ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14671

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 28/10/2016
Stato iter:
12/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2017
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/12/2017

CONCLUSO IL 12/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14671
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 2 novembre 2016, seduta n. 700

   FANTINATI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il 7 ottobre 2016, a Caprino, in provincia di Verona, sono iniziati i lavori per l'installazione di un semaforo sull'innesto tra la strada provinciale Sp29 e la Sp8;
   la sindaco di Caprino ha spiegato che «l'iniziativa di montare il semaforo è nata dal tentativo di rallentare i motociclisti e veicoli che viaggiano su questo tratto di strada ad altissime velocità»;
   il semaforo troverà collocazione sotto la chioma di un platano millenario – fatto risalire al 1370 e probabilmente il più vecchio d'Italia –, inserito nell'elenco dei grandi alberi del Veneto, piante che vanno tutelate in quanto rilevanti testimonianze della natura;
   la frazione del comune – Platano di Caprino Veronese – prende il nome dall'albero, passato alla storia come il platano dei «100 bersaglieri» perché si vuole che, nell'estate del ’37, durante le manovre dell'Esercito, vi si nascondesse una compagnia di 100 bersaglieri;
   a terra sono segnati i punti dove verranno piantati i pali di sostegno e uno sarà incastrato a circa 1 metro dal fusto;
   il presidente onorario del WWF Veneto, Averardo Amadio, l'11 ottobre 2016 ha scritto alla sindaco e alla Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici di Verona segnalando il caso e sottolineando «le conseguenze negative dell'impianto; sotto il profilo naturalistico per il grave incremento di emissioni gassose provocate dai numerosi veicoli in sosta sotto la chioma dell'albero e dannose anche per la salute, e quello paesaggistico per l'introduzione di un elemento estraneo ed inaccettabile nel contesto che è proprio determinato dalla presenza dei “grande albero”»;
   la legge del 14 gennaio 2013, n. 10, all'articolo 1, comma 1, prevede che: «attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, si può perseguire l'attuazione del protocollo di Kyoto, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani»;
   la citata legge, all'articolo 3, comma 1, prevede l'istituzione di un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   tra le competenze del Comitato (articolo 3, comma 2, lettera d)) c’è quella provvedere alla verifica delle «azioni poste in essere dagli enti locali a garanzia della sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi posti a dimora in giardini e aree pubbliche e promuovere tali attività per migliorare la tutela dei cittadini»;
   l'articolo 7 della citata legge detta le «Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto descritto in premessa;
   quali iniziative di competenza intendano assumere al fine di garantire il rispetto della legge del 14 gennaio 2013, n. 10. (4-14671)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 dicembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 899
4-14671
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante, riferendosi ai lavori iniziati il 7 ottobre 2016 a Caprino, in provincia di Verona, per l'installazione di un semaforo sull'innesto tra la strada provinciale Sp29 e la Sp8, sotto la chioma di un platano millenario del 1370, chiede al Ministero quali iniziative intenda assumere al fine di garantire il rispetto della legge 14 gennaio 2013, n. 10, che prevede la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione degli alberi e delle alberate stradali, a dimora in giardini e aree pubbliche, aventi particolare pregio paesaggistico, naturalistico e culturale.
  A seguito di alcune segnalazioni pervenute da un privato cittadino e dal presidente onorario del WWF Veneto, Averardo Amadio, la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, è venuta a conoscenza che l'Amministrazione comunale di Caprino Veronese era intenzionata ad installare un impianto semaforico su un incrocio stradale in località «Platano», che prende il nome da un platano secolare, ivi presente, denominato dei «100 bersaglieri». La soprintendenza si è subito attivata sia con comunicazioni scritte che attraverso contatti telefonici intercorsi con l'ufficio tecnico del comune di Caprino Veronese il quale è stato sollecitato a sospendere eventuali lavori in corso di realizzazione, ricevendo al riguardo ampie rassicurazioni di adempimento.
  Alla medesima Amministrazione comunale è stato, altresì, rammentato l'obbligo di attivare le necessarie procedure relative all'acquisizione del parere vincolante ai sensi dell'articolo 146 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni e integrazioni, in quanto il prospettato intervento riguarda un'area sottoposta alle disposizioni della parte III – beni paesaggistici del citato decreto legislativo, ma anche perché l'albero storico di cui trattasi, posto in prossimità dell'incrocio da semaforizzare, è stato riconosciuto di notevole interesse pubblico ai sensi e per gli effetti della legge 29 giugno 1939, n. 1497, oltre che essere stato inserito nell'elenco regionale degli alberi monumentali stilato dalla regione Veneto.
  In data 4 novembre 2016 è pervenuta da parte del comune di Caprino Veronese una formale richiesta finalizzata all'acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica in merito all'installazione del suddetto impianto semaforico.
  Esaminata la documentazione allegata all'istanza, vista la relazione paesaggistica di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 dicembre 2005, e vista la relazione illustrativa degli accertamenti compiuti dall'Amministrazione comunale ai sensi dell'articolo 146, comma 7 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni e integrazioni, la soprintendenza, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10-
bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente l'obbligo di comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, ha reputato in data 18 novembre 2016 la richiesta non accoglibile, per i motivi di seguito elencati:

   l'impianto semaforico di progetto, qualora realizzato, comporterebbe l'installazione di strutture costituite da pali metallici e soprastanti lanterne, in un ambito prossimo al platano secolare indicato in premessa, del quale verrebbe condizionata la corretta percezione unitamente a quella del più ampio contesto paesaggistica.

   gli scavi necessari alla posa delle tubazioni potrebbero, inoltre, produrre danni all'apparato radicale della pianta con possibili ripercussioni negative sul suo stato vegetativo oltre che sulla sua stabilità.

   al fine di garantire la necessaria tutela e le migliori condizioni fitosanitarie della pianta, oltre che di assicurare il rispetto dell'ambito tutelato paesaggisticamente, si invita codesta Amministrazione a valutare alternative ipotesi d'intervento (quali l'idoneo arretramento dell'impianto semaforico previsto su via Pazzon Platano e lungo la strada provinciale 29a, il ricorso a sistemi dissuasori di velocità, e altro) che pur garantendo una giusta regolamentazione del traffico veicolare in prossimità dell'incrocio stradale in oggetto possano assicurare una migliore salvaguardia del platano e del contesto circostante. Con l'occasione si sollecita codesto Comune ad effettuare, anche, un necessario riassetto della segnaletica e della cartellonistica presente all'interno dell'ambito d'intervento, prevedendo la rimozione ovvero il posizionamento in un ambito più defilato, pur nel rispetto degli obblighi imposti dal Codice della strada, di quelle strutture poste in prossimità dell'albero storico.

  L'Amministrazione comunale con successiva nota del 7 dicembre 2016 ha prodotto delle osservazioni in riferimento ai motivi di diniego esposti nella suddetta comunicazione, dichiarando che:

   l'installazione dell'impianto semaforico nasce da irrinunciabili esigenze di sicurezza stradale in riferimento alla segnalata pericolosità dell'incrocio stradale da semaforizzare;

   tale impianto è l'unica ipotesi praticabile, stante l'inadeguatezza e l'inattuabilità di altre forme di regolamentazione del traffico veicolare già valutate dalla stessa Amministrazione comunale quali la collocazione di dissuasori di velocità e la realizzazione di un'eventuale rotonda stradale;

   il palo semaforico più vicino al platano storico sarà arretrato al limite di quanto consentito dal Codice della strada, tale impianto si porrà al di fuori della chioma dell'albero stesso e gli scavi che andranno eseguiti interesseranno unicamente le strutture in c.a. del ponte esistente senza intaccare o danneggiare l'apparato radicale della pianta.

  Sulla scorta delle precisazioni e delle dichiarazioni fornite dall'amministrazione comunale di Caprino Veronese, la soprintendenza, per quanto di propria competenza, ai sensi dell'articolo 146, comma 5, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 ha espresso in data 4 gennaio 2017 parere favorevole circa la compatibilità dell'intervento sopra descritto rispetto al contesto di riferimento ed ai valori paesaggistici oggetto di protezione.
  Al termine dell'esame istruttorio, pur valutando nel complesso ammissibile l'intervento proposto, quest'ufficio ha ritenuto che, al fine di migliorare le caratteristiche dell'intervento e l'inserimento delle opere nell'ambito sottoposto a tutela, fossero osservate le condizioni di seguito elencate:

   durante il corso dei lavori dovranno essere adottate le più opportune cautele al fine di evitare danneggiamenti al platano secolare;

   contestualmente all'intervento in questione, andrà eliminata la cartellonistica e la segnaletica attualmente presente in prossimità dell'albero di valenza storica.

  Il Ministero continuerà, soprattutto attraverso le proprie articolazione periferiche, a monitorare lo stato dei lavori di installazione del semaforo in questione, al fine di assicurare la salvaguardia del platano secolare e scongiurarne qualsiasi danneggiamento.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Ilaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

albero

protezione del suolo

protezione del consumatore