ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14805

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 707 del 16/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/11/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14805
presentato da
DI MAIO Marco
testo di
Mercoledì 16 novembre 2016, seduta n. 707

   MARCO DI MAIO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   è stato indetto dagli avvocati della Camera penale della Romagna uno sciopero mediante la modalità dell'astensione dalle udienze al tribunale di Forlì per le giornate dal 14 al 18 novembre 2016;
   all'origine della protesta vi è, secondo quanto dichiarato dai promotori, la decisione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Forlì di riorganizzare l'accesso agli uffici dell'area riservata della procura, disciplinando gli ingressi attraverso appuntamenti con le segreterie dei sostituti;
   l'astensione dalle udienze ha ottenuto l'appoggio non solo dell'ordine degli avvocati di Forlì-Cesena, ma anche degli ordini del distretto, dell'Unione camere penali italiane, del Consiglio nazionale forense;
   alla base della decisione assunta dal procuratore della Repubblica vi sarebbe una grave carenza di organico a disposizione degli uffici amministrativi, che pertanto risulterebbero in sovraccarico di lavoro;
   risulta imminente l'avvio del programma di nuove assunzioni in attuazione del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 2016, n. 161, che prevede l'assunzione di mille unità di personale amministrativo non dirigenziale a tempo indeterminato da inserire nei tribunali italiani –:
   se il Ministro sia a conoscenza della carenza di organico in versano gli uffici in questione e se tale condizione risulti peggiore rispetto a quella di altre realtà ove non sono stati assunti i medesimi provvedimenti;
   se e quali iniziative di competenza si intendano intraprendere per potenziare l'organico in servizio presso il tribunale di Forlì allo scopo di migliorarne la funzionalità e garantire una maggiore accessibilità dei professionisti e dei cittadini.
(4-14805)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-14805
presentata da
DI MAIO Marco

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante prospetta criticità del tribunale di Forlì, derivanti dall'inadeguata dotazione di personale, di magistratura ed amministrativo.
  Chiede, pertanto, quali iniziative il Ministero della giustizia intenda assumere per superare le evidenziate carenze.
  Il profondo rinnovamento delle politiche del personale dell'amministrazione della giustizia ha costituito fondamentale obiettivo dell'azione di governo, sin dal mio insediamento, nella consapevolezza dell'importanza che assume l'apporto di adeguate risorse umane per il funzionamento degli uffici giudiziari e per il supporto alle innovazioni organizzative e tecnologiche necessarie alla modernizzazione dei servizi della giustizia.
  Nella prospettiva di ottimizzare le potenzialità offerte dalla riforma della giustizia, ormai avviata, si è perseguita un'azione di continua attenzione al personale amministrativo, muovendo innanzitutto dalla ricerca di strumenti di reclutamento di nuove risorse, senza trascurare il riconoscimento delle competenze maturate e la valorizzazione delle professionalità già presenti nell'amministrazione.
  Il lavoro di questi anni, ispirato a tali finalità, ha consentito di raggiungere importanti risultati e di tracciare nuovi percorsi.
  Gli interventi adottati si sono articolati attraverso:
   a) misure straordinarie per il reclutamento di nuove risorse, avviate con il bando per mobilità volontaria per 1.031 posti, pubblicato il 18 febbraio 2015, e procedure di mobilità obbligatoria, promosse in attuazione dell'articolo 1, comma 425, della legge di stabilità 2015 e dell'articolo 1, comma 771, della legge di stabilità 2016;
   b) l'avvio delle procedure di riqualificazione autorizzate dall'articolo 21-quater del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 132, che consente il passaggio di area, con conseguente progressione professionale, a due fondamentali qualifiche dell'ordinamento professionale dell'amministrazione giudiziaria: cancellieri e ufficiali N.E.P.;
   c) la sottoscrizione, nel novembre 2015, dell'accordo sul fondo unico di amministrazione, con il quale sono state finalmente redistribuite risorse pari a 90.496.445 milioni di euro relative agli anni 2013, 2014 e 2015, destinate a tutto il personale del Ministero della giustizia e nel cui ambito è stato delineato, per la prima volta, per il personale dell'amministrazione giudiziaria un sistema graduale di introduzione di meccanismi premiali.

  Relativamente all'incentivazione e alla valorizzazione del personale presente, i tempi sono finalmente maturi per avviare una nuova stagione di reclutamento e razionalizzazione delle risorse, combinando le azioni verso obiettivi di riqualificazione ed ottimizzazione dell'apporto professionale.
  Con le fondamentali misure introdotte dal decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, convertito con modificazioni dalla legge 12 agosto 2016, n. 161, si è, infatti, conseguito il significativo risultato dell'acquisizione di nuove risorse per gli uffici giudiziari mediante procedure di assunzione, che apriranno al processo di ringiovanimento e al passaggio di competenze professionali nell'amministrazione giudiziaria, da molti anni atteso.
  Il decreto-legge citato autorizza il Ministero della giustizia ad un vero e proprio programma di nuove assunzioni, articolato in più fasi: nell'immediato – il bando per il concorso è stato pubblicato lo scorso 22 novembre – il reclutamento a tempo indeterminato di 1.000 nuove unità di personale amministrativo non dirigenziale, cui potranno aggiungersi ulteriori, ancor più significative, risorse una volta completate le procedure di mobilità obbligatoria, impiegando le residue unità destinate a quest'ultime.
  In tal modo, si raggiunge non soltanto il fondamentale obiettivo dell'avvio di nuove assunzioni, dopo anni di sostanziale stagnazione delle fonti di reclutamento concorsuale, ma si delinea un complessivo quadro di disposizioni legislative che consentirà all'amministrazione di avviare in modo maggiormente efficace alcuni degli interventi assolutamente fondamentali per migliorare la qualità dei servizi di giustizia cui i cittadini hanno diritto.
  La legge prevede, infatti, la possibilità di introdurre nuovi profili, anche tecnici, e di rimodulare e rivedere i profili professionali e i relativi contingenti esistenti.
  Lo sviluppo delle tecnologie e la diffusione dell'informatizzazione nelle dinamiche processuali, accompagnato dalla crescente necessità di revisione dei moduli organizzativi e dei processi di lavoro, conduce necessariamente all'apertura di un percorso di riconsiderazione dei profili professionali esistenti, oltre che all'inserimento di nuove figure professionali attualmente non presenti nell'amministrazione della giustizia.
  Tale modifica apre anche la strada a percorsi di maggiore flessibilità nella mobilità interna di tutto il personale del Ministero della giustizia, attuando in tal modo anche la ratio del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84, complessivamente orientata dalla ricerca di fondamentali obiettivi di semplificazione strutturale, integrazione funzionale e massima efficienza operativa dell'amministrazione.
  La revisione dei profili professionali potrà, altresì, consentire, in una seconda fase, di aprire a nuovi percorsi e modalità di valutazione delle professionalità, assicurando una prospettiva di avanzamento professionale ad una platea più ampia rispetto a quella oggi coinvolta nelle procedure selettive di cui all'articolo 21-quater del già richiamato decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, avviando un ripensamento del sistema di valutazione e dei meccanismi di premialità.
  In considerazione della necessità di dare compiuta attuazione al regolamento di riorganizzazione del Ministero della giustizia, si dovrà poi procedere ad una revisione complessiva della pianta organica del personale amministrativo, anche in linea con la revisione dei profili professionali, che potrà consentire una distribuzione tra le varie figure professionali sia in sede centrale che sul territorio coerente e adeguata.
  Infine, tale complessivo ripensamento delle politiche di gestione non potrà essere disgiunto dalla prosecuzione delle procedure di contrattazione collettiva in materia di fondo unico di amministrazione, dando continuità al ciclo virtuoso che con la stipula dell'accordo del novembre 2015 si è avviato.
  Unitamente a ciò, nelle politiche del personale andranno introdotti criteri di razionalizzazione delle risorse al fine del recupero di quanto necessario per assicurare i nuovi modelli di formazione e i percorsi di riqualificazione del personale dell'amministrazione giudiziaria, anche per il tramite di interlocuzioni con le organizzazioni sindacali.
  La prospettiva che le misure indicate concorrono a delineare consentirà senz'altro di destinare ulteriori risorse anche agli uffici giudiziari emiliani.
  Allo stato, risulta che presso il tribunale di Forlì prestano servizio 62 unità di personale amministrativo, a fronte di una pianta organica costituita – secondo il decreto ministeriale 25 aprile 2013 – da 74 risorse umane. Presso la procura, invece, sono attualmente in servizio 27 delle 32 risorse previste.
  L'indice di scopertura risulta, pertanto, rispettivamente pari al 16,22 per cento ed al 15,63 per cento inferiore alla media nazionale del 21,26 per cento.
  Il computo dei presenti registra l'assetto conseguente alla prima fase di mobilità avviata, ed è destinato a giovarsi delle misure in atto.
  Per fare fronte alle attuali criticità, peraltro, è possibile ricorrere all'applicazione distrettuale di personale da altri uffici dei distretto, ai sensi dell'articolo 4 del Ccnl del 16 maggio 2001.
  L'istituto, regolato dall'articolo 14 dell'accordo sulla mobilità interna del personale del 27 marzo 2007, resta tuttora il più efficace e rapido strumento di ridistribuzione delle unità lavorative esistenti nell'ambito del territorio ed è rimesso all'attribuzione degli organi di vertice distrettuale, presidente della corte d'appello e procuratore generale, ciascuno per gli ambiti di rispettiva competenza.
  Quanto al personale di magistratura, dalle informazioni acquisite presso la competente articolazione ministeriale risulta che l'organico del tribunale di Forlì si compone di 21 unità, di cui 3, allo stato, scoperte. Presso la procura, invece, è vacante solo uno degli otto posti previsti.
  Si tratta, pertanto, di uffici che evidenziano, allo stato, una scopertura sostanzialmente fisiologica, nel contesto delle dinamiche delle procedure di assegnazione e tramutamento, di competenza del Consiglio Superiore della Magistratura.
  Come noto, la copertura delle eventuali vacanze è rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura e può essere temporaneamente fronteggiata mediante provvedimenti di applicazione, di competenza del presidente della Corte d'appello e del procuratore generale.
  Nell'ambito delle attribuzioni del Ministero della giustizia, invece, le iniziative sulla mobilità del personale amministrativo sono accompagnate da convergenti misure finalizzate anche all'adeguamento delle dotazioni organiche del personale di magistratura.
  È stato, difatti, recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, al tribunale di Forlì è stato assegnato un posto di giudice, in aumento della dotazione prevista.
  Lo schema di decreto è stato sottoposto all'esame del Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere, reso nella seduta di plenum del 23 novembre scorso.
  All'esito delle conseguenti valutazioni, il Ministero della giustizia curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti, a cui seguiranno conformi iniziative anche con riferimento al personale amministrativo, che consentano alla riforma della geografia giudiziaria di dispiegare appieno i suoi effetti, raggiungendo il preordinato obiettivo del miglioramento del servizio giustizia.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto-legge n. 168 del 2016, convertito con legge 25 ottobre 2016, n. 197, del tirocinio formativo per i vincitori dei concorsi banditi negli anni 2014 e 2015.
  Lo scorso 20 ottobre è stato, inoltre, bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 360 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
  Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato – e confermato nella legge di conversione – anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento a domanda, bandite dal Consiglio superiore della magistratura.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

udienza giudiziaria

procedura penale

ordine professionale