ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15133

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 722 del 11/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 11/01/2017
Stato iter:
31/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2017
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/03/2017

CONCLUSO IL 31/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15133
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   FANTINATI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il 21 dicembre 2016, sono arrivate a Verona le 17 opere trafugate dal Museo di Castelvecchio il 19 novembre 2015 e ritrovate in Ucraina l'11 maggio 2016;
   i quadri sono arrivati all'aeroporto Catullo direttamente da Kiev, accompagnati dal sindaco di Verona, dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, insieme alle forze dell'ordine e al conservatore della Pinacoteca del Museo;
   inquietante epilogo di una lunga e controversa trattativa col Governo ucraino per la restituzione dei dipinti, arriva ora la notizia – non smentita nella sostanza – del pagamento di un «riscatto» da parte del Governo italiano;
   notizie di stampa riferiscono di un milione di euro – Fondi dei contribuenti italiani «donati» dalla Farnesina e, a riprova, viene citata una nota del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, diramata il 20 dicembre (il giorno precedente il rientro delle tele) che ufficializza l'erogazione di un milione di euro in «aiuti umanitari» all'Ucraina volti «ad attenuare l'impatto del conflitto in corso nelle regioni orientali del Paese», finanziando la distribuzione di generi alimentari alla popolazione più vulnerabile (700 mila) e l'attività di sminamento nelle aree teatro di guerra (300 mila, destinati all'Unicef);
   questa della ritardata restituzione dei preziosi capolavori di Castelvecchio è, ad avviso dell'interrogante, una vicenda dai contorni oscuri che non ha mai trovato una giustificazione convincente;
   ora, alla luce di questi nuovi elementi, si fa più forte il sospetto che il presidente ucraino Petro Poroshenko – insignito, a giudizio dell'interrogante, senza merito, della cittadinanza onoraria dal sindaco Tosi – con i continui rinvii per la riconsegna delle tele di Castelvecchio, stesse, in realtà, trattando per avere una contropartita dal Governo italiano, in questo caso «mascherata» da aiuto umanitario –:
   se si intenda chiarire cosa è realmente avvenuto «dietro le quinte» della riconsegna dei quadri e quali siano le motivazioni che hanno provocato il grave ritardo;
   se nel versamento di un milione di euro da parte del Governo italiano, considerata anche la quasi contestualità, vi siano elementi di relazione con la restituzione di cui sopra. (4-15133)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 marzo 2017
nell'allegato B della seduta n. 771
4-15133
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — La restituzione delle opere di Castelvecchio ha avuto luogo lo scorso 21 dicembre in occasione della visita a Kiev del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Franceschini. Si è trattato dell'ultimo atto di un'operazione complessa in quanto caratterizzata da un articolato iter amministrativo-giudiziario previsto dalla normativa ucraina e condotta a buon fine anche grazie al prezioso lavoro, per parte italiana, del comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, della polizia di Stato, della procura della Repubblica di Verona e della magistratura. Sin dal momento in cui le tele sono state recuperate a seguito di una operazione congiunta di polizia italo-ucraina (era il 6 maggio dello scorso 2016), il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche per il tramite dell'ambasciata d'Italia a Kiev, è rimasto in stretto contatto con le autorità ucraine per sollecitare e favorire il tempestivo completamento delle procedure necessarie alla restituzione delle tele all'Italia.
  Anche a livello politico la questione è stata più volte sollevata presso le controparti ucraine nel corso di numerosi contatti bilaterali. Si ricorda, solo per citarne alcuni, il passo compiuto dall'allora Presidente del Consiglio Renzi presso il Presidente Poroshenko a margine del vertice NATO di Varsavia (8 luglio 2016) e quello compiuto dal sottoscritto in occasione della visita in Italia del Presidente della Commissione esteri del Parlamento ucraino, Hopko (26 maggio 2016). Vanno poi ricordati i numerosi contatti avuti dal nostro ambasciatore a Kiev tanto con i suoi interlocutori presso la Presidenza della Repubblica quanto presso la procura ucraina, incaricata di supervisionare le operazioni di restituzione.
  Nelle more del completamento della procedura necessaria al rientro delle opere in Italia, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha acconsentito a che le tele fossero temporaneamente esposte presso il museo delle belle arti «Khanenko» di Kiev nel contesto di una mostra, inaugurata lo scorso 13 giugno del presidente Poroshenko.
  Gli adempimenti necessari per la restituzione delle opere sono stati completati a novembre del 2016. La restituzione delle opere era inizialmente prevista nell'ambito di un incontro in Italia di Poroshenko con il Presidente del Consiglio, che si sarebbe dovuto svolgere a fine mese. Venuta a cadere tale ipotesi, in suo luogo è stata organizzata la visita a Kiev del Ministro Franceschini, nel corso della quale è avvenuta la definitiva restituzione delle opere di Castelvecchio al nostro Paese.
  Vorrei sottolineare come non esista alcun legame fra la restituzione delle tele e il contributo erogato dall'Italia a favore di agenzie delle Nazioni unite. Esso è stato disposto a seguito dell'Appello umanitario delle Nazioni unite per l'anno 2017, contenente richieste complessive per oltre 214 milioni di dollari. L'appello è stato lanciato il 5 dicembre 2016 e questo spiega la tempistica dell'erogazione del milione di euro. Inoltre, come reso noto dalla nota del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale citata dall'interrogante, tale contributo prevede un trasferimento di fondi non al Governo ucraino ma al programma alimentare mondiale (700.000 euro) ed all'UNICEF (300.000 euro). Sono dunque queste due agenzie dell'ONU i destinatari di questi fondi, nonché i responsabili della loro gestione, che viene effettuata secondo standard e parametri propri del sistema onusiano.
  In particolare, il finanziamento al programma alimentare Mondiale è stato rivolto alla distribuzione di razioni alimentari ed aiuti alle categorie più vulnerabili della popolazione civile residente nelle regioni orientali del Paese, al fine di attenuare l'impatto umanitario del conflitto in corso. Il contributo all'UNICEF è stato concesso per la realizzazione di un progetto nel settore dello sminamento umanitario, finalizzato all'organizzazione di corsi di educazione al rischio a favore dei bambini in età scolare e prescolare residenti nelle aree in cui sono presenti mine, residuati bellici esplosivi e ordigni esplosivi improvvisati.
  Si ricorda infine che, sin dall'inizio della crisi umanitaria in Ucraina – e quindi ben prima dell'erogazione di questo contributo di un milione di euro – la cooperazione italiana è intervenuta con iniziative volte ad alleviare le sofferenze della popolazione civile e la cui realizzazione è stata affidata alla Croce rossa nazionale ucraina (2014), all'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (2015) e all'organizzazione mondiale della sanità (ottobre 2016).
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleVincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

capo di Stato

aeroporto