ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14785

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 705 del 14/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: FIANO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2016
PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2016
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2016
MINNUCCI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/11/2016
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14785
presentato da
FIANO Emanuele
testo di
Lunedì 14 novembre 2016, seduta n. 705

   FIANO, FERRO, PIAZZONI, CARELLA e MINNUCCI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel comune di Anzio è stata rilevata la presenza di diverse organizzazioni criminali. Nelle relazioni della direzione nazionale antimafia si legge che nell'area compresa tra Cisterna di Latina, Anzio e Nettuno risulta operativo il clan Schiavone-Noviello (2011-2012) e che, in tale realtà territoriale, è stata giudizialmente affermata la presenza della cosca ’ndranghetista dei Gallace di Guardavalle (inchiesta Appia). Il 22 ottobre 2013 è stata emessa la sentenza a carico di esponenti di tale sodalizio la cui rilevanza era già stata confermata dalle pronunce giudiziarie dei tribunali di Reggio Calabria e Milano (2013);
   numerosi amministratori comunali di Anzio sono stati oggetto di atti intimidatori: il 5 marzo 2012 vengono esplosi numerosi colpi di pistola all'indirizzo della villa dell'assessore Patrizio Placidi; il 14 febbraio 2015 stesso copione contro l'abitazione dell'assessore Alberto Alessandroni; il 5 agosto 2016 viene incendiata l'auto del vicesindaco Giorgio Zucchini e il 15 ottobre 2016 viene nuovamente data alle fiamme la macchina del vicesindaco;
   il 14 marzo 2016, è stato richiesto il rinvio a giudizio dell'assessore Patrizio Placidi, per abuso d'ufficio per l'affidamento di diversi servizi a cooperative sociali. L'indagine vede coinvolti anche il dirigente dell'ufficio ambiente Dell'Accio Walter, Parziale Ernesto, che amministrava la cooperativa Giva, il consigliere comunale Salsedo Valentina (rappresentante legale della cooperativa Giva fino alla sua elezione nel 2013 a consigliere comunale e moglie di Parziale Ernesto), il presidente della cooperativa Quadrifoglio, Pietro Leoni, candidato alle ultime elezioni amministrative del 2013 nella Lista Enea, capeggiata dallo stesso Placidi; nella richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Dell'Accio si legge che lo stesso avrebbe adottato diversi atti amministrativi al fine di far conseguire vantaggi anche ai «soci elettori di Placidi»;
   la cooperativa Giva risulta citata anche nell'indagine «mala suerte»; tale inchiesta, nell'ambito della quale sarebbero emersi collegamenti tra alcuni indagati e la camorra, ha portato all'arresto di 14 persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed estorsione, tra i quali Roberto Madonna e Angelo Pellecchia; nell'indagine si evidenzia che la cooperativa Supercar, gestore del servizio di parcheggio delle vetture dei turisti diretti a Ponza, pagava, tramite Augusto De Bernardinis, amministratore della cooperativa Rainbow, il pizzo a Pellecchia Angelo; si rileva inoltre dall'indagine che la cooperativa ex Giva, poi divenuta «I Neroniani», operava dal 2012 all'interno del porto di Anzio; emerge ancora dall'indagine che la Supercar, trovandosi in difficoltà con il Pellecchia, che operava a nome della cooperativa «neroniana», si è vista costretta a pagare anche Roberto Madonna affinché questi intervenisse presso il Pellecchia, in quanto legato allo stesso da buoni rapporti. Dagli atti emergono numerose intercettazioni telefoniche in cui Madonna Roberto minaccia di «gambizzare» il De Bernardinis e di mettere una bomba sotto la vettura dell'amministratore della Supercar. Nella stessa indagine figura anche il vicesindaco Giorgio Zucchini che, sebbene non indagato, è indicato come mediatore tra la ex Giva, poi divenuta «I Neroniani» e la Supercar che portò alle successive richieste estorsive;
   Madonna Roberto è fratello di Madonna Raffaele, quest'ultimo risulta impiegato nella cooperativa sociale Bic (ex cooperativa neroniana), destinataria di diversi lavori per il comune di Anzio, come confermato dalle intercettazioni telefoniche allegate all'indagine «mala suerte»;
   il 18 ottobre 2014, Augusto De Bernardinis, è stato condannato per corruzione assieme al dirigente dell'ufficio servizi sociali del comune, Santaniello Angela, e dell'assessore ai servizi sociali, Colarieti Italo, nell'ambito dell'indagine riguardante il servizio di assistenza bus, di gestione parcheggi e della Casa di riposo francescana;
   l'assessore Patrizio Placidi risulta indagato nell'ambito dell'indagine «caro estinto» assieme a Luca Gramazio, all'epoca dei fatti consigliere alla regione Lazio per Forza Italia e ad esponenti della famiglia Taffo (pompe funebri) –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato circa i fatti indicati in premessa;
   se non si ritenga opportuno valutare le eventuali iniziative fin qui intraprese dal prefetto di Roma e se non si ritenga di assumere iniziative ai sensi degli articoli 141 e seguenti del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, e, in particolare, promuovere l'insediamento di una commissione di accesso di cui all'articolo 143 presso il comune di Anzio. (4-14785)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-14785
presentata da
FIANO Emanuele

  Risposta. — Come riferito nell'interrogazione in esame, le indagini condotte dalle Forze dell'ordine nel basso Lazio – prevalentemente nell'area pontina Ardea-Pomezia e in quella del litorale romano Anzio-Nettuno – hanno permesso di far luce su fatti di particolare rilevanza da interpretare come preoccupanti segnali di un’escalation della criminalità organizzata in quei territori.
  Al riguardo, occorre premettere che questo innalzamento del livello di criminalità (e del suo indice di penetrazione) affonda le sue radici nel processo di insediamento di alcuni personaggi mafiosi (soprattutto di origine campana) arrivati nel basso Lazio diversi anni fa in condizione di clandestinità e grazie al supporto di idonei dispositivi criminali.
  In tale contesto di radicamento sul territorio di interessi criminali, cui vanno inseriti anche alcuni atti intimidatori in danno di esponenti della politica locale, tra cui gli episodi riferiti dall'interrogante, cioè l'attentato nei confronti di Patrizio Placidi, all'epoca vicesindaco e assessore all'ambiente del comune di Anzio, e quello in danno di Alberto Alessandroni, assessore ai lavori pubblici dello stesso comune.
  Le indagini relative alle due vicende delittuose, a cura della Compagnia dei carabinieri di Anzio, non hanno ancora portato all'individuazione dei responsabili, né hanno potuto stabilire nessi tra quanto accaduto e l'attività politica della vittima.
  Per completezza d'informazione, si informa che il 4 agosto 2016 è stata data alle fiamme l'auto di Giorgio Zucchini, vicesindaco e assessore al bilancio e al patrimonio del comune di Anzio. Sul luogo dell'accaduto, i carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro una bottiglia parzialmente combusta, già contenente liquido infiammabile.
  In un quadro più generale, riferito all'alta incidenza del fenomeno mafioso nei territori del basso Lazio, si rappresenta che le forze dell'ordine sono fortemente impegnate nello smantellamento delle associazioni criminali, che sono attive soprattutto nel traffico di stupefacenti.
  Occorre, infatti, tener presente che il litorale romano, unitamente a quello pontino, costituisce un'area di notevole interesse per i sodalizi criminali fin dagli anni ’50, quando l'esponente di spicco della criminalità organizzata, Francesco Paolo Coppola trasferì il centro dei suoi affari criminali nella zona di Tor San Lorenzo, nei pressi di Anzio.
  Le indagini più recenti hanno messo in evidenza la presenza di due importanti consorterie criminali nel territorio di Anzio, facenti capo alla famiglia ’ndranghetista dei Gallace di Guardavalle, in provincia di Catanzaro, e a quella camorrista dei casalesi Schiavone-Noviello.
  In merito alla prima di queste «famiglie», diverse operazioni hanno permesso di accertare al suo interno la presenza di una struttura organizzata come ’ndrina, distaccata nel territorio laziale soprattutto nei comuni di Anzio e Nettuno. Il clan è dedito prevalentemente al traffico di cocaina e le sue articolazioni arrivano fino in Lombardia e Germania. I «Gallace» si sono trasferiti nel Lazio all'inizio degli anni ’80 e a questo periodo risalgono i primi procedimenti di arresto nei confronti dei loro affiliati (in particolare, per detenzione di armi da fuoco clandestine).
  Nel corso degli anni successivi, i Gallace sono risultati coinvolti in molte altre indagini (tra le più importanti, quelle denominate «Appia», «Mithos», «Venusia» e «Caracas»), tutte sfociate in numerosi arresti. Dalle inchieste di polizia sono inoltre emersi legami tra i Gallace e la famiglia malavitosa romana dei Romagnoli (attiva a sud della Capitale, in particolare nei quartieri Casilino, Torre Maura e San Basilio), con la quale risultano federati.
  Oltre ai numerosi arresti, frutto delle risultanze investigative è il sequestro preventivo, emesso dalla direzione distrettuale antimafia, di diversi beni immobili riconducibili alla cosca Gallace-Romagnoli, per un valore approssimativo di circa 2 milioni di euro.
  Anche i casalesi risultano attivi nel territorio in questione, dove sono arrivati alla fine degli anni ’90. Il loro capo è Pasquale Noviello, imparentato con la famiglia degli Schiavone e, attualmente, in regime di detenzione, poiché raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare scaturita da un'indagine della direzione distrettuale antimafia di Roma (dovendo rispondere del delitto di cui all'articolo 416-bis).
  C’è da osservare che, nel giro di pochi anni, i casalesi e, più in generale, i clan di camorra insediatisi in quel territorio hanno rivolto i propri interessi in direzione della capitale, stipulando una serie di accordi volti a disciplinare la reciproca coesistenza e a realizzare affari comuni. È con l'operazione «Sfinge» del 2012 che le autorità giudiziarie attestano per la prima volta la presenza di un'associazione camorristica nell'area del litorale romano.
  In quell'occasione, il tribunale di Latina ha riconosciuto il clan Noviello-Schiavone come un'autonoma associazione di tipo camorristico, costola e alleata del «clan dei casalesi», capeggiata da Maria Rosaria Schiavone (nipote di Francesco Schiavone, detto Sandokan) e dal marito Pasquale Noviello. L'organizzazione opera con metodi violenti, riproponendo nei comuni di Anzio e Nettuno, oltreché in quelli di Aprilia e Latina, il modello criminale già attuato nel casertano.
  Nell'area di Anzio è stato individuato anche l'insediamento di alcuni soggetti riconducibili ai clan camorristici napoletani Cozzolino, Contini, Abate, Veneruso e Anastasio. Come detto, con il tempo, le formazioni mafiose presenti nel basso Lazio hanno creato tra loro relazioni stabili, frutto di oculate strategie criminali, che hanno permesso loro di gestire non solo i traffici degli stupefacenti e delle estorsioni, ma anche attività apparentemente legali quali la grande distribuzione o la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli.
  In tale contesto si inserisce la tematica degli eventuali condizionamenti criminali dell'attività amministrativa del comune di Anzio. Al riguardo, va osservato che, negli ultimi anni, la prefettura di Roma ha ricevuto numerosi esposti, regolarmente trasmessi agli organi di polizia per gli accertamenti del caso, con cui cittadini, comitati, associazioni o esponenti politici hanno evidenziato criticità riguardanti – di volta in volta – il degrado ambientale, lo smaltimento dei rifiuti, la speculazione edilizia, irregolarità relative al funzionamento dell'ente locale, la presenza della criminalità.
  Nell'estate del 2016, in relazione ad alcune segnalazioni pervenute dal «Comitato antimafia Antonino Caponnetto» e dal «Comitato Lido delle Sirene di Anzio» concernenti l'insistenza sul territorio di interessi ed esponenti di sodalizi criminali, la prefettura ha avviato un'ulteriore ricognizione per verificare eventuali condizionamenti della criminalità organizzata sull'ente locale.
  Dall'analisi condotta dalle forze di polizia e alla luce di diversi procedimenti penali ancora pendenti innanzi all'autorità giudiziaria a carico di amministratori e funzionari comunali (per la maggior parte inerenti all'affidamento di lavori e servizi in violazione della normativa di settore), sono emerse alcune criticità in ordine all'aggiudicazione di due appalti: quello relativo ai «servizi di igiene urbana e servizi accessori per la raccolta differenziata dei rifiuti (cosiddetta raccolta dei rifiuti solidi urbani)» e quello relativo alla «manutenzione straordinaria del plesso scolastico Villa Claudia (viale Terreno)»; detti appalti sono stati affidati a due società destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia emessi, rispettivamente, dalle prefetture di Bari e Roma.
  Occorre però precisare che in nessuno dei due casi menzionati possono essere mossi dei rilievi all'operato dell'amministrazione locale. Per la prima società, infatti, atteso che il provvedimento ostativo si fondava su criticità emerse in relazione solo ad alcune sedi operative in Calabria e Puglia, la prefettura di Bari, con comunicazione a parte, ha dato indicazione alle stazioni appaltanti di non assumere al momento iniziative dirette all'interruzione del rapporto con l'impresa; per la seconda ditta, invece, l'interdittiva è stata adottata in data successiva al termine dei lavori.
  D'altra parte, è stato rilevato che, nel maggio 2016, il commissariato di pubblica sicurezza di Anzio-Nettuno, nell'ambito dell'attività di indagine denominata «Mala Suerte» e in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura della Repubblica di Velletri, ha tratto in arresto 14 persone, per lo più pregiudicati locali, per reati in materia di stupefacenti. Due degli arresti hanno riguardato persone indagate per estorsione in danno dell'impresa che, da anni gestisce ad Anzio il servizio di parcheggio delle autovetture dei turisti diretti a Ponza.
  In tale ambito, è stato rilevato come uno dei passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare riporti una dichiarazione della titolare della impresa che gestisce il citato parcheggio, relativa al ruolo che sarebbe stato giocato nella vicenda dal vicesindaco di Anzio Giorgio Zucchini. Al riguardo, va osservato comunque che, secondo quanto risulta agli atti istruttori, l'indagine non ha coinvolto direttamente esponenti politici o amministratori locali.
  Tanto riferito sulla rilevante presenza della criminalità organizzata lungo l'area sud del litorale della provincia – non solo nel comune di Anzio –, la prefettura capitolina ha rappresentato, tuttavia, che le forze di polizia sono concordi nel ritenere, anche in forza di indagini condotte sotto la direzione di diverse procure, che non emergono riscontri oggettivi idonei ad avvalorare l'ipotesi di infiltrazioni della criminalità organizzata medesima nella gestione del comune di Anzio.
  Pertanto, pur riconoscendo la gravità di alcuni dei fatti verificatisi nel tempo, la prefettura medesima ritiene di non disporre, allo stato attuale, di elementi concreti e univocamente orientati al condizionamento dell'amministrazione comunale.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto internazionale

traffico di stupefacenti

automobile