ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14733

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 703 del 08/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: PALMIZIO ELIO MASSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 08/11/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14733
presentato da
PALMIZIO Elio Massimo
testo di
Martedì 8 novembre 2016, seduta n. 703

   PALMIZIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il Ministro interrogato, con decreto del 2 marzo 2016, n. 52, ha nominato in qualità di commissario pro tempore dell'autorità portuale di Ravenna, il contrammiraglio Giuseppe Meli, comandante della capitaneria di porto di Ravenna, in sostituzione dell'ingegnere Galliano Di Marco;
   tra i progetti più rilevanti sotto la presidenza dell'ingegnere Di Marco, vi era quello denominato «progettone» che prevedeva l'escavo dei fondali del porto canale Candiano, lo svuotamento delle casse di colmata e l'esproprio di circa 224 ettari ubicati nelle aree retrostanti l'area portuale, in maggior parte di proprietà della società Sapir spa (38 ettari), e della Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna (56 ettari);
   il progetto sopra descritto, dal costo di 220 milioni di euro per le casse pubbliche, definito di strategica importanza da parte degli enti locali ravennati e approvato dal Cipe e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti contava su 60 milioni di euro deliberati dal Cipe con delibera n. 98 del 26 ottobre 2012, registrata dalla Corte dei Conti il 29 maggio 2013;
   la legge 28 gennaio 1994, n. 84, all'articolo 8, comma 1 (prima della modifica stabilita dall'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169), stabiliva che il presidente dell'autorità portuale fosse nominato, previa intesa con la regione interessata, con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria e agricoltura. La medesima legge, all'articolo 9, stabiliva che il comitato di gestione dovesse essere composto anche dai rappresentanti designati dal comune, dalla provincia e della regione Emilia Romagna;
   gli enti pubblici sopra richiamati sono soci della società Sapir spa, impresa attiva nelle operazioni di imbarco e sbarco e nella logistica e proprietaria nell'area portuale di diverse banchine e aree logistiche oltre che di casse di colmata;
   sino all'approvazione della legge n. 84 del 1994 le funzioni di programmazione dell'area portuale ravennate erano demandate alla Sapir spa dove gli enti locali hanno sempre avuto la maggioranza delle azioni (oggi circa il 52 per cento). Con l'approvazione della legge sopra indicata, gli enti locali avrebbero dovuto dismettere le loro partecipazioni in Sapir spa, essendo passata la titolarità della programmazione anche urbanistica in capo all'autorità portuale di Ravenna, dove gli stessi enti erano rappresentati nel comitato portuale e di fatto ne sceglievano il presidente;
   Sapir spa, essendo un'impresa portuale per l'esercizio della propria attività e delle sue controllate, necessita dell'autorizzazione rilasciata con delibera del comitato portuale nel quale siedono i soci pubblici della stessa Sapir e anche il controllo esercitato dall'autorità portuale è condizionato dal fatto che una eventuale revoca è soggetta a delibera del comitato portuale nel quale siedono i rappresentanti del comune, della provincia e della regione;
   il presidente Di Marco aveva altresì manifestato l'intenzione di revocare le locazioni milionarie pagate annualmente a Sapir e Cmc per i rifiuti presenti nelle casse di colmata, poiché la provincia di Ravenna non aveva provveduto a rinnovare l'autorizzazione delle casse di colmata ormai scadute da 4 anni;
   ad avviso dell'interrogante, è evidente che la provincia di Ravenna avrebbe dovuto chiedere a Sapir e Cmc, al momento del rilascio delle autorizzazioni le fideiussioni bancarie previste dal decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (cosiddetto decreto Ronchi). Le fideiussioni dovevano essere obbligatoriamente richieste e senza di esse le autorizzazioni non potevano essere assolutamente rilasciate;
   una lista civica di opposizione ha presentato a metà maggio un esposto alla procura della Repubblica di Ravenna, contenente anche una diffida per il sindaco a emanare un'ordinanza per lo svuotamento e lo smaltimento delle circa 3.000.000 tonnellate di rifiuti presenti nelle casse di colmata, ma di tale esposto non si hanno ancora notizie circa l'esito, nonostante la gravità dei fatti esposti –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere le opportune iniziative di competenza al fine di pervenire alla risoluzione di quello che appare all'interrogante un conflitto di interessi tra Sapir, ancora partecipata dagli enti locali nonostante si tratti di un'impresa con attività privatistica e commerciale senza alcun interesse pubblico, e l'autorità portuale;
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere affinché si proceda allo sgombero immediato dei rifiuti presenti nelle casse di colmata le cui autorizzazioni sono scadute da 4 anni.
(4-14733)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impianto portuale

approvazione della legge

eliminazione dei rifiuti