ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15238

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 725 del 17/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 17/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/01/2017
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/01/2017
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/01/2017
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/01/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/01/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 23/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15238
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Martedì 17 gennaio 2017, seduta n. 725

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS e TURCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   GAIA s.p.a. è una società a capitale pubblico che dal 2005 gestisce il servizio idrico integrato di 48 comuni della Toscana settentrionale, per un totale di 2.586, chilometri quadrati, con circa 260.000 utenze. La Corte dei Conti ha rivelato le grosse difficoltà economiche della società fin dalla sua costituzione. Nel 2005 i debiti di GAIA ammontavano a 42 milioni di euro e ad oggi invece di diminuire i debiti sono saliti a 192 milioni di euro ed un ulteriore mutuo di ingenti milioni di euro è stato richiesto a Monte dei Paschi di Siena;
   GAIA vanta 464 dipendenti (un nuovo bando di concorso è stato emesso in questi giorni), i compensi totali annui dei dipendenti della società ammontano a 25 milioni di euro (tra i quali spiccano i compensi dei dirigenti), ma nonostante l'ingente numero di risorse umane a disposizione, la società affida in appalto molte attività a società esterne;
   da fonti stampa si apprende che «GAIA per lunghi anni dal 2005 al 2011 apparentemente senza accorgersene fino al 2014, ha incassato meno di quello che aveva messo a bilancio, perché gli utenti hanno consumato meno e perché la società ha fatto male i conti. E dunque non ha onorato il pagamento dei debiti nei confronti dei Comuni per le opere realizzate dagli stessi. Con il risultato che i conti sono diventati insostenibili per l'azienda pubblica la quale, per pareggiarli, ai cittadini chiede ora sostanziosi arretrati» (http://iltirreno.gelocal.it). Quindi «il problema di questo settore è che la remunerazione dell'azienda è legata al consumo dell'acqua: meno se ne consuma, meno sono le entrate, meno Gaia è in grado di sostenere le spese»;
   la strategia messa in atto dalla società per poter rientrare nei debiti è quella di aumentare a dismisura le bollette (nel comune di Massa sono triplicate in 3 anni) e di far pagare alle utenze anche le tariffe pregresse per gli anni 2005/2011 (anche a soggetti che in quel periodo non erano utenti, con la scusante che il conteggio viene effettuato sui consumi del 2012);
   in base all'associazione Altroconsumo, la regione Toscana risulta avere le bollette d'acqua più care (circa il 400 per cento in più confronto a Milano) pur essendo il terzo bacino idrico d'Italia e registrando in alcuni tratti addirittura una dispersione della rete idrica del 68 per cento;
   a seguito di tutto ciò, sono nati molti comitati cittadini «No GAIA» che hanno unito trasversalmente varie forze politiche. Sul piede di guerra anche il comitato «Acqua alla gola», con il presidente Alfonso Baldi, che dichiara «la fascia di eccedenza disposta da GAIA è di 130 mc con un costo di circa 3 euro al mc, mentre ISTAT rileva che un consumo medio di una famiglia di 3 persone sia di 170 metri, ne consegue che quasi tutti si ritrovano nella fascia di eccedenza trovandosi così a pagare di media dai 600 ai 1.300 euro annui di acqua, come rivelato anche dal movimento Cittadinanzattiva. Inoltre lasciare senza acqua chi non può pagare 1000 euro l'anno di acqua è comunque un reato contro la dignità e la civiltà»;
   a giudizio degli interroganti la normativa in materia appare carente in quanto non sono previste adeguate tutele per i cittadini meno abbienti e per assicurare loro la fruizione di un bene essenziale come l'acqua –:
   quali iniziative intendano avviare i Ministri interrogati, anche sul piano normativo, affinché, un bene primario come l'acqua, venga garantito anche ai cittadini meno abbienti. (4-15238)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

poverta'

debito

consumo delle famiglie