ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14866

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 708 del 23/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: PINI GIANLUCA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 23/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/11/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14866
presentato da
PINI Gianluca
testo di
Mercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   GIANLUCA PINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   da alcuni articoli di stampa, tra cui quello apparso sul quotidiano Il Resto del Carlino del 16 novembre 2016, e secondo quanto riportato da alcuni siti specializzati, tra cui gaei.it, sarebbe stata licenziata la nuova classificazione degli ippodromi italiani, scaturita dai criteri varati all'incirca un anno fa dallo stesso Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   tali criteri, all'epoca, furono duramente contestati sia dalle associazioni di categoria, che da una quindicina di società di corse, nonché da alcuni comuni proprietari degli ippodromi – tra cui Bologna, Cesena, Roma e Pisa – che, al riguardo, presentarono ricorso al Tar di Roma;
   in base alle indiscrezioni trapelate riguardo alla nuova classifica degli ippodromi italiani, risulterebbero penalizzati – con la presente manovra – soprattutto i «circuiti» del Nord, tra cui quelli di Torino, Milano, Montecatini, nonché quelli in Emilia Romagna, in particolare quello di Cesena, tutti caratterizzati da una lunga trazione e un cospicuo bacino di operatori alle spalle;
   questa classificazione prefigurerebbe ulteriori fratture nel panorama già frammentato dell'ippica nazionale, mettendo a rischio il futuro di quasi la metà dei circa 40 ippodromi italiani (tra cui anche Ferrara, Corridonia, Padova, Treviso e Trieste) che, non avendo i requisiti minimi richiesti per poter essere classificati, potrebbero chiudere;
   la manovra ipoteca l'intera filiera produttiva e non tiene conto, secondo l'interrogante, dell'indotto di alcuni dei più rinomati ippodromi del nord Italia;
   numerose associazioni di categoria, tra cui Federippodromi e Coordinamento Ippodromi, hanno sollevato rilievi e proteste su quella che – a tutti gli effetti – si prospetta, a giudizio dell'interrogante, come una classifica penalizzante in particolare per gli ippodromi dell'Italia settentrionale e nonostante il patto che questi avessero chiesto un intervento mirato e tempestivo del Governo sulla questione;
   nonostante le critiche trasversali di operatori, allevatori e società di gestione, pare che il Ministero non sia intervenuto adeguatamente sulla questione, evitando un reale confronto con le parti interessate dal provvedimento;
   va tenuto conto delle istanze e delle proteste di società di gestione, operatori ippici e comuni proprietari degli ippodromi sui quali ricade il peso di questa classificazione sia in termini economici che occupazionali –:
   se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato sopra e se ciò corrisponda al vero e quali iniziative intenda adottare per modificare i criteri e il contenuto della nuova classificazione degli ippodromi nazionali, affinché ne scaturisca una nuova definizione, tenuto conto dei dati oggettivi, disponibili e reali in grado di fornire una migliore e veritiera fotografia del panorama ippico nazionale e dell'indotto economico occupazionale che vi gravita attorno. (4-14866)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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