ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14833

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 708 del 23/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 21/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 21/11/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 21/11/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 21/11/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 21/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/11/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14833
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Mercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il 1o gennaio 2014 è stato avviato il progetto LIFE+ LIFE12 BIO/AT/000143 denominato «una ragione per sperare – reintroduzione dell'ibis eremita in Europa» che persegue l'obiettivo di reintrodurre in Europa una popolazione vitale di ibis eremita;
   tale progetto è finanziato per un totale di 2.179.759 euro con il denaro dei cittadini europei;
   nel corso dello studio decennale di fattibilità del progetto, il 70 per cento delle perdite è stato causato da abbattimenti illegali avvenuti sul territorio italiano (bracconaggio);
   il 1o settembre 2016, primo giorno di caccia in «preapertura», in provincia di Grosseto è stato ucciso l'ibis di nome Kato;
   l'8 ottobre 2016 nei pressi di Thiene, in provincia di Vicenza, è stato ucciso l'ibis di nome Tara;
   il 5 ottobre 2016 in provincia di Grosseto, vicino ad Alberese, è stato ucciso l'ibis di nome Thor;
   il 5 novembre 2016 in Val Camonica, nel comune di Darfo Boario Terme, in località Angone, è stato ucciso l'ibis di nome Enno;
   il 15 novembre 2016 nelle campagne di Caprino Veronese (Verona) è stato rinvenuto Luna, un ibis eremita ferito ad una zampa;
   tutti gli animali uccisi e feriti sono stati colpiti da pallini utilizzati comunemente nelle cartucce per i fucili da caccia;
   i 4 ibis uccisi e l'ibis ferito nel corso di due mesi rappresentano il 30 per cento, del contingente migratorio che interessa il nostro Paese;
   il 13 settembre 2016 il tribunale di Livorno ha condannato un cacciatore toscano per l'uccisione di due esemplari di ibis eremita avvenuta nel 2012;
   a seguito della recente revisione dell'organizzazione periferica della pubblica amministrazione che ha determinato il sostanziale azzeramento della vigilanza venatoria ad opera delle guardie provinciali, l'individuazione di queste vittime di atti di bracconaggio è stata possibile grazie al fatto che tutti gli ibis facenti parte del progetto sono dotati di geolocalizzatore gps;
   considerato l'interesse venatorio pressoché nullo nei confronti di tale specie, è lecito presumere che le dimensioni del bracconaggio nei confronti di altre specie protette dalle norme europee ma di interesse dei cacciatori siano enormemente superiori;
   il fenomeno del bracconaggio è quindi molto più esteso territorialmente di quanto fino ad ora immaginato e non riguarda solamente l'uso di mezzi vietati da parte di cittadini comuni, ma comprende l'uso di fucili utilizzati comunemente nell'esercizio dell'attività venatoria, mentre un cacciatore in possesso di regolare abilitazione all'esercizio venatorio è stato individuato quale responsabile dell'uccisione di due ibis eremita;
   la direttiva «uccelli» e la direttiva «Habitat» impongono al nostro Paese la protezione di tutte le specie di fauna selvatica, sia limitandone il prelievo per alcune, sia vietandolo per altre;
   quanto accaduto espone il nostro Paese al concreto rischio di pesanti sanzioni pecuniarie per il mancato rispetto delle suddette direttive;
   le conseguenze del passatempo illegale esercitato dalla categoria dei cacciatori, che rappresenta meno dell'1 per cento della popolazione, rischiano quindi di ricadere pesantemente sull'economia di tutte le famiglie italiane in un periodo particolarmente drammatico dal punto di vista economico –:
   se non ritengano improrogabile assumere iniziative normative per una revisione delle procedure per il rilascio delle abilitazioni all'esercizio venatorio, in particolare per quanto riguarda la diretta responsabilità dei cacciatori negli atti di bracconaggio, così come dimostrato con i citati casi degli ibis eremita. (4-14833)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-14833
presentata da
BRIGNONE Beatrice

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'uccisione di esemplari di ibis eremita, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che l'abbattimento di cinque esemplari di Ibis eremita rappresenta un fatto gravissimo che incide in maniera sostanziale sulla possibilità di riportare la specie in Italia e in generale in Europa. Si tratta di una specie rarissima, gli esemplari uccisi facevano parte dell'unico gruppo presente in Europa, che conta poco più di 20 esemplari in totale.
  Le diverse azioni di bracconaggio registrate a danno degli Ibis eremita, non possono che peggiorare la percezione a livello europeo di quanto sia grave la situazione del bracconaggio in Italia e di come influisca sulla conservazione delle specie non solo nel nostro Paese ma in tutta Europa. Peraltro, in materia di bracconaggio l'Italia è già stata richiamata dalla Commissione europea con il caso EU-Pilot 5283/13/ENVI per ripetute e diffuse azioni illegali contro gli uccelli.
  In risposta al citato caso EU-Pilot e con il supporto tecnico di Ispra, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della tutela del territorio e del mare ha recentemente completato la redazione e consultazione di un Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici. Il piano sta per essere sottoposto all'approvazione della Conferenza Stato-regioni.
  Il Piano è volto ad aumentate la percezione del fenomeno, a sensibilizzare amministratori locali ed opinione pubblica su quanto si possa avviare nelle diverse responsabilità di ognuno per reprimere il fenomeno, prevede azioni di coordinamento delle iniziative da assumere attraverso una cabina di regia nazionale per favorire il raccordo con gli organi di Polizia giudiziaria incaricati del presidio del territorio, al fine di aumentare l'efficacia e la tempestività delle azioni repressive.
  D'altra parte, questo atto di palese bracconaggio conferma quanto emerso dal piano d'azione, ovvero di come sia fondamentale rafforzare l'azione di vigilanza sul territorio svolta dalle ex polizie provinciali, dal Corpo forestale dello Stato, dalle guardie volontarie. Ciò risulta ancora più importante ed urgente in relazione alla riorganizzazione delle Polizie provinciali a seguito dell'abolizione delle province e dell'attuale processo di riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato che viene integrato nell'Arma dei carabinieri.
  Alla luce di quanto esposto il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del territorio e del mare rafforzerà l'impegno per una rapida adozione e attuazione del piano d'azione e si sta attivando in tal senso per sollecitare il supporto delle associazioni ambientaliste così come delle associazioni venatorie.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violazione del diritto comunitario

politica comunitaria dell'ambiente

protezione degli animali