ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15314

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 728 del 23/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2017
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2017
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2017
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2017
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 23/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/01/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15314
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Lunedì 23 gennaio 2017, seduta n. 728

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 95, recante «Attuazione delle direttive n. 75/439/CEE e n. 87/101/CEE relative alla eliminazione degli oli usati», ha istituito il Consorzio obbligatorio degli oli usati;
   l'articolo 236, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ha stabilito che al Consorzio degli oli minerali usati partecipano in forma paritetica tutte le imprese che producono, importano o mettono in commercio oli base vergini, le imprese che producono oli base mediante un processo di rigenerazione, le imprese che effettuano il recupero e la raccolta degli oli usati, nonché le imprese che effettuano la sostituzione e la vendita degli oli lubrificanti;
   il consiglio d'amministrazione del consorzio ha definito uno statuto il 14 dicembre 2009, senza che questo strumento sia stato approvato con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dalla legge;
   a far data 1o giugno 2014 il consorzio ha adottato un nuovo modello organizzativo, deliberando che le cessioni di partite di oli usati raccolti dalle imprese siano ceduti direttamente alla rigenerazione italiana;
   il contributo ambientale obbligatorio, pur non avendo carattere tributario, costituisce oggetto di un'obbligazione ex lege, entrando a far parte integrante del prezzo di vendita dell'olio lubrificante con costi scaricati sul consumatore finale;
   l'articolo 236, comma 7, del decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce che il consorzio determina annualmente il contributo ambientale per chilogrammo dell'olio lubrificante che sarà messo a consumo nell'anno successivo e che questo, dal 1o dicembre 2016, è stato aumentato a 150 euro tonnellata;
   risulta, tuttavia, preoccupante la dinamica che si sta verificando per quel che riguarda l'andamento del corrispettivo riconosciuto alla rigenerazione;
   l'andamento cedente delle quotazioni internazionali dell'olio base ha prodotto l'innalzamento del corrispettivo da riconoscere agli impianti di rigenerazione dell'olio usato contestualmente ad una contrazione dei consumi di lubrificanti e della raccolta di olio usato a causa dello stato dell'economia italiana;
   una sostanziale quantità di oli usati destinati alla rigenerazione del nord Italia risulta provenire da imprese di raccolta di alcuni Stati membri confinanti;
   tale situazione risulta gravosa per gli equilibri del consorzio, non potendo distinguere le rese di oli lubrificanti rigenerati, prodotti con le partite di oli usati ceduti dalle imprese di raccolta italiane da quelle cedute da imprese di altri Stati membri;
   l'attuale governance del consorzio risulta immutata oltre 30 anni;
   se il Governo non intenda assumere iniziative per una revisione della governance del consorzio, a partire dallo schema di statuto tipo adottato con decreto del 7 dicembre 2016, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, al fine di tutelare tutti i soggetti attori della filiera del recupero dell'olio usato, con specifico riferimento ai consumatori e alle imprese che effettuano la raccolta degli oli usati, così come di vigilare sul consorzio, anche attraverso gli strumenti di conoscibilità e valutazione di cui al comma 10 del citato articolo 236;
   se il Governo non intenda assumere le iniziative di competenza affinché il consorzio effettui unicamente gli adeguamenti dello statuto con l'opportuna presenza e condivisione delle due categorie di imprese, di cui alle lettere c) e d) del comma 4 dello schema di statuto, convocate ad una partecipazione paritetica tra produttori, rigeneratori, raccoglitori e consumatori;
   se il Governo non intenda convocare un tavolo tecnico presso la sede istituzionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che incoraggi e promuova un'intesa costruttiva tra le quattro citate categorie di imprese, avvalendosi del supporto delle associazioni di categoria interessate;
   se il Governo non intenda assumere iniziative per affidare a parte terza gli opportuni rilievi e verifiche, in riferimento al comma 12, lettera l-ter dell'articolo 236, riguardante la correttezza di erogazione del corrispettivo alla rigenerazione, con decorrenza dall'anno 2009. (4-15314)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-15314
presentata da
DE ROSA Massimo Felice

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  Il consorzio obbligatorio degli oli usati (di seguito COOU), già previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 691 del 1982, è operativo dal 1984 ed oggi è disciplinato dall'articolo 236 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Il consorzio, che non ha scopo di lucro e svolge funzioni di interesse pubblico, assicura su tutto il territorio nazionale la raccolta degli oli minerali lubrificanti usati, che vengono destinati in via prioritaria all'industria della rigenerazione.
  L'articolo 236, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 configura due distinti poteri che consentono al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di incidere sulla governance del consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati. In sintesi essi consistono, ex ante, nella predisposizione, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, di uno schema tipo di statuto, essenzialmente rivolto a determinare le linee guida entro le quali deve esercitarsi l'autonomia organizzativa intestata al consorzio in qualità di soggetto giuridico di diritto privato; ex post, nell'approvazione, sempre di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, dello statuto adottato dal consorzio, al fine di controllarne la rispondenza alla legge e al predetto schema tipo.
  Lo statuto, così adeguato, è sottoposto all'approvazione dei Ministeri concertanti, i quali – a fronte di eventuali difformità rispetto alle disposizioni contenute nel suddetto schema tipo — formulano osservazioni che, se non recepite, sono disposte d'ufficio.
  Ciò premesso, la fase ex ante si è esaurita con l'approvazione dello schema di statuto tipo, di cui al sopra richiamato articolo 236, mediante decreto del Ministero dell'ambiente del 7 dicembre 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 300 del 24 dicembre 2016. L'atto costituisce l'esito di una istruttoria ampia e articolata e risulta pienamente conforme al dettato legislativo, a partire dalla necessità di garantire alle categorie di imprese specificamente elencate dall'articolo 236, comma 4 del decreto legislativo n. 152 del 2006 una partecipazione paritetica alla compagine consortile.
  Quanto alla fase ex post, ad oggi, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è in attesa di ricevere lo statuto del COUU, adeguato alle disposizioni di cui allo schema predisposto.
  Con particolare riferimento alla governance del consorzio, si fa presente che il Ministero, nei limiti consentiti dalla normativa in materia, ha già apprestato misure atte ad assicurare la presenza negli organi consortili di tutte le categorie di imprese obbligatorie.
  Innanzitutto, in sede di predisposizione dello schema di statuto tipo — con precipuo riferimento agli organi del consorzio ed, in particolare, al consiglio di amministrazione — è previsto che il numero dei consiglieri di amministrazione in rappresentanza dei raccoglitori e dei riciclatori sia uguale a quello dei consiglieri di amministrazione in rappresentanza dei produttori, come espressamente disposto dal richiamato articolo 236, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Inoltre, in fase di esame dello statuto adottato dal consorzio, potrà essere accertato che tutte le categorie della filiera abbiano idonea rappresentanza negli organi consortili.
  Per quanto attiene alla partecipazione delle categorie di imprese di cui alle lettere c) e d) del comma 4, del citato articolo 236 alla fase di adeguamento, sì rileva come la norma non abbia attribuito all'amministrazione ministeriale l'onere di prevedere specifiche regole procedurali, ma unicamente di verificare che le disposizioni dello statuto del consorzio rispettino le disposizioni normative, ivi comprese quelle poste a tutela della partecipazione in forma paritetica di tutti gli operatori del settore.
  Si rappresenta, altresì, che la normativa di settore ha chiarito in maniera espressa i compiti assegnati a questa amministrazione in materia di vigilanza e controllo, che si sono esplicati, in questa fase, nella predisposizione dello schema di statuto tipo, nel quale sono stati delineati gli elementi essenziali della struttura organizzativa del consorzio, nel rispetto, al contempo, della sua autonomia privatistica.
  Successivamente, poi, all'approvazione dello statuto adeguato, l'amministrazione, anche attraverso la sua partecipazione nel collegio sindacale, potrà esplicare ulteriori funzioni di vigilanza e controllo sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dal Consorzio e sul suo concreto funzionamento.
  Infine, in riferimento alla verifica sulla correttezza delle modalità di erogazione del corrispettivo alla rigenerazione – nel rilevare l'assenza di una specifica previsione normativa — si fa presente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare procederà, nell'espletamento dei compiti normativamente assegnati, agli opportuni accertamenti del caso, anche nell'ambito delle attività di controllo sull'operato del consorzio.
  Alla luce delle informazioni esposte, il ministero, per quanto di competenza, continuerà nella sua attività di monitoraggio senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione su tale tematica.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rifiuti pericolosi

riciclaggio dei rifiuti

impresa transnazionale