ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14864

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 708 del 23/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 23/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/11/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14864
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Mercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   FASSINA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nella zona di Anzio è prevista la costruzione di una centrale biogas in una zona contigua ad un quartiere residenziale;
   secondo il Comitato popolare «Anzio No Biogas», la realtà ambientale di Anzio e in particolar modo della zona padiglione Sacida è particolarmente complessa e la forte antropizzazione/industrializzazione dell'area in esame complica ulteriormente la situazione;
   gli inquinanti emessi dalla centrale in questione inciderebbero pesantemente e negativamente sulla popolazione interessata e, in particolar modo, sui 350 bambini (di età compresa tra i 2 anni e mezzo e i 10 anni) della scuola dell'infanzia e della scuola primaria del plesso Sacida-Spalviera sita a soli 380 metri dal luogo ove sorgerà la centrale biogas;
   come definito dalla Corte europea: «Spetta alla politica stabilire il livello del rischio accettabile o non accettabile» e, ad ulteriore conferma, la Commissione europea scrive in una sua comunicazione sul principio di precauzione (COM 2002-1) «che la decisione è prettamente politica e non tecnica»;
   sempre in merito alla validità del ricorso al principio di precauzione il Consiglio di Stato (C.S. – Sez. IV, 11 novembre 2014, n. 5525) ha ribadito un principio fondamentale: «il richiamato principio di precauzione fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, ponendo una tutela anticipata rispetto alla fase dell'applicazione delle migliori tecniche proprie del principio di precauzione. L'applicazione del principio di precauzione comporta dunque che, ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un'attività potenzialmente pericolosa, l'azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche, anche nei casi in cui i danni siano poco conosciuti o solo potenziali» –:
   se intenda assumere iniziative normative per tutelare la sicurezza ambientale e sanitaria dei cittadini, anche alla luce degli obblighi derivanti dall'adesione all'Unione europea, con particolare riguardo ai requisiti e alle condizioni per la realizzazione di impianti per la produzione di energia. (4-14864)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-14864
presentata da
FASSINA Stefano

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalle amministrazioni locali a vario titolo coinvolte, stante la mancanza di una competenza specifica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Sull'impianto di recupero di rifiuti non pericolosi con produzione di biometano in località Padiglione, proposto dalla società Green Future 2015, la città di Anzio ha espresso in diverse occasioni ufficiali parere contrario alla realizzazione dell'impianto e la regione Lazio, in sede di valutazione di impatto ambientale, ha evidenziato una serie di criticità inerenti il sito interessato dal progetto. In data 17 marzo 2016 si è svolta,
ex lege, Conferenza di Servizi, nel cui ambito sono stati ampiamente ascoltati i rappresentanti dei comitati (Lavinio no biogas, associazione Anziodiva e comitato NoBiogas). Sempre in sede di conferenza di servizi, la ASL RM 6 – Servizio di igiene pubblica – ha evidenziato che per quanto concerne la caratterizzazione sulla salute pubblica, manca una valutazione riferita al contesto locale del comune di Anzio, e non è stato preso in considerazione l'aspetto del potenziale rischio sanitario connesso alla realizzazione dell'impianto in esame e ha, a tal proposito, richiesto una valutazione puntuale che consideri la realizzazione del similare impianto già autorizzato e la presenza di insediamenti abitativi e scuole, in quanto dalla documentazione esaminata non si evince la compatibilità della proposta progettuale.
  L'ufficio VIA in sede di conferenza ha invitato il proponente a trasmettere copia della documentazione per l'acquisizione del parere di valutazione di incidenza da parte dell'area sistemi naturali, in riferimento all'adiacenza dell'area di progetto all'area SIC Macchia della Spadellata e Fosso Anastasia.
  Per quanto concerne l'altro impianto destinato al trattamento di rifiuti e alla produzione di gas metano da costruire a circa un chilometro dal primo, la sua realizzazione e gestione è stata autorizzata alla società Anzio Biowaste s.r.l. con determinazioni regionali del 5 novembre 2014 e del 3 novembre 2015, dopo una conferenza di servizi, a cui l'Amministrazione comunale ha espresso parere favorevole. Successivamente, in data 7 agosto 2015, la società Anzio Biowaste s.r.l. ha presentato alla regione Lazio istanza di variante dell'impianto autorizzato. Le modifiche consistevano nella:
   eliminazione della linea di termo-essiccazione dei fanghi;
   rimodulazione di quantitativi totali dei rifiuti gestibili presso l'impianto, a seguito dell'eliminazione della linea di termo-essiccazione dei fanghi, in termini annuali riducendoli da 52.000 t/anno a 50.000 t/anno; su base giornaliera, sull'unica linea che la Società intende realizzare da 70 t/die a 140 t/die.

  Poiché il comune di Anzio non è stato coinvolto nella procedura amministrativa inerente la suddetta variante, lo stesso ha impugnato la relativa determinazione regionale.
  Su tale secondo impianto a biogas già approvato, risulta dunque pendente un ricorso proposto dal Comune presso il Tar Lazio. La regione fa presente che avrà cura di incaricare la propria Agenzia regionale per l'ambiente di effettuare, in tempi certi, ogni verifica utile sullo stato dei luoghi.
  Alla luce delle informazioni esposte, questo Ministero continuerà a porre attenzione alle problematiche evidenziate ed a svolgere un'attività di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

principio di precauzione

sicurezza pubblica

adesione all'Unione europea