ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14950

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 712 del 12/12/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/09953
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2016
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/12/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14950
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Lunedì 12 dicembre 2016, seduta n. 712

   CIPRINI, TRIPIEDI, CHIMIENTI, COMINARDI, DALL'OSSO e LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Cementir – Sacci (multinazionale italiana che opera nel settore del cemento, attraverso la produzione e la distribuzione di cemento grigio e bianco, calcestruzzo, inerti e manufatti) ha deciso di avviare le procedure di licenziamento collettivo dichiarando in esubero complessivamente 260 lavoratori; in particolare, l'azienda relativamente al sito di Spoleto (Perugia) ha annunciato l'esubero di 21 lavoratori di cui 8 adibiti alle lavorazioni presso la cava in concessione di Spoleto;
   più analiticamente Cementir Italia ha previsto 106 licenziamenti in tutta Italia: 96 operai e 10 quadri e impiegati, distribuiti negli stabilimenti di Taranto, 47 ad Arquata Scrivia, 25 in provincia di Alessandria, 21 a Spoleto – Perugia, 10 a Maddaloni (Caserta), 2 nel centro di distribuzione di Civitavecchia, e 1 nella sede di Roma;
   i lavoratori e i sindacati hanno risposto all'annuncio dei licenziamenti con alcuni scioperi e mobilitazioni chiedendo l'intervento delle istituzioni locali e dei Ministeri interessati al fine di avviare un tavolo istituzionale che affronti la grave emergenza occupazionale nei siti interessati;
   secondo l'ipotesi avanzata da alcuni rappresentanti sindacali, la scelta di porre in essere la mobilità dei lavoratori sarebbe legata piuttosto ad esternalizzare i processi produttivi, riducendo i costi fissi a partire da quello del lavoro;
   gli interroganti evidenzino che proprio presso il sito di Spoleto appaiono difficilmente giustificabili gli esuberi dichiarati posto che, spesso, dipendenti sono chiamati a svolgere ore di straordinario e in alcuni giorni doppi turni; inoltre dei 21 dipendenti coinvolti nella procedura di esubero presso il sito di Spoleto, 3 o 4 lavoratori sarebbero vicini al pensionamento e gli altri potrebbero essere ricollocati o riassorbiti dall'azienda che ha in concessione la gestione della cava ed è attiva –:
   quale sia l'esito delle iniziative finora adottate al fine di superare la crisi occupazionale in atto nel gruppo Cementir Sacci e quali ulteriori iniziative si intendano intraprendere per favorire un piano di rilancio che preveda – anche con l'apertura di un tavolo di confronto con l'azienda e con il coinvolgimento delle istituzioni regionali e locali – il riassorbimento e/o ricollocamento dei lavoratori, delle aree interessate e che tenga conto della situazione concreta e del riscontro delle reali motivazioni poste a base degli esuberi in ciascun sito produttivo del gruppo. (4-14950)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-14950
presentata da
CIPRINI Tiziana

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in esame, con la quale si richiedono chiarimenti sulle vicende occupazionali e produttive delle società Cementir Sacci Srl e Cementir Italia Spa, si rappresenta quanto segue.
  L'11 ottobre 2016, la società Cementir Sacci Srl ha avviato una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di complessive 83 unità lavorative operanti presso la sede legale di Roma, i siti produttivi di Greve in Chianti (FI), Cagnano Amiterno (AQ), Tavernola Bergamasca (BG), nonché preso gli impianti di calcestruzzo di San Giovanni Taetino (CH), Scerne di Pineto (TE) e Roma Casilino.
  La società Cementir Sacci Srl ha reso noto che la procedura di riduzione di personale trova fondamento nella crisi che, negli ultimi anni, ha colpito duramente il settore dell'edilizia causando una significativa contrazione della domanda di materiali da costruzione e, quindi, anche di cemento. In tale contesto, la Cementir Sacci ha dovuto ridurre la produzione, adeguando e razionalizzando progressivamente l'apparato organizzativo, amministrativo e industriale ai mutati volumi di vendita. L'organizzazione industriale ha subito, pertanto, una significativa ristrutturazione con la chiusura di due dei cinque stabilimenti di produzione di cemento e la cessazione della produzione della quasi totalità degli impianti di calcestruzzo.
  Allo stato attuale, la cosiddetta fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo si è conclusa con un mancato accordo, conseguentemente gli uffici del Ministero del lavoro, hanno convocato per il 19 dicembre le parti sociali per iniziare l'espletamento della cosiddetta fase amministrativa.
  Con riguardo, invece, alla società Cementir Italia Spa, si ricorda che la medesima società il 12 settembre 2016 ha attivato una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 106 unità lavorative occupate presso: la sede di Roma, il centro di distribuzione di Civitavecchia (RM) nonché presso gli stabilimenti produttivi di Arquata Scrivia (AL), Maddaloni (CE), Spoleto (PO) e Taranto.
  Analogamente alla situazione della Cementir Sacci Srl, anche per la Cementir Italia Spa le motivazioni che hanno determinato la necessità di ricorrere alla procedura di riduzione di personale, sono ascrivibili alla crisi, poc'anzi citata, del settore dell'edilizia.
  Con particolare riferimento allo stabilimento di Spoleto (PG), la Cementir Italia Spa ha comunicato la decisione di esternalizzare le attività relative alla conduzione, gestione, controllo e sorveglianza della cava di calcare limitrofa allo stabilimento.
  Per quanto riguarda la procedura di licenziamento collettivo si rappresenta che tanto la cosiddetta fase sindacale che quella cosiddetta amministrativa si sono concluse con un verbale di mancato accordo. Durante gli incontri svoltisi la società Cementir Italia ha dichiarato di essere disponibile, limitatamente al sito di Taranto, a far ricorso alla CIGS per le aree industriali di crisi complessa prevista dall'articolo 44, comma 11-
bis, del decreto legislativo n. 148 del 2015. Al riguardo, lo scorso 1o dicembre si è svolto un primo incontro presso la regione Puglia – a cui ne farà seguito un altro a breve – al fine di definire un piano che preveda appositi percorsi di politiche attive del lavoro concordati con la regione e finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori. Il Ministero del lavoro si impegna, sin da ora, a riconvocare tempestivamente le parti una volta definito l'accordo in sede regionale.
  Per quanto riguarda, invece, gli esuberi previsti negli altri siti, la società ha precisato che:
   per il sito di Spoleto (PG), rispetto alle iniziali 21 unità dichiarate eccedenti, sussiste la possibilità di riassorbirne 5 all'interno del gruppo e di ricollocarne 8 in società esterne:
   per il sito di Arquata Scrivia (AL), rispetto alle 25 eccedenze dichiarate, sussiste la possibilità di riassorbirne 10 all'interno del gruppo e di ricollocarne 13 in società esterne;
   per il sito di Maddaloni (CE), rispetto alle 10 eccedenze dichiarate, sussiste la possibilità di ricollocarne 7 in società esterne;
   per la sede di Roma e il centro di distribuzione di Civitavecchia le eccedenze rimangono quantificate in 3 unità lavorative.

  Nel confermare, pertanto, la massima attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in ordine vicenda in parola, si assicura che gli uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali continueranno a monitorarne gli ulteriori sviluppi al fine di valutare – qualora richiesto – ogni possibile soluzione volta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche socialiMassimo Cassano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica occupazionale

soppressione di posti di lavoro

ore straordinarie