ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15274

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 727 del 20/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: AMODDIO SOFIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/01/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15274
presentato da
AMODDIO Sofia
testo di
Venerdì 20 gennaio 2017, seduta n. 727

   AMODDIO e BINI. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – per sapere – premesso che:
   all'indomani degli ultimi eventi in cui, ancora una volta, si è registrata una cattiva qualità dell'aria nei comuni di Siracusa, Augusta, Priolo e Melilli, l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) di Siracusa ha richiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – in una nota che accompagna il rapporto annuale 2015 sulla qualità dell'aria – di aggiornare la normativa sugli inquinanti. In particolare, per alcuni composti di chiara origine industriale che non rientrando, ad oggi, nelle tabelle ministeriali, si rende di fatto impossibile valutarne l'impatto: gli idrocarburi non metallici, per esempio, non risultano inseriti nella disciplina di cui al decreto legislativo n. 155 del 2010;
   i dati forniti dalle centraline di rilevamento rappresentano la principale e la più attendibile fonte di informazione per la valutazione dell'inquinamento atmosferico in un'area ad alto rischio come quella del sito di interesse nazionale di Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta;
   nel citato rapporto dell'Arpa Siracusa si dà evidenza degli inquinanti di chiara origine industriale per i quali la norma non prevede valori limite come gli idrocarburi non metanici e l'idrogeno solforato. Queste sostanze, per le quali non è possibile esprimere giudizi di qualità vista l'assenza di valori di riferimento, sono frequentemente presenti sul territorio e spesso in concentrazioni superiori a quelle riportate dalla letteratura scientifica. L'Arpa rileva che sia concentrazioni orarie nel comprensorio siracusano sia concentrazioni orarie di idrocarburi non metanici superiori a 200 mic/m3 sono solitamente causa di intensi disturbi olfattivi tra la popolazione. Si precisa che tali episodi si verificano in fasce orarie e in siti che escludono il traffico veicolare;
   tutto ciò è riportato nel rapporto qualità dell'aria: infatti, un incremento della percentuale di concentrazione orarie degli idrocarburi non metanici sul 70 per cento dei siti monitorati mette in evidenza la forte presenza di altri inquinanti, quali i composti solforati. Vengono, in particolare, riscontrate percentuali di superamento della soglia olfattiva e, specificamente: il metilmercaptano con il 63 per cento, il tiofene con il 42 per cento, il propilmercaptano con il 74 per cento e il disolfurodipropilene con il 52 per cento;
   la nota dell'Arpa evidenzia: «ad ulteriore supporto, vi sono i dati del 2016 fino al recente periodo di ottobre. Sono evidenti concentrazioni orarie ben superiori alla soglia dei 200 microgrammi per metro cubo che hanno procurato situazioni di malessere alla popolazione raggiungendo talvolta livelli orari di alcuni migliaia di microgrammi per metro cubo: questi dati allarmanti, ma annunciati, contribuiscono a fare del Sin di Priolo una delle zone maggiormente inquinate d'Italia»;
   all'inquinamento atmosferico va infatti sommato quello del suolo, con la presenza di metalli pesanti (arsenico, cromo, mercurio con concentrazioni anche di oltre 1.000 volte il valore limite, zinco, rame, e altro): idrocarburi, benzene, IPA, diossine, tutti con concentrazioni molto al di sopra dei valori limite. L'inquinamento nella falda è caratterizzato dalla presenza di metalli pesanti: mercurio con concentrazioni anche di oltre 50 volte il valore limite, cromo, piombo, antimonio, selenio, nitriti, zinco, e altro; alifatici clorurati cancerogeni, cloro e benzeni;
   i cittadini del Sin di Priolo attendono da quasi vent'anni interventi di bonifica e di riqualificazione ambientale e, da anni, è ormai accresciuta la sensibilità della cittadinanza sul tema dei rischi sanitari e soprattutto sull'incidenza dell'inquinamento sulla salute della popolazione residente;
   l'Arpa chiede al Ministero di porre in essere ulteriori strumenti normativi per agevolare l'azione di controllo e di prevenzione e di disporre, in ambito autorizzatorio, specifiche azioni sostitutive a quelle prescrizioni i cui tempi di adeguamento non sono compatibili con le esigenze del territorio. Solo a titolo di esempio, nell'attesa che tutti i camini siano dotati di sistema Sme, che si installino gli analizzatori in continuo di idrogeno solforato nei post combustori degli impianti Claus e che venga effettuata la copertura delle vasche degli impianti di trattamento delle acque di scarico, si potrebbero prescrivere delle azioni integrative a quelle già previste nell'attuale piano di monitoraggio e controllo quali, ad esempio, un accesso diretto ai dati di processo, da parte degli organi di controllo, tramite i sistemi di automazione già presenti negli impianti –:
   se il Ministro sia a conoscenza della nota dell'Arpa Siracusa e del rapporto annuale sulla qualità dell'aria;
   se il Ministro intenda porre in essere ulteriori iniziative, anche di carattere normativo, che possano agevolare l'azione di controllo dell'Arpa;
   se il Ministro, nell'attesa di una modifica delle norme di cui al decreto legislativo n. 155 del 2010 finalizzata ad integrare le sostanze inquinanti, non ritenga di costituire un tavolo tecnico interistituzionale con la presenza dell'Istituto superiore di sanità, dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e di altri soggetti interessati.
(4-15274)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-15274
presentata da
AMODDIO Sofia

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche ambientali relative alla qualità dell'aria delle aree poste all'interno del S.I.N. di Priolo Gargallo, sulla base degli elementi acquisiti dalle competenti direzioni generali e dagli altri enti interessati, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si fa presente che, per quanto concerne il rapporto dell'Arpa Siracusa, ad oggi, questo Ministero non dispone di alcuna nota da parte della stessa, né del rapporto annuale 2015 sulla qualità dell'aria nel territorio di Siracusa. Anche l'Istituto superiore di sanità ha fatto presente di non disporre di informazioni specifiche rispetto al documento Arpa Siracusa sulla qualità dell'aria e sugli episodi di superamento della soglia olfattiva nell'area di Priolo.
  Ad ogni modo, per quanto concerne l'assenza nella normativa di settore di valori di riferimento per alcuni contaminanti di interesse igienico sanitario, si segnala che è possibile in questi casi fare riferimento ai valori individuati da agenzie internazionali quali in particolare l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), oppure ai valori di riferimento già presenti nelle normative di altri Paesi europei. In particolare, le
Air Quality Guidelines 2000 dell'OMS riportano valori guida per i disturbi olfattivi di un set di contaminanti; altri documenti tecnici elaborati da gruppi di lavoro OMS (IPCS, CONCISE) riportano valutazioni sugli aspetti odorigeni di alcune sostanze. Si segnala, in aggiunta, che molte regioni hanno elaborato linee guida regionali sullo specifico problema.
  Relativamente alla richiesta di aggiornamento della normativa nazionale in materia di qualità dell'aria, mediante l'introduzione di valori limite per alcuni inquinanti di origine industriale critici per la zona in questione, si fa presente che il decreto legislativo n. 155 del 2010 recepisce le disposizioni contenute nella normativa comunitaria. In particolare, la direttiva 2008/50/CE e la direttiva 2004/107/CE, disciplinano i valori e gli obiettivi di qualità dell'aria da raggiungere o da perseguire per gli inquinanti biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, particolato PM10, particolato PM2.5, ozono, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
  In proposito, la Commissione europea può riesaminare le disposizioni introdotte con le direttive comunitarie per taluni inquinanti tenendo conto degli sviluppi in campo scientifico e sanitario, delle esperienze maturate e delle criticità emerse dall'applicazione della normativa da parte degli Stati membri, anche al fine di vagliare la possibilità di introdurre disposizioni per nuovi inquinanti.
  Al momento, si ritiene, pertanto, opportuno proseguire ad approfondire le conoscenze scientifiche ed applicative, al fine di valutare l'eventuale previsione nella normativa nazionale di nuovi obiettivi di qualità dell'aria per inquinanti.
  Ad ogni modo, si fa presente comunque che la vigente normativa di cui alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede che le autorità competenti, e in particolare le regioni o le province autonome, possono introdurre, in termini generali attraverso le normative regionali e in relazione a ciascuno stabilimento attraverso atti autorizzativi, specifiche prescrizioni, anche più severe, concernenti i limiti di emissione o le modalità di esercizio degli impianti finalizzati a ridurre i fenomeni di inquinamento atmosferico, o prescrizioni circa l'installazione di apposite stazioni di misurazione della qualità dell'aria ambiente.
  Per quanto riguarda, invece, gli aspetti relativi alle bonifiche del suolo, si fa presente che le conferenze di servizi tenutesi fino ad oggi hanno approvato Progetti di bonifica per oltre il 13 per cento della superficie totale del S.I.N. ed è tuttora in corso l'istruttoria per un ulteriore 5 per cento, mentre per l'8 per cento il procedimento è stato ritenuto concluso. Si sottolinea, inoltre, che sono in stato avanzato di realizzazione i procedimenti di bonifica relativi alle aree dismesse destinate alla reindustrializzazione.
  Con particolare riferimento all'area portuale, si fa presente inoltre che l'accordo di programma siglato il 25 giugno 2015 ha inserito negli interventi finanziabili, il progetto di bonifica dei sedimenti della rada di Augusta nel rispetto della sentenza del TAR Catania, che prevede la rimozione dei soli sedimenti classificati come pericolosi. Le aree a mare, in particolare i tratti tra la rada di Augusta e il porto di Siracusa e tra il porto grande e il porto piccolo di Siracusa, sono state già caratterizzate.
  Riguardo ai progetti eseguiti nel S.I.N. di Priolo, si rileva, tra l'altro, che si sono conclusi i progetti di bonifica dell'area del Nuovo Impianto di trattamento delle acque di falda, inaugurato nel 2011, e della centrale termoelettrica di Augusta dell'ENEL. Inoltre, la società Syndial sta completando il progetto di bonifica dei terreni a sud del Vallone della Neve, per una superficie di circa 185 ettari, aree da destinarsi alla reindustrializzazione.
  Si segnala, altresì, che è stata approvata la legge n. 132 del 2016 relativa alla istituzione del sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati dall'ISPRA. Le funzioni di indirizzo e di coordinamento tecnico dell'ISPRA sono principalmente volte a rendere omogenee le attività del sistema nazionale nonché a disciplinare i «livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali» (LEPTA).
  Da ultimo, si fa presente che è istituito dall'articolo 20 del decreto legislativo n. 155 del 2010, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un coordinamento tra i rappresentanti di tale Ministero, del Ministero della salute, di ogni regione e provincia autonoma, dell'Unione delle province italiane (UPI) e dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e le agenzie e gli istituti tecnici con competenze in materia ambientale (ISPRA, ISS, ENEA, CNR). Nel contesto di tale Coordinamento sono individuati gli indirizzi comuni per la valutazione della qualità dell'aria anche in relazione agli strumenti di pianificazione. Tale coordinamento assicura inoltre un esame congiunto e l'elaborazione di indirizzi e linee guida in relazione ad aspetti di comune interesse inerenti la normativa in materia di emissioni in atmosfera. Al riguardo si segnala che è stata avviata l'istruttoria per l'aggiornamento dell'allegato I alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006 che fissa i valori di emissione per le sostanze inquinanti di alcune tipologie di impianti, anche non disciplinate dal decreto legislativo n. 155 del 2010.
  Alla luce delle informazioni esposte, si fa presente che questo Ministero continuerà in ogni caso a monitorare costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina, ed a tenersi informato, proseguendo la sua attività di monitoraggio, senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione sulle questioni di propria competenza.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

controllo dell'inquinamento

fonte d'informazione