ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14938

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 06/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14938
presentato da
BUSTO Mirko
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la raffineria dell'Eni più grande d'Europa, a Sannazzaro (Pavia), copre un'area di 320 ettari a circa un chilometro dal centro abitato. La stessa è stata oggetto dell'attenzione degli interroganti, tramite atti di sindacato ispettivo quale l'interrogazione n. 4-10945 a prima firma Zolezzi, a fronte del rischio ambientale di tali impianti che si vanno ad inserire in un contesto della Pianura Padana, fortemente compromesso in termini di inquinamento dell'aria;
   il 1o dicembre si è verificato un ennesimo incendio nell'impianto suddetto, già colpito da un'esplosione nel 2012 e da due incidenti il 2 e il 6 luglio 2016, che hanno visto il coinvolgimento di due operai. L'ultimo, quello del 1o dicembre, si sarebbe verificato nel Progetto EST riportando il coinvolgimento di un operaio;
   la raffineria presenta un settore (Progetto EST, EST II) in cui Eni ha iniziato ad adottare come proprietaria una nuova tecnologia che fa uso di idrogeno, ai fini della conversione quasi totale dei combustibili pesanti in benzina e gasolio. Tale progetto solleva, a detta degli interroganti, diverse preoccupazioni, alla luce degli incidenti trascorsi e della pericolosità dell'idrogeno stesso;
   si registra l'indignazione dei cittadini e dei lavoratori i quali richiedono, tramite i loro sindacati, risposte in merito alla carenza di organico;
   Nicola Pirrone, direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del CNR ha dichiarato che «la combustione non controllata di questi idrocarburi scarica nell'atmosfera il peggio del peggio; particolato, polveri, inquinanti gassosi come l'ossido di azoto e lo zolfo. E poi, se l'incendio ha riguardato e toccato anche le infrastrutture industriali nella nuvola ci sono materie plastiche che possono generare diossina, metalli pesanti, composti organici, ed inorganici»;
   l'impianto EST di ENI andato a fuoco era stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale nazionale, ricevendo all'inizio un parere sfavorevole con preavviso di rigetto (a causa dell'inquinamento in PM10 che avrebbe comportato), cambiato in parere favorevole dopo delle modifiche progettuali;
   la prescrizione 3.1 contenuta nel decreto e proposta dalla regione Lombardia richiedeva una serie di interventi volti a prevenire l'incidentalità;
   almeno a stare a quanto riporta il sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sulle decine di prescrizioni contenute nel decreto, è stata fatta dal Ministero la verifica di ottemperanza solo per una di esse –:
   se il Governo non ritenga opportuna, per quanto di competenza, una verifica degli impianti esistenti in merito all'applicazione della direttiva «Seveso», del corretto funzionamento degli impianti e delle autorizzazioni di cui risultano essere in possesso;
   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per verificare, i danni ad ambiente e persone, in aggiunta ai dati che l'Eni trasmetterà alle autorità competenti;
   quali programmi di prevenzione intenda avviare, per quanto di competenza per scongiurare ulteriori danni, incluse la dispersione di veleni sui terreni agricoli e la possibilità che entrino nella catena alimentare;
   se, quando e con quali risultati siano state svolte le verifiche di ottemperanza per le prescrizioni inserite nel decreto di compatibilità ambientale;
   se, quando e con quali risultati il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia verificato che la costruzione dell'impianto corrispondesse a quanto risulta dalla documentazione depositata presso il Ministero;
   su quale parte del sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare siano pubblicati, secondo quanto previsto dall'articolo 28, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006, i risultati dei monitoraggi ambientali prescritti nel decreto;
   se il Governo sia a conoscenza del piano di emergenza esterna (PEE) utilizzato da ENI a Sannazzaro e dunque delle misure preventive avviate ai fini della tutela dei lavoratori e della corretta istruzione degli stessi in caso di incidente.
   (4-14938)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento atmosferico

applicazione del diritto comunitario

diritto del lavoro