile

minore eta' civile

fanciullo