ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14471

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 691 del 12/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 12/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 12/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/10/2016
Stato iter:
20/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2017
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/04/2017

CONCLUSO IL 20/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14471
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Mercoledì 12 ottobre 2016, seduta n. 691

   FEDRIGA e GIANCARLO GIORGETTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   da quanto riferito dall'Agenzia Fides, il Pakistan negli ultimi anni, ha dichiarato illegali ben 11 televisioni cristiane fra cui la Catholic Tv, rete cattolica diocesana di Lahore, finanziata dai fedeli locali, che diffondeva il messaggio cristiano;
   la piccola emittente televisiva, che trasmetteva dalla parrocchia di san Francesco di Lahore entro un raggio di 10 chilometri, a beneficio di circa 8.000 famiglie cattoliche, era sostenuta dalla Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, impegnata da sempre per garantire il diritto dei cristiani a praticare la propria religione ed evitare ogni tipo di persecuzione;
   la scorsa Pasqua, sempre a Lahore, mentre i cristiani festeggiavano nel parco Gulshan-i-Iqbal, un kamikaze si è fatto esplodere, causando 72 morti, di cui 30 bambini, e 340 feriti. Invece di sostenere una comunità le cui ferite sono ancora sanguinanti, il Governo chiude 11 televisioni, semplicemente perché cristiane;
   si constata purtroppo tristemente come la cronaca più recente continui invece a testimoniare la tragica condizione di paura e di pericolo in cui vive, in molte parti del mondo, chi professa e testimonia la fede cristiana, in particolar modo in quei Paesi dove vige la sharia (complesso di norme religiose, giuridiche e sociali direttamente fondate sulla legge coranica);
   nel 1990 il Pakistan ha reintrodotto la dottrina penale islamica che era stata abolita 200 anni prima. Altri regimi più integralisti, come Iran, Arabia Saudita e Sudan, sono giunti ai risultati più estremi, approvando vere e proprie costituzioni islamiche. Il diritto alla libertà religiosa è un diritto che bisogna garantire ad ogni persona, così come la libertà di parola e di espressione;
   si ritiene che tutti i rapporti, sia politici che economico-commerciali, intrattenuti dal nostro Paese e dagli altri Paesi dell'Unione europea con partner internazionali, non debbano mai prescindere dalla valutazione del rispetto dei diritti umani in quei Paesi e dalle condizioni di vita delle loro popolazioni;
   contrariamente a quanto comunemente si pensa, è stato di gran lunga il Novecento il secolo della persecuzione dei cristiani. Nel periodo che va dalla rivoluzione francese a oggi, ma in particolare nel XX secolo, sono state scatenate persecuzioni mai viste in 2.000 anni per ferocia, vastità, durata e quantità di vittime. Ben 45.500.000 sono stati i martiri cristiani di questo secolo –:
   se il Ministro non ritenga opportuno farsi promotore, in tutte le sedi competenti, di iniziative volte ad affermare con decisione sul piano internazionale che la libertà religiosa è un diritto che bisogna garantire ad ogni persona, così come la libertà di parola e di espressione, e non può essere negato arbitrariamente dichiarando illegali i mezzi di informazione che divulgano il messaggio cristiano. (4-14471)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 782
4-14471
presentata da
FEDRIGA Massimiliano

  Risposta. — Il Governo è impegnato con determinazione, sia in ambito bilaterale che multilaterale, per la tutela e la promozione della libertà di religione o credo e dei diritti degli appartenenti alle minoranze religiose, nonché per la difesa della libertà di espressione nel mondo. Il Ministro Alfano ha dato disposizione alla rete diplomatica della Farnesina di continuare le tradizionali battaglie dell'Italia a tutela delle categorie più vulnerabili, tra cui le minoranze religiose, anche tramite la ricerca di più ampie sinergie con la diplomazia vaticana.
  In ambito Nazioni unite, grazie anche all'azione del Governo italiano, il tema della tutela della libertà di religione o credo è stato posto al centro di risoluzioni tematiche dell'Assemblea generale (UNGA) e del Consiglio diritti umani (CDU). A tale riguardo, anche l'Unione europea, con l'attiva partecipazione del nostro paese, promuove annualmente una risoluzione sul tema in seno ad entrambi gli organi ONU. L'ultima risoluzione su tale argomento è stata adottata nel corso della 71 a sessione dell'Assemblea generale.
  In ambito Unione europea, anche grazie al contributo dell'Italia, la libertà di religione continua ad essere una priorità in materia di promozione dei diritti umani. L'UE ha approvato nel 2013 delle «Linee Guida sulla libertà di religione» che indirizzano la politica dell'Unione nei Paesi terzi in tale materia. Inoltre, il «Piano d'Azione per i diritti umani e la democrazia 2015-2019», adottato a luglio 2015 anche su impulso dell'Italia, include impegni concreti per l'UE e gli stati membri in materia di promozione della libertà di religione o credo, protezione dei diritti degli appartenenti alle minoranze religiose, promozione del dialogo interreligioso e interculturale, nonché libertà di parola ed espressione. Analogo impegno sui citati temi è assicurato nell'ambito del Consiglio d'Europa e dell'OSCE. L'Italia partecipa, inoltre, al Gruppo di contatto internazionale sulla libertà di religione o credo, istituito nel 2015 a Bruxelles, con l'obiettivo di favorire lo scambio di informazioni e buone pratiche e promuovere la condivisione e adozione di azioni, in risposta alle violazioni della libertà di religione o credo nel mondo.
  In ambito bilaterale, la libertà di religione o credo e i diritti degli appartenenti alle minoranze religiose sono temi sollevati regolarmente in tutte le occasioni di dialogo che l'Italia ha con i Paesi terzi nel campo dei diritti umani. Numerose sono inoltre le iniziative umanitarie negli scenari di crisi più gravi e i programmi di cooperazione allo sviluppo che l'Italia ha promosso a sostegno delle comunità religiose e etniche vittime di violenza settaria.
  Per quanto riguarda in modo particolare il Pakistan, la situazione della libertà di religione, così come della libertà di espressione, in quel paese è costantemente monitorata da parte dell'Italia e della comunità internazionale. Destano particolare preoccupazione gli episodi di violenza di matrice settaria e religiosa, nonché l'applicazione, spesso distorta, della legge sulla blasfemia ai danni delle minoranze religiose. In questo ambito, l'Italia segue con particolare attenzione, e in coordinamento con i partner UE, anche i casi individuali. L'Unione europea e l'Italia sono intervenute in più occasioni per esprimere la loro preoccupazione. È stata altresì confermata alle Autorità pakistane piena collaborazione nella lotta contro le violenze nei confronti dei cristiani e delle altre comunità religiose minoritarie.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cristianesimo

diritti umani

diritto musulmano