ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15114

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 722 del 11/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: PINI GIANLUCA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 11/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/01/2017
Stato iter:
19/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017

CONCLUSO IL 19/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15114
presentato da
PINI Gianluca
testo di
Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   GIANLUCA PINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi mesi, a Modena e provincia, vi è stato un incremento dell'attività predatoria che ha creato un clima di allarmismo e tensione, soprattutto nelle fasce di popolazione più deboli ed esposte come a esempio gli anziani;
   numerose sono state le iniziative, sia di privati che di associazioni, per stigmatizzare questo pericoloso trend negativo come serate informative, fiaccolate, raccolte di firme che, in particolare nei mesi di novembre e dicembre 2016, hanno occupato gran parte della cronaca dei mass media locali;
   anche a causai delle circostanze sopra generalizzate, nella consueta classifica annuale del Sole 24 ore del 12 dicembre 2016, Modena si è piazzata all'83o posto su 110 città italiane, mentre in una recente ricerca della locale ConfCommercio, è emerso che sono sempre meno numerose le persone che denunciano i reati di cui sono vittime;
   i sindacati della polizia di Stato hanno puntato il dito contro la mancanza di uomini e di mezzi a più riprese, sia per la Questura di Modena che per i Commissariati di P.S. di Carpi, Sassuolo e Mirandola;
   in risposta a ciò, il capo della polizia, prefetto Gabrielli, durante la sua visita a Modena nel novembre 2016 ha minimizzato i problemi, affermando che non vi è nessuna emergenza e che l'organico è leggermente superiore a quello previsto dalla pianta organica;
   in contraddizione con il capo della polizia, il questore di Modena Paolo Fassari, in un'intervista pubblicata il 14 dicembre 2016 dalla Gazzetta di Modena, ha affermato che sarebbero necessari 10 agenti supplementari per avere una volante in più in città, la quale però «non smuoverà il problema» (dei furti n.d.r.), e che «le volanti sono in coda fra un sopralluogo di furto e un altro», ammettendo quindi esplicitamente che esiste un problema di sicurezza, oltre ad una carenza d'organico;
   nella stessa intervista, il questore di Modena ha affermato che alcuni reati sono «scippetti o rapinette», sminuendo gravemente il problema e offendendo platealmente ed inutilmente le vittime di tali reati;
   in un incontro in questura con un nutrito gruppo di liceali a proposito di mafie, il questore di Modena, rispondendo alla domanda «I modenesi non erano abituati al radicamento della criminalità organizzata ?» ha affermato, come riportato dalla Gazzetta di Modena del 14 dicembre 2016, che «se ne faranno una ragione» rivolto agli stessi ragazzi che ascoltavano;
   da un articolo della Gazzetta di Modena del 17 dicembre 2016, si è appreso che il sindacato della polizia di Stato Siulp e il sindacato della polizia municipale Sulpl hanno criticato la decisione del questore di Modena di vietare i servizi congiunti già programmati a Sassuolo e a Carpi, nonostante gli ottimi risultati conseguiti negli anni in tema di polizia giudiziaria e ordine e sicurezza pubblica –:
   quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di garantire le adeguate risorse di uomini e di mezzi per combattere nel modenese la dilagante piaga dei reati predatori e contrastare efficacemente il radicamento delle mafie;
   quali iniziative il Governo ritenga opportuno adottare nei confronti del questore di Modena, Paolo Fassari, in relazione alle dichiarazioni pubbliche relative alla necessità di agenti supplementari, che contraddicono quelle del capo della polizia Prefetto Gabrieli per il quale non se ne vedrebbe la necessità e in relazione a quelle che per l'interrogante costituiscono affermazioni gravi ed offensive, sia nei confronti delle vittime dei reati, sia per quanto concerne il radicamento della criminalità organizzata;
   quali iniziative il Governo intenda altresì adottare sempre nei confronti del questore di Modena, in ragione delle sue dichiarazioni che lo porrebbero, per l'interrogante, in apparente contrasto con lo stesso Ministro interrogato, che nel corso della più recente riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, ha enfatizzato l'importanza del coinvolgimento pieno degli amministratori locali e dei corpi di polizia municipale nella prevenzione del terrorismo. (4-15114)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 settembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 853
4-15114
presentata da
PINI Gianluca

  Risposta. — Con riferimento ai temi trattati nell'interrogazione in esame, si premette che la prefettura di Modena ha messo in atto numerose iniziative in tema di sicurezza e prevenzione dei reati, che sono state condivise anche in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Tra queste si segnala in particolare il rinnovo, in data 29 luglio 2016, del Patto per Modena Sicura, avente durata triennale, che prevede, tra gli impegni salienti: il contrasto dei reati predatori, il potenziamento del monitoraggio delle principali forme di illegalità, un maggior impulso alla polizia di prossimità, un sistema di interscambio informativo a supporto del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e l'implementazione dei sistemi di controllo tecnologico del territorio.
  In attuazione del patto, si sta operando costantemente per la razionalizzazione dei servizi e delle risorse disponibili, per il rafforzamento del regime di interazione e cooperazione tra le diverse componenti, statali e locali, deputate alla tutela della sicurezza e, inoltre, per lo sviluppo di strategie di prossimità, sussidiarietà e complementarietà nel quadro della «sicurezza partecipata» che, proprio a Modena, nel 1998, trovò la prima applicazione a livello nazionale.
  In tal senso, in seno al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, sono stati favorevolmente valutati – sia per Modena sia per le altre amministrazioni comunali – l'impiego del volontariato in ausilio alla polizia locale e forme di «controllo di vicinato» che si svolgono in un quadro di legalità e costruttiva collaborazione con le forze di polizia.
  Si sta, inoltre, procedendo all'attualizzazione e alla rivitalizzazione del protocollo «Mille occhi sulla città», siglato nel 2012, che prevede il coinvolgimento delle componenti non istituzionali della vigilanza a sussidio dell'attività delle forze di polizia. Il documento, siglato a suo tempo nella città di Modena, verrà aperto all'adesione degli altri comuni della provincia.
  Anche l'installazione di sistemi di videosorveglianza rientra fra le risposte delle Amministrazioni comunali all'esigenza di maggior controllo e il citato comitato provinciale ha proceduto al tempestivo esame dei progetti presentati e alla loro approvazione.
  Un cenno particolare merita l'adozione nella città di Modena, fra le prime in Italia, del «Sistema centralizzato nazionale controllo targhe e transiti», collegato con il sistema di videosorveglianza cittadino, ora in fase di implementazione e di imminente applicazione.
  Sul fronte del contrasto del terrorismo, è stato istituito un tavolo tecnico permanente presso la questura, con la partecipazione di tutte le forze di polizia, insieme alle polizie municipali. Tale modulo cooperativo è stato sperimentato favorevolmente durante le iniziative promosse per le festività di fine anno ed è poi stato replicato ed esteso ad altre situazioni di interesse.
  Anche sul tema del contrasto all'immigrazione clandestina, con riferimento agli indirizzi del Ministro dell'interno e alle direttive impartite dal capo della Polizia, si è dato corso con buoni risultati a un programma d'azione col concorso delle forze di polizia, in stretta relazione con le polizie municipali.
  Rimanendo in tema di interazione tra le forze di polizia e le polizie municipali, sono state gettate le basi per un rafforzamento di sempre più costruttive relazioni ed efficaci modalità di cooperazione, compresa l'effettuazione di operazioni di prevenzione e contrasto congiunte in specifiche aree cittadine, individuate sulla base di priorità condivise nel comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  L'attenzione e l'impegno delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia sono al massimo livello anche per quanto riguarda il contrasto della criminalità organizzata. In questo specifico ambito, per quanto riguarda le azioni di carattere amministrativo, la Prefettura attua mirati controlli nel campo degli accertamenti antimafia, anche attraverso l'attuazione del sistema delle cosiddette
white list.
  L'efficacia delle predette iniziative è confermata dai dati relativi all'andamento della delittuosità a Modena e provincia. Nel confronto tra l'anno 2015 e il 2016, infatti, si è registrata una significativa diminuzione dei delitti censiti, con una flessione dell'8,3 per cento in ambito provinciale e dell'8,7 per cento nel capoluogo.
  Con particolare riferimento ai reati a carattere predatorio, nello stesso periodo, in ambito provinciale, il numero delle rapine è calato del 9 per cento, mentre quello dei furti è calato del 5,7 per cento. Indicatori statistici sostanzialmente analoghi si sono registrati per il capoluogo.
  Per quanto riguarda le dichiarazioni pubbliche relative all'organico della Questura, che gli organi di stampa hanno attribuito al questore di Modena, si precisa che sono state ufficialmente smentite con appositi comunicati stampa, diffusi il 17 e il 21 dicembre 2016. Al riguardo, sono state fornite le seguenti precisazioni.
  Il 13 dicembre 2016, presso la questura di Modena, si è svolto il convegno
Malavita organizzata al Nord e in Emilia. Specificità e caratteristiche, organizzato dal sindacato Silp Cgil. In un clima di assoluta cordialità e condivisione, si è affrontato il tema della sicurezza sul territorio e del fondamentale contributo dei cittadini quali attori compartecipi.
  A margine del convegno, il questore di Modena ha risposto alla domanda di un giornalista in merito al potenziamento dell'organico per combattere i reati predatori, dichiarando:
«Dobbiamo però renderci conto che anche quando in una città come questa fosse possibile porre in campo una volante in più, che tradotto in termini numerici sono dieci uomini in più, difficilmente reati come il furto in appartamento avrebbero una reale flessione se non in presenza di una sicurezza partecipata che veda l'intervento di tutte le componenti».
  Tale dichiarazione si riallacciava a incontri avuti con i comitati di cittadini, che avevano già manifestato l'intenzione di riappropriarsi del territorio e collaborare con le forze di polizia.
  Nei giorni seguenti, tuttavia, gli organi di stampa hanno estrapolato solo alcuni passaggi della sua risposta, stravolgendone il senso, ed aggiunto frasi mai pronunciate dal questore.
  Nei predetti comunicati, è stato precisato, inoltre, che i rapporti tra Polizia di Stato e polizia locale sono improntati alla massima collaborazione, nel rispetto delle reciproche competenze.
  In ordine alla situazione effettiva degli organici delle forze di polizia, si informa che nella provincia di Modena sono impiegate 1.297 unità: 515 della polizia di Stato, 526 dell'Arma dei carabinieri e 256 della Guardia di finanza. Ciò a fronte di una previsione tabellare di 1.457 unità, con carenze che risultano sostanzialmente in linea con le medie nazionali.
  Comunque, tali carenze non riguardano la questura e i commissariati dipendenti, dove si registra una situazione particolarmente favorevole rispetto alla carenza media del comparto di riferimento (+1,1 per cento rispetto a -14,5 per cento).
  In merito alle dotazioni strumentali, nell'ambito di un contratto appena concluso, sono stati assegnati 56
personal computer alla questura e altri 35 ai commissariati di Carpi, Mirandola e Sassuolo. Inoltre, 11 computer e 2 scanner sono stati destinati all'ufficio denunce della questura, mentre altri 3 computer sono stati assegnati ai commissariati dipendenti.
  Per quanto attiene alla dotazione veicolare, la questura di Modena e i commissariati dipendenti dispongono attualmente di un adeguato numero di automezzi e cioè:

   22 autovetture allestite per il controllo del territorio, in linea con la dotazione prevista dal decreto del Capo della Polizia del 30 settembre 2002;

   14 autovetture in colore di istituto, a fronte delle 18 spettanti secondo il predetto decreto;

   32 autovetture in colore di serie a fronte delle 21 spettanti.

  In occasione dell'immissione in servizio, nel corso del corrente anno, di un congruo numero di ulteriori vetture, approvvigionate con fondi della programmazione finanziaria 2016 e 2017, sarà esaminata la possibilità di assegnare alla questura di Modena ulteriori di mezzi preposti al controllo del territorio, tenendo conto delle esigenze operative di tutti gli uffici e reparti dislocati sul territorio nazionale.
  Infine, per quanto riguarda l'equipaggiamento delle forze di polizia, si precisa che non risultano particolari carenze e che eventuali situazioni di criticità potranno essere evidenziate attraverso le consuete procedure di richiesta materiali.

Il Viceministro dell'interno: Filippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

questore

polizia locale

sindacato