ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14589

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 696 del 21/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 21/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/10/2016
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14589
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Venerdì 21 ottobre 2016, seduta n. 696

   NASTRI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto risulta da una circolare del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, i comuni nei quali vi è la presenza di extracomunitari, sono obbligati a concedere la residenza agli extracomunitari dopo tre soli mesi di accoglienza;
   l'interrogazione segnala, al riguardo, che secondo quanto si evince dal documento suesposto le procedure per la permanenza nel nostro Paesi, si attivano subito dopo lo sbarco dei migranti i quali fanno richiesta di protezione internazionale e, in quel momento, viene concesso un permesso di soggiorno temporaneo (ovvero una ricevuta che dovrebbe durare il tempo necessario perché una apposita commissione ne valuti i requisiti);
   al contempo tuttavia, l'immigrato viene accolto nei vari centri di permanenza, all'interno di abitazioni private, negli alberghi, nelle case delle cooperative e l'insieme di queste due condizioni gli permette di ottenere la residenza;
   anche i richiedenti asilo hanno diritto all'iscrizione anagrafica in quanto titolari di questa ricevuta e per ottenere la residenza, si evidenzia nella circolare ministeriale, non sembrano esserci notevoli difficoltà, in quanto la permanenza in un centro di accoglienza di circa tre mesi costituisce dimora abituale e pertanto legittima la richiesta di iscrizione anagrafica;
   l'interrogante evidenzia, inoltre, che anche chi è stato inviato in un appartamento o in una struttura alberghiera ottiene ugualmente la residenza come un «normale cittadino italiano», anzi un cittadino italiano deve presentare della documentazione come ad esempio documento di identità, codice fiscale, patente, mail, numero di telefono del proprietario dell'appartamento o dichiarazione del proprietario;
   l'interrogante rileva, inoltre, come i vantaggi della residenza per gli extracomunitari siano enormi: dall'accesso all'assistenza sociale, alla concessione di sussidi, alle agevolazioni previste da ogni comune verificate mediante l'indicatore Isee, all'iscrizione al servizio sanitario nazionale, ai sussidi per i canoni di locazione, finanche alla richiesta per ottenere il conseguimento della patente di guida italiana;
   a giudizio dell'interrogante, pertanto, quanto suesposto rappresenta un problema grave di dimensioni rilevanti; desta evidenti preoccupazioni tale decisione del Ministero dell'interno, in quanto con la residenza si obbliga di fatto i comuni, come ad esempio quello di Novara, ad accollarsi i costi sociali dell’«accoglienza» –:
   quali orientamenti il Ministro interrogato intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa, posto che la circolare ministeriale rischia di provocare gravissime ricadute sui territori comunali sia riferite all'ordine e alla sicurezza pubblica, sia sul piano amministrativo;
   se non ritenga urgente ed opportuno rivedere tale decisione, a giudizio dell'interrogante grave e sbagliata, in considerazione del fatto che tale scelta rischia di aggravare ulteriormente la situazione attuale nazionale in tema di sicurezza, a causa di politiche sulla immigrazione rivelatesi manifestamente fallimentari, che accrescono le difficoltà di mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza sul territorio italiano, anche e soprattutto a causa della presenza sempre più numerosa di extracomunitari i quali molto spesso svolgono attività criminali e delittuose.
   (4-14589)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 711
4-14589
presentata da
NASTRI Gaetano

  Risposta. — In relazione ai timori espressi con l'interrogazione in esame, si assicura innanzitutto che nessuna residenza anagrafica viene concessa agli stranieri irregolari.
  L'iscrizione e le variazioni nei registri anagrafici sono previste per i soli cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia, in possesso di un regolare permesso di soggiorno, e per i richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza (Cas), per i quali il centro rappresenta il luogo di dimora abituale ai fini della predetta iscrizione.
  Ciò ai sensi dei due fonti primarie, cioè il Testo unico dell'immigrazione e il decreto legislativo n. 142 del 2015.
  Quindi, nessun carattere innovativo o cogente può essere attribuito alla circolare cui si fa riferimento nell'interrogazione, che peraltro non è una circolare, bensì una mera nota di chiarimenti forniti a una Prefettura in risposta ad uno specifico quesito sulla materia.
  Ovviamente, il Governo è consapevole dell'impatto che una significativa concentrazione di migranti sul territorio può determinare sul tessuto sociale delle comunità interessate.
  Perciò, in una logica di sostegno degli enti locali che accolgono richiedenti asilo, nel decreto legge n. 193 del 2016 (articolo 12, comma 2), è stata prevista in loro favore l'istituzione di un «Fondo di riconoscenza» di 100 milioni di euro. Il contributo consisterà in un'elargizione
una tantum nel limite massimo di 500 euro per ogni straniero ospitato nei centri di accoglienza. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, saranno definite le modalità di riparto di tali somme ai comuni interessati.
  Vanno ricordati anche gli sforzi che il Governo sta compiendo per far decollare il modello della cosiddetta accoglienza diffusa, attraverso il potenziamento della rete Sprar e la previsione di premialità per gli enti locali che vi aderiscono. In tal senso, nell'ottica di un'ottimale ed equa ripartizione dell'accoglienza oltreché in ambito regionale, anche tra i comuni, nei giorni scorsi il Ministro dell'interno ha diramato una direttiva ai Prefetti affinché tengano esenti da altre forme di accoglienza i comuni facenti parte dello Sprar.
  È stato inoltre disposto che i centri di accoglienza temporanea eventualmente già presenti sul territorio di tali comuni vengano gradualmente ridotti. Tutto ciò sul presupposto che lo Sprar rappresenti il percorso migliore per garantire una maggiore efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione dei migranti.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrante

diritto d'asilo

asilo politico