ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 709 del 25/11/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/09952
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 24/11/2016
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14879
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Venerdì 25 novembre 2016, seduta n. 709

   REALACCI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   si stanno consolidando e ulteriormente diffondendo progetti e iniziative di riuso di ferrovie sospese o dismesse con treni storico-turistici, iniziative che vedono protagonisti istituzioni locali, soggetti sociali e Fondazione FS;
   l'Ansf (Agenzia per la sicurezza ferroviaria) ha già emanato una prima circolare sulla circolazione e la sicurezza di treni storico-turistici contribuendo positivamente ad una prima regolazione e sviluppo del settore come in altri Paesi europei;
   si rendono necessarie ulteriori indicazioni e regolazioni tecniche per cogliere tutte le potenzialità di riuso delle infrastrutture di cui sopra –:
   come intenda intervenire per portare rapidamente a completamento le indicazioni e regolazioni tecniche di riuso turistico di ferrovie sospese o dismesse, su cui peraltro un apposito gruppo di lavoro opportunamente istituito dall'Ansf ha già da tempo completato la definizione di specifiche proposte. (4-14879)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-14879
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  In effetti l'Associazione nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), dopo aver emanato e pubblicato sul proprio sito istituzionale una circolare sulla circolazione e la sicurezza di treni storico-turistici, ha affrontato l'argomento del riuso turistico delle ferrovie sospese o dismesse; ciò proprio per disciplinare aspetti quali la circolazione contemporanea dei treni turistici su linee ferroviarie sospese affiancate/integrate da percorsi ciclo-pedonali o la circolazione di veicoli tranviari o assimilabili sulle tratte ferroviarie sospese.
  Il relativo documento è in fase di avanzata stesura e se ne prevede l'emanazione in tempi brevi, previa la necessaria consultazione pubblica.
  Più in generale, le problematiche relative al riuso turistico di ferrovie sospese o dismesse dall'esercizio ferroviario sono state oggetto di discussione presso la IX Commissione nell'ambito dell'Atto Camera 72, relativo alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio ferroviario dismesso ed alla realizzazione di una rete di mobilità dolce.
  Presso la IX Commissione è poi in discussione la proposta di legge n. 1178 relativa alle disposizioni per l'istituzione delle ferrovie turistiche, e l'argomento principale riguarda la riconversione di parte del patrimonio ferroviario delle linee sospese dall'esercizio.
  Sul tema, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto al gestore dell'infrastruttura di acquisire una serie di informazioni sulla tratte ferroviarie sospese o dismesse dall'esercizio – quali ad esempio dati patrimoniali, livello degli investimenti, caratteristiche tecniche, tempi di indisponibilità e servizi sostitutivi su gomma – e di conoscere l'effettiva situazione di tali linee ferroviarie nonché l'eventuale sviluppo per fini turistici dei musei ferroviari.
  Quindi il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il gestore dell'infrastruttura hanno contribuito a stilare le disposizioni per la rete nazionale della mobilità dolce fornendo indicazioni per l'integrazione dalle seguenti categorie di infrastrutture e di mezzi di trasporto:
   a) retrovie in esercizio della rete del trasporto locale;
   b) ferrovie turistiche in esercizio;
   c) linee di navigazione interna;
   d) impianti a fune;
   e) autolinee pubbliche e private.

  È già previsto che nei contratti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale quest'ultimo fornisca l'elenco delle linee rientranti nella concessione che sono state dismesse o che risultano sospese dall'esercizio ferroviario. Per quanto riguarda le linee dismesse, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha già attivato sul proprio sito istituzionale una pagina che riporta le informazioni sulle linee dismesse dal 1997 ad oggi sulla base dei dati forniti da Rfi, e potrà anche aggiungere i dati relativi alle linee sospese.
  Le linee ferroviarie dismesse o sospese, le stazioni impresenziate, le case cantoniere, gli immobili e i terreni ex teatri e aree verdi – in generale patrimoni con un destino quasi sempre scontato di degrado e abbandono – possono essere senz'altro trasformati in attività di riuso e rigenerazione.
  Il potenziale di crescita per il nostro Paese è enorme, come dimostra un'analisi comparata con la Gran Bretagna. Sugli 800 chilometri di tratte italiane gestite da FS si calcola un introito stimato intorno ai 2 milioni di euro, con un incremento annuo del 60 per cento; ad oggi sugli 850 chilometri del Regno Unito si registrano 7,7 milioni di visitatori per un fatturato diretto di 139 milioni di euro e uno indiretto di 350 milioni, oltre 2.000 dipendenti e quasi 20.000 volontari coinvolti. I percorsi a piedi, in bicicletta e su treni turistici, potrebbero essere resi fruibili in modo integrato con una vera e propria rete per la mobilità dolce, frutto di una visione dell'offerta fatta di mappe, servizi, tariffe, posteggi e accoglienza turistica da realizzare lungo tutta la rete realizzando territori, borghi e imprenditoria locale.
  L'Italia può contare su oltre 1.500 chilometri di linee ferroviarie dismesse o abbandonate da tempo, che in buona parte potrebbero diventare linee di mobilità dolce e potrebbero essere utilizzate per servizi turistici e, in diversi casi, offrire una buona integrazione con i servizi ordinari per residenti e pendolari come avviene in Trentino Alto Adige con la ferrovia Merano Malles, della val Pusteria e della val Venosta. È stabilito che la proprietà dei compendi ferroviari dismessi rimanga in capo ai soggetti proprietari che sono, però, tenuti a consentirne l'uso come vie verdi, previa stipulazione di specifici accordi.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiGraziano Delrio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

sicurezza dei trasporti

veicolo su rotaie