ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14522

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 692 del 14/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO 14/10/2016
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 14/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/10/2016
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14522
presentato da
GARAVINI Laura
testo di
Venerdì 14 ottobre 2016, seduta n. 692

   GARAVINI, TACCONI e GIANNI FARINA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   diversi consigli scolastici del Regno Unito, nel distretto metropolitano di Bradford e in altri, sottopongono alle famiglie italiane un questionario di raccolta dei dati necessari per l'iscrizione dei figli nelle scuole pubbliche locali, nel quale si propone una inopinata classificazione etnica dei potenziali alunni;
   il questionario per i ragazzi italiani, infatti, contiene questa stupefacente articolazione: «Italian» – ITAA (Italian Any Other) – ITAN (Italian Napoletan) – ITAS (Italian Sicilian) che richiama, ad avviso degli interroganti, i peggiori stereotipi razzisti diffusi nel mondo anglosassone oltre un secolo fa, agli inizi della Grande emigrazione;
   questo schema di raccolta dei dati sarebbe stato adottato addirittura dal dipartimento dell'educazione del Governo del Galles e, quindi, divulgato negli istituti scolastici locali;
   la notizia fa seguito a quella sulla richiesta avanzata alle aziende, ridimensionata ma non smentita, di compilare elenchi dei lavoratori stranieri distinti direttamente per provenienza nazionale e, indirettamente, per orientamento culturale e civile;
   si tratta di premesse evidentemente allarmanti rispetto alle trattative, di fatto già avviate, per una gestione auspicabilmente equilibrata e misurata delle conseguenze che la «Brexit» può produrre nei rapporti tra i partner europei e, in particolare, nella condizione dei lavoratori italiani che risiedono nel Reno Unito;
   al 31 dicembre 2015, in base alle risultanze dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero, i cittadini italiani residenti nel Regno Unito sono 256.253; ad essi si devono aggiungere decine di migliaia di giovani temporaneamente residenti per ragioni di studio e i protagonisti delle cosiddette mobilità brevi per ragioni di lavoro, a testimonianza del fatto che il Regno Unito è stato e continua ad essere una delle mete preferenziali degli italiani che decidono di espatriare –:
   quali iniziative, tramite l'ambasciata italiana nel Regno Unito, il Governo intenda assumere per ottenere con effetto immediato non solo il ritiro del questionario scolastico, ma anche una pubblica dichiarazione da parte delle autorità inglesi di rammarico per quanto accaduto, che certo non giova all'immagine dell'Italia e degli italiani, nonché quali ulteriori iniziative diplomatiche intenda assumere affinché episodi come quello descritto non abbiano a ripetersi, a maggior ragione da parte di enti pubblici;
   quali linee il Governo intenda seguire per la tutela della condizione, della dignità e dei diritti dei nostri connazionali nel Regno Unito nella prospettiva di una gestione controllata della situazione venutasi a creare in conseguenza della «Brexit».
   (4-14522)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-14522
presentata da
GARAVINI Laura

  Risposta. — Con riferimento alle pratiche discriminatorie su base etnica nei confronti di alcuni studenti italiani al momento della richiesta di iscrizione presso scuole e università inglesi, l'ambasciatore d'Italia a Londra è prontamente ed energicamente intervenuto presso le competenti autorità britanniche.
  L'ambasciata d'Italia a Londra ha appreso che alcune circoscrizioni del Galles e dell'Inghilterra, al momento dell'iscrizione degli studenti presso le scuole del territorio, chiedevano ai genitori di indicare a quale gruppo linguistico appartengano i loro figli. In particolare, ai genitori italiani chiedevano di indicare tra le seguenti scelte: italiano-napoletano, italiano-siciliano, italiano. Pur trattandosi di casi apparentemente sporadici, di fronte a questa inaccettabile ed ingiusta classificazione, l'ambasciatore d'Italia a Londra ha ritenuto di inviare una nota verbale di protesta al
Foreign Office, chiedendo l'immediata rettifica nei moduli presenti online nei vari distretti scolastici.
  In parallelo, l'ambasciatore ha effettuato dei passi sia con il vice direttore Europa del
Foreign Office – in assenza del direttore – sia con il Ministro per l'Europa Alan Duncan. Egli ha ricevuto rassicurazioni da entrambi sul fatto che avrebbero al più presto provveduto all'immediata rettifica dei formulari di iscrizione, presentando anche le scuse per l'increscioso episodio. Infatti, poche ore dopo, il Governo britannico ha inviato un comunicato ufficiale, con il quale la sopracitata classificazione linguistica veniva definita «un errore amministrativo nei codici linguistici in uso dal 2006» e si esprimeva rammarico per l'accaduto e per le offese eventualmente arrecate. I britannici si sono inoltre dichiarati pronti a modificare i moduli in questione, raggruppando tutti i madrelingua italiani sotto un unico codice.
  L'ambasciatore d'Italia ha ricevuto anche la telefonata personale del Ministro di Stato per l'Europa presso il
Foreign office, Alan Duncan, il quale ha reiterato le scuse del Governo britannico per l'incidente occorso.
  Infine, è pervenuta il 15 ottobre 2016 alla nostra Ambasciata a Londra una nota verbale di risposta in cui la autorità britanniche ribadiscono che si è trattato di un errore amministrativo e assicurano che i codici linguistici sono stati corretti.
  Più che a una reale volontà discriminatoria, l'errore sembra probabilmente dovuto ad errore di superficialità di alcuni distretti scolastici volto ad accertare eventuali difficoltà linguistiche dei bambini da inserire nel sistema scolastico inglese e gallese.
  La condizione dei nostri connazionali in Regno Unito non è destinata a cambiare nell'immediato, in ragione del fatto che non vi è ancora stata una
«Brexit». Il Governo britannico dovrà prima notificare a Bruxelles la propria intenzione di uscire dall'Unione e successivamente negoziare e concludere un accordo sulle condizioni di uscita, ai sensi dell'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea (TUE).
  Fino a quando non verrà attuato il recesso, il diritto dell'Unione continuerà a trovare piena applicazione all'interno del Regno Unito. Durante questo periodo, quindi, i cittadini italiani nel Regno conserveranno i diritti e i doveri propri di ogni cittadino europeo che vive e lavora in un Paese membro diverso da quello di origine.
  Qualora il Regno Unito decidesse di negare ai cittadini di altri Stati membri il riconoscimento di tali diritti prima del recesso, ne dovrà rispondere alla Commissione europea e, in caso di persistente violazione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
  Nel frattempo, il Governo italiano continuerà a vigilare sul rispetto dei diritti acquisiti dei cittadini italiani tanto nell'immediato quanto nei futuri negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e lavorerà, con gli altri
partner dell'Unione, per tutelare al meglio i diritti dei propri connazionali nel Regno Unito.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleVincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ente pubblico

cittadino della Comunita'

raccolta dei dati