Legislatura: 17Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 02/11/2016 BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 02/11/2016
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/11/2016
SOLLECITO IL 08/11/2016
SOLLECITO IL 14/12/2016
SOLLECITO IL 09/01/2017
SOLLECITO IL 01/02/2017
SOLLECITO IL 06/03/2017
SOLLECITO IL 03/04/2017
SOLLECITO IL 09/06/2017
REALACCI, BORGHI e BRAGA. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
. — Per sapere – premesso che:
l’«otto per mille» è la quota di imposta sui redditi dei soggetti IRPEF che lo Stato italiano distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazioni dei redditi, fra sé stesso e le confessioni religiose che hanno stipulato un'intesa con lo Stato medesimo. È stata introdotta dall'articolo 47 della legge n. 222 del 20 maggio 1985, in attuazione dell'accordo di Villa Madama del 1984, meglio conosciuto come accordo di revisione dei Patti lateranensi, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, nella qualità di rappresentante della Chiesa Cattolica. La norma stabilisce gli ambiti nei quali i soggetti beneficiari dell'otto per mille possono impiegare i fondi ricevuti, nonché il meccanismo di calcolo tale quota;
partecipa, oltre alla Chiesa Cattolica ed altre confessioni religiose riconosciute secondo il dettato costituzionale, anche lo Stato italiano;
il 20 aprile 2016 dal Presidente del Consiglio dei ministri sono stati adottati i decreti di assegnazione della quota dell'otto per mille dell'Irpef a gestione statale per l'anno 2014 relativi alle tipologie di intervento per: la «fame nel mondo», le «calamità naturali», la «conservazione di beni culturali» e l’«edilizia scolastica»; come diramato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri: «risorse a disposizione per l'anno 2015 per l'assegnazione del contributo alle categorie individuate dal decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, risultano insufficienti per il finanziamento dei progetti presentati. Pertanto, al fine di poter soddisfare in modo più significativo le richieste di contributo, la quota dell'otto per mille IRPEF a gestione statale relativa all'anno 2015 andrà ad incrementare le risorse per la ripartizione dell'annualità 2016»;
la Corte dei Conti ha più volte censurato il comportamento dei precedenti Governi della Repubblica per: «un manifesto disinteresse sull'uso e il relativo risultato di detti fondi che, come detto, secondo la legge dovrebbero finanziare interventi per le calamità naturali, i beni culturali, l'assistenza ai rifugiati, la fame nel mondo e, in base alle ultime disposizioni, anche per l'edilizia scolastica». Viene poi altresì censurata dalla Corte la mancata pubblicità sulla scelta di devoluzione dell'8 per mille allo Stato che potrebbe così incrementare il gettito da utilizzare per i danni da catastrofi, le scuole, i beni culturali;
il sisma che, dalla prima scossa tellurica del 24 agosto 2016, sta ancora interessando il Centro-Italia ha causato vittime e ferite gravissime al territorio delle regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo con seri danni al tessuto sociale, economico e culturale. Solo considerando i danni al preziosissimo patrimonio storico-artistico, si contano preliminarmente più di 5000 edifici di alto valore danneggiati o crollati e che abbisogneranno di un flusso di finanziamento costante nel tempo. Una finalità per l'appunto prevista dalla legge n. 222 del 1985 sull'8 per mille;
garantire la tenuta delle comunità e la ripresa delle attività economiche mentre procedono i lavori di ripristino e la messa in sicurezza delle aree terremotate è essenziale per tenere in vita quelle comunità –:
se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative normative, anche per dare un'indicazione forte e stabile sull'impegno della ricostruzione, al fine di indirizzare, esclusivamente e per almeno dieci anni, il gettito dell'8 per mille destinato allo Stato italiano agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni artistici, culturali, storici, distrutti o danneggiati dal terremoto del Centro-Italia. (4-14685)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):imposta sul reddito
industria edile
piano di finanziamento