ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 714 del 14/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 14/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15002
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 14 dicembre 2016, seduta n. 714

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   in data 29 aprile 2016, quasi alla scadenza del termine fissato per la vendita delle «banche ponte» Nuova Cassa di risparmio di Ferrara, Nuova banca Marche, Nuova Cassa di risparmio della provincia di Chieti, Nuova banca dell'Etruria e del Lazio, fissato al 30 aprile 2016, la Commissione europea ha rilasciato un comunicato stampa rendendo noto che era stata approvata la proroga di tale termine;
   dal comunicato si evince che – come già avvenuto per il primo termine – la nuova data era mantenuta confidenziale «al fine di proteggere l'efficacia del processo di vendita», che le versioni «non confidenziali» di tali accordi saranno «rese note una volta che saranno state risolte le questioni di riservatezza», e che per ottenere la proroga del termine, l'Italia ha assunto «impegni aggiuntivi al fine di limitare distorsioni nella concorrenza e al fine di assicurare che nessun nuovo aiuto di Stato sarà [in futuro] fornito alle Banche Ponte»;
   i termini della questione, pur avendo una obiettiva rilevanza in termini di interesse pubblico e di potenziali ricadute sul futuro degli investitori privati e dei risparmiatori, rimangono, di fatto, ignoti non solo ai cittadini ma anche al Parlamento;
   in tutta la vicenda non sono mai state chiarite quali siano le conseguenze che si produrrebbero per i cosiddetti istituti «ponte», figura giuridica del tutto innovativa nel nostro ordinamento, e per i loro clienti nell'ipotesi di una mancata vendita entro l'ignoto termine di scadenza fissato dalla Commissione europea;
   rimangono ignoti anche gli «impegni aggiuntivi» presi dall'Italia per ottenere la dilazione del termine;
   dalla lettura del comunicato sembra che ci siano «versioni confidenziali» degli accordi che non saranno mai rese note e «versioni non confidenziali» che, invece, potranno essere rese note «una volta risolte le problematiche di riservatezza»;
   nel corso della primavera-estate del 2016, si è appreso dagli organi di stampa che sono state avanzate manifestazioni di interesse all'acquisto di tutte o alcune delle banche da fondi privati americani per un prezzo, sembra di circa quattrocento milioni di euro, molto inferiore rispetto ai circa 1,6 miliardi di euro sostenuti dal sistema bancario italiano per supportare l'operazione bridge bank;
   con l'approssimarsi del 30 settembre 2016, che si è appreso essere il nuovo termine per la vendita degli istituti, la stampa italiana ed internazionale ha parlato del probabile interesse di banche italiane all'acquisto, senza che siano, tuttavia, state formalizzate (a quanto è dato sapere) offerte vincolanti o, per lo meno, strutturate;
   dopo la scadenza del 30 settembre gli organi di stampa hanno parlato della concessione da parte della Commissione europea di una sorta di proroga tacita del termine finale per la vendita, proroga tacita la cui scadenza è ignota, fatto che consentirebbe alla Commissione di farne valere la scadenza in qualsiasi momento;
   tale situazione genera una incertezza che, ad avviso dell'interrogante, oltre ad evidenziare la consueta opacità dei rapporti tra Governi nazionali, Commissione europea ed istituzioni finanziarie, non pare favorire la positiva conclusione della vicenda, e ciò in un periodo in cui il sistema bancario italiano è investito da una crisi strutturale e sostanziale senza precedenti;
   il presidente della Associazione di fondazioni e casse di risparmio si è recentemente espresso contro la «rigida apposizione di termini per la vendita delle banche, maldestramente voluta dalla commissione UE» –:
   chi abbia negoziato gli accordi per le proroghe dei termini di vendita, se sarà reso noto il loro contenuto, e quali siano gli impegni aggiuntivi presi dall'Italia per ottenere la dilazione;
   se siano state adottate cautele affinché il prezzo di vendita degli istituti abbia attinenza con il reale valore dei medesimi, e se siano state previste procedure di informazione al mercato che soddisfino i necessari criteri di trasparenza;
   quali saranno le conseguenze per gli istituti in questione laddove il termine dovesse scadere, senza che ne sia stata perfezionata la vendita;
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare affinché siano salvaguardati e tutelati, da un lato, i livelli di occupazione negli istituti coinvolti e, dall'altro, la clientela.   (4-15002)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

restrizione alla concorrenza

accordo commerciale

governo