ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14983

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 713 del 13/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 13/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/12/2016
Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14983
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 13 dicembre 2016, seduta n. 713

   ZACCAGNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il fenomeno geotermico, specie nel circondario del Monte Amiata, è stato oggetto di ampi dibattiti e proteste da parte dei comitati locali;
   sulla vicenda, è da tenere in considerazione l'intervenuto del tribunale di Grosseto, che in data 13 ottobre 2016, respingeva la denuncia dell'Enel contro chi sosteneva «che le centrali geotermiche fossero fonte d'inquinamento e determinassero la presenza di arsenico nell'acqua potabile e che lo sviluppo geotermico promosso da Enel fosse causa di morte, degrado ambientale e sottosviluppo» e, in più, con la sentenza n. 718, condannava l'Enel alle spese;
    anche il tribunale di Siena ha accolto le ragioni dei cittadini e condannato l'Enel a risarcire i danni, pagare le spese legali e del Consulente tecnico d'ufficio, dalla cui perizia viene accertato che l'Enel ha costantemente e continuativamente superato i limiti previsti per le emissioni di acido solfidrico, come pure aveva già rilevato l'Arpat;
   l'accertato superamento dei limiti delle emissioni di acido solfidrico H2s, è la ragione della condanna, ma la sentenza si esprime anche su altri elementi: non è necessario che le emissioni provochino un danno biologico o una patologia, come indicato dalla Corte di cassazione (v. Cass. n. 7875 del 2009; Cass. n. 26899 del 2014) che «ha affermato, nell'ambito della tutela del domicilio e della famiglia, che pur quando non risulti integrato un danno biologico, la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all'interno della propria casa di abitazione e del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane sono pregiudizi apprezzabili in termini di danno non patrimoniale. A ciò deve aggiungersi che il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare è uno dei diritti protetti dalla Convenzione europea dei diritti umani (articolo 8). La Corte di Strasburgo ha fatto più volte applicazione di tale principio, anche a fondamento della tutela alla vivibilità dell'abitazione e alla qualità della vita all'interno di essa, riconoscendo alle parti assoggettate ad immissioni intollerabili un consistente risarcimento del danno morale»;
   gli incentivi statali alle centrali geotermiche vengono ripartiti in: a) certificati verdi per le centrali costruite fino al 2012; b) tariffe incentivanti definite dal decreto ministeriale del 6 luglio 2012 per le nuove centrali. Il loro valore viene definito di anno in anno secondo parametri che fanno riferimento al prezzo medio di cessione dell'energia elettrica. Per le centrali dell'Amiata, a quanto risulta all'interrogante l'Enel ha incassato come incentivi statali più di 46,5 milioni di euro nel 2013, circa 64,4 milioni di euro per il 2014 e 80,8 milioni di euro nel 2015. Si specifica altresì che il costo degli incentivi rappresenta circa 24 per cento delle tariffe elettriche pagate in bolletta dalle famiglie italiane –:
   se i Ministri interrogati non ritengano di dover assumere iniziative per quanto di competenza, per pervenire a un sistema di riduzione delle fonti d'inquinamento prodotte dalle centrali geotermiche dell'Enel sul monte Amiata;
   se non ritengano necessario assumere iniziative per eliminare gli incentivi che tengono in vita economicamente queste tipologie di impianti, in riferimento alle sentenze della magistratura che li dichiarano non ecocompatibili e anzi fonte certa d'inquinamento;
   se non ritengano necessario assumere iniziative per stanziare risorse certe per riparare i danni sanitari e ambientali causati dalle centrali geotermiche, come la presenza di arsenico nell'acqua potabile, causa di morte, degrado ambientale e sottosviluppo, oltre al superamento dei limiti previsti per le emissioni di acido solfidrico, rilevato da Arpat, e quindi definitivamente appurato;
   se non ritengano di dover elaborare una contabilità energetica complessiva delle fonti rinnovabili, avvalendosi anche del supporto di Enea, in modo da individuare una scala di riferimento in base alla quale indirizzare opportunamente gli incentivi statali alle fonti veramente ecocompatibili in tutto il loro ciclo di vita.
(4-14983)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 novembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 894
4-14983
presentata da
ZACCAGNINI Adriano

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche evidenziate nell'interrogazione in oggetto, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che secondo quanto previsto dal decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, le funzioni amministrative riguardanti le risorse geotermiche sono svolte dalle regioni o da enti da esse delegati, nel cui territorio sono rinvenute.
  Le funzioni amministrative sono seguite a livello statale solo nel caso di risorse geotermiche rinvenute nel mare territoriale e nella piattaforma continentale nazionale e nel caso di impianti pilota (si tratta di un numero limitato di impianti con totale reimmissione del fluido geotermico nelle formazioni di provenienza e comunque con emissioni nulle).
  Gli impianti richiamati nell'interrogazione in oggetto sono situati nell'area geotermica del Monte Amiata in Toscana e, pertanto, la regione, con deliberazione della Giunta, 22 marzo 2010, n. 344, ha stabilito i «Criteri direttivi per il contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche» che devono essere rispettati ai fini del rilascio delle autorizzazioni nell'ambito delle procedure di Via a livello regionale.
  I valori di riferimento della normativa regionale interessano le emissioni di idrogeno solforato, mercurio, arsenico (As), boro (B), ammoniaca (NH3) e antimonio (Sb).
  Ciò premesso, più in generale, al fine di garantire un'armonizzazione della normativa di settore a livello locale, il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha pubblicato in data 21 ottobre 2016 le «Linee guida per l'utilizzazione della risorsa geotermica a media e alta entalpia» che delineano gli indirizzi tecnici specifici per l'utilizzo in sicurezza della risorsa geotermica a media ed alta entalpia da serbatoi idrotermali.
  Con riferimento al sistema di incentivazione, con il decreto ministeriale 23 giugno 2016 è stato disciplinato, per lo scorso anno, il supporto alla produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse da quella solare fotovoltaica. Per la geotermia è previsto un contingente di 30 MW gestito attraverso i «registri» e un contingente di 20 megawatt accessibile con la procedura di «asta».
  Al riguardo, si segnala che, fermi restando i limiti di emissione imposti dalla normativa regionale e nazionale, il provvedimento premia le tecnologie con emissioni nulle ovvero in grado di abbattere almeno il 95 per cento del livello di idrogeno solforato e di mercurio.
  Per quanto riguarda l'elaborazione di una pianificazione a livello nazionale delle fonti rinnovabili, si rappresenta che l'Italia, entro il 2018 dovrà presentare alla Commissione europea il «piano nazionale per il clima e l'energia» per il raggiungimento degli obiettivi ambientali al 2030, che includono, tra gli altri, il 27 per cento di energie rinnovabili sui consumi finali di energia a livello europeo.
  Si riportano, inoltre, i dati forniti da Arpa Toscana.
  Per quanto riguarda il controllo alle emissioni delle centrali geotermiche presenti nel territorio del monte Amiata, si distinguono due zone geotermiche, zona Amiata versante grossetano (Loc. Bagnore) e zona Amiata versante senese (Piancastagnaio).
  Nella zona amiatina versante grossetano, sono presenti tre centrali geotermoelettriche (Bagnore 3, Bagnore 4 gruppo 1 e Bagnore 4 gruppo 2), per un totale di 60 MWe di potenza lorda nominale prodotta.
  I controlli alle emissioni svolti negli ultimi due anni (2015 e 2016) hanno registrato, nel mese di giugno 2015, un superamento dei valori limite di emissione in uscita AMIS (Abbattitore Mercurio Idrogeno Solforato) per il parametro «anidride solforosa SO2».
  Nella zona amiatina versante senese (Piancastagnaio), sono presenti tre centrali geotermoelettriche (PC3, PC4, PC5) per una potenza complessiva prodotta, anche qui, di 60 MWe. Per queste centrali, negli ultimi due anni non sono stati registrati superamenti dei valori limite.
  Con riferimento al controllo della qualità dell'aria nelle aree geotermiche del Monte Amiata, tutte le suddette aree sono monitorate, per l'H2S, da una rete fissa di stazioni di monitoraggio in continuo, di proprietà di Enel GP che ne effettua anche la gestione. I dati sono trasmessi regolarmente ad Arpat che ne valuta la congruità.
  In particolare, in zona Amiata grossetana, sono attive quattro centraline di Enel GP e, in questo momento, è presente anche una centralina mobile di Arpat, localizzata in località Bagnoli ad Arcidosso; in zona Amiata senese, sono presenti due centraline ENEL GP localizzate a ridosso dell'abitato di Piancastagnaio.
  Si precisa che Arpat dispone di una seconda stazione mobile che è utilizzata per campagne brevi di verifica dell'accuratezza dei dati ENEL GP; le centraline Arpat monitorano altresì la concentrazione di mercurio gassoso in aria.
  Si informa, inoltre, che alcune centraline ENEL GP monitorano anche il Radon e una centralina, installata in località Marigar, monitora il PM10, Arsenico, Mercurio, Boro, Antimonio e Ammoniaca.
  I dati fino ad oggi registrati, per tutti i parametri sopra citati, non hanno evidenziato alcun superamento dei valori limite di cautela sanitaria di cui alle specifiche linee guida della
World health organization (WHO).
  Invece, sono stati registrati superamenti, soprattutto nella zona di Piancastagnaio, del valore della soglia di percezione olfattiva di 7 µg/m3 con possibile disturbo olfattivo delle persone esposte.
  Per questo parametro non sono previsti, dalle normative nazionali e regionali, valori limite da rispettare; si precisa che il valore limite di cautela sanitaria, come esposizione acuta, per l'H2S, è di 150 µg/m3 come media delle 24 ore, come esposizione a breve durata su 14 giorni è di 100 µg/m3, come esposizione a lunga durata su 90 giorni è di 20 µg/m3.
  Si precisa, inoltre, che a partire dal mese di settembre 2016 sono emessi, con aggiornamento mensile, bollettini con le elaborazioni dei dati di qualità dell'aria, per il parametro H2S, riguardanti le due aree geotermiche dal Monte Amiata; nei succitati bollettini sono riportati i valori di H2S di esposizione acuta a 24 ore e le percentuali di ore nelle quali si è avuto il superamento delle soglie di percezione olfattiva (
http: /www.arpat.toscana.it/datiemappe/bollettini/bollettino-della-qualita-dellaria-nella-zona-geotermica-del-monte-amiata/archivio-bollettini/bollettino-della-qualita-dellaria-nella-zona-geotermica-del-monte-amiata).
  Per quanto riguarda la presenza di arsenico nelle acque, si comunica che a partire dal 2002, Arpat effettua il monitoraggio di 10 sorgenti (5 nella zona versante grossetano e 5 nella zona versante senese), per la determinazione dei seguenti parametri: arsenico, boro, cloruri, Solfati, pH e conducibilità. Ogni anno i dati sono raccolti ed elaborati, da Arpat, ai fini di stimare un valore di tendenza circa situazioni di stazionarietà, incremento o decremento.
  I dati del 2015, in sintesi, dimostrano una tendenza alla stazionarietà del Boro, Ph e Conducibilità, mentre, per l'arsenico risulta, negli ultimi due anni (2014 e 2015) una tendenza al decremento in alcune sorgenti e una tendenza alla stazionarietà in altre. Risulta, invece, una generale tendenza all'incremento, sebbene di poca entità, per il parametro «Cloruri».
  Inoltre, viene svolto un monitoraggio da parte di Enel GP di acque superficiali, sotterranee e piezometriche, presso altre stazioni del Monte Amiata, ad integrare il monitoraggio delle sorgenti effettuato da Arpat; anche in questo caso ENEL GP trasmette i dati ad Arpat che ne verifica la congruità; per l'arsenico i risultati sono in linea con i dati del monitoraggio Arpat.
  Si comunica, infine, che i risultati riepilogati riguardanti le emissioni, la qualità dell'aria (immissioni) e la risorsa idrica, sono dettagliati in documenti pubblicati da Arpat nel proprio sito
web e accessibili a tutti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

degradazione dell'ambiente

lotta contro l'inquinamento

indennizzo